Ben tornati a tutti signori!
Mentre vi parlo,
allora,
avrei dovuto guidare.
Stavo facendo manovra per uscire dal parcheggio e avreste dovuto sentire dei rumori di sottofondo,
il classico bip bip e dei sensori.
Ma non lo sentirete perché sto registrando in studio,
perché questa puntata l'avevo già registrata in auto,
ma faceva uno schifo,
nel senso che non mi piaceva come l'avevo improntata,
l'avevo descritta,
insomma,
parlavo veramente male,
perché poi tra l'altro ero appena rientrato dalle vacanze e tutto il resto.
Naturalmente sentirete una puntata precedente a questa,
che praticamente chiude una specie di ciclo,
nel senso che quella puntata che sentirete parla del terzo bagno ed è un po' così sopra le righe.
Era una puntata dovuta all'amico Maurizio Viti che naturalmente me l'aveva proposta lui,
istigandomi un po' a quella situazione che si era creata con questo terzo bagno per i transgender.
Ma questa è un'altra vita,
un'altra cosa,
voglio dare un'altra connotazione a questo canale che in pratica poi si trasformerà piano piano più in un video podcast che in un podcast solo audio.
Ci sarà sempre l'audio ma vediamo un po' come sarà,
è tutto in divenire,
questo è un canale tutto da scoprire.
Vi do quindi naturalmente intanto di nuovo il benvenuto sul mio canale che non so ancora definirlo,
che sia ancora un benvenuto,
un bentornato,
un nuovo inizio.
Ho in mente di rifare alcune vecchie puntate perché poi naturalmente nonostante gli argomenti siano sempre validi,
le registrazioni ormai sono andate,
sono datate,
non hanno più senso.
Nel frattempo è passata molta acqua sotto i ponti e molte delle idee di allora andrebbero veramente riviste e un po' smussate.
In particolare alcune opinioni erano anche influenzate molto dallo stato d'animo del momento che oggi è completamente diverso.
Con il tempo ragazzi si diventa più riflessivi,
la rabbia e il disgusto tendono un po' a svanire e questa riflessione mi è stata suggerita dall'amico Matteo Scandolin,
podcaster che di solito tratta temi molto più dedicati al podcast,
ma comunque mi ha fatto notare un po' che va bene essere sopra le righe,
ma dopo tutto certi argomenti vanno trattati con un po' più di sourfare.
Facciamo questa cosa qua in francese.
Tra altre cose gli argomenti che ho trattato,
che andrò a rifare,
molti sono stati istigati dall'amico Maurizio Viti,
a un altro podcaster che di solito tratta temi come Dante Alighieri,
ora credo che stia facendo Albert Einstein o anche ultimamente ho sentito,
non mi ricordo più,
Ben Hur,
Sono divertentissimi,
lui non è da solo e con altri due amici sono veramente straordinari,
tre toscanacci incredibili,
quindi fanno veramente ridere,
soprattutto i loro fuori onda sono da sbellicarsi dalle risate.
Hanno quel sarcasmo tipico toscano che può piacere oppure o meno,
però personalmente lo trovo veramente irresistibile.
Ci siamo incontrati di persona e tra noi credo che sia nata subito una certa sintonia,
soprattutto per le battute,
per prendere in giro il soprannominato Matteo Scandoline e gli altri ragazzi.
È stato veramente bello,
come se fossimo amici di vecchia data.
Intanto ciao Maurizio e ragazzi,
vi linkerò i vostri podcast nella descrizione di questo episodio,
che meritano veramente.
Ad ogni modo,
torniamo a noi.
Sicuramente avreste sentito,
sentirete questo episodio precedente a questo,
che è un argomento di marzo di quest'anno e parlava del famoso terzo baino dell'università.
Non entriamo nei dettagli perché l'avete già sentito,
lo giudicherete voi.
Era una promessa,
una cosa già fatta e da allora ovviamente il tempo ne è passato e tutto,
come sapete,
è ripreso.
Il ritmo lavorativo,
ormai siamo a ottobre e quindi tutto come al solito,
senza troppe novità.
Ma non è tutto,
poi arriviamo alla fine con le novità.
Oggi è inizio ottobre e le vacanze sono ormai finite,
quindi sembra che non l'abbia mai fatta.
Ho trascorso le ferie in Sicilia,
a Milazzo,
per chi vuole conoscere un po' del mio vissuto,
che è poi il paese di mia mamma.
Scoprirete così che,
nonostante porti un cognome milanese,
sono mezzo siciliano.
Però preferisco definirmi figlio dell'Italia,
quindi sono orgogliosamente mezzo siciliano.
Direi che perché amo quella terra e soprattutto la piccola Milazzo,
che ha un posto nella storia,
perché naturalmente andatevi a cercare Milazzo,
specialmente e soprattutto per il ruolo che ha avuto durante la liberazione garibaldina dal regime borbonico.
È un paesino che adoro,
non solo per questa storia,
ma anche per i ricordi di infanzia che sono legati a quei luoghi che in certi momenti,
in certi posti,
rimangono immutati,
nonostante il passare del tempo,
nonostante la tecnologia,
nonostante l'espansione demografica del paese.
Ogni tanto ritrovo quei vecchi scorci,
quelle piccole inserature dove da ragazzo ho vissuto le prime mie emozioni cotte giovanili.
Quest'anno ho trascorso le vacanze con la mia famiglia,
inclusa la piccola peste di quattro anni che porta il nome di Matteo,
che ci ha fatto veramente impazzire,
ma devo ammettere che si è comportato davvero bene,
anche regalandoci davvero momenti di assoluto divertimento.
So che forse non ve ne importa molto,
quindi passo subito all'argomento principale di questo episodio,
perché ormai ho più amici podcaster che amici in quartiere,
anche se in realtà sono tutti amici reali,
non è che sono amici inventati.
Ci ritroviamo spesso nel laboratorio di podcast del gran vizier di tutti i podcaster,
Matteo Scandolin,
scusami Matteo,
la so che mi darei del mona,
ma ormai ti ho soprammenato al gran vizier di tutti i podcaster,
citando il famoso trio,
dove ci confrontiamo,
ritornando all'argomento,
su temi comuni che ci appassionano.
Ultimamente uno di questi amici,
Imar,
si è lanciato nella produzione di contenuti video,
che oltre agli audio che già faceva,
già al suo podcast che vi linkerò,
e tra cui ho partecipato ultimamente a uno dei suoi episodi,
dove in pratica sono stato intervistato sul mio lavoro di dirigenatore CAD,
sul mio podcast Tiralini,
e infine è stata una bellissima chiacchierata sui chiaroscuri dell'ambiente in azienda,
quella soprattutto manifatturiera,
dove lavoro tutti i giorni io,
e dove le dinamiche sociali,
reali,
non raccontano poi quanto viene descritto dai fuffa guru,
ai manager di Stacippa,
che abbiamo tutti quanti in azienda.
Forse faccio prima a lasciarvi in descrizione il link,
così ve lo andate ad ascoltare.
Sempre sul suo podcast,
madonna mia ragazzi,
mi impapino,
Imar ha poi esternato una specie di rante sulle città deserte ad agosto,
e del perché in Italia si vada in vacanza,
tutti nello stesso periodo,
con conseguenti disagi,
con i negozi o servizi chiusi.
Mentre ascoltavo quell'episodio,
mi è venuta l'idea di rispondergli,
e quindi con un certo ritardo,
e quindi vi rispondo adesso,
perché lui credo che non sia ancora quarantenne,
quindi non ha vissuto i famosi esodi estivi degli anni '80,
con le città veramente deserte.
Credo che Imar adesso si sia trasferito,
prima abitava a Milano,
adesso si è trasferito a Firenze,
e forse nel momento in cui sto registrando,
credo che si sia di nuovo trasferito forse alla Spezia,
è ritornato credo a casa dove è nato,
nel senso quindi alla Spezia.
Si lamentava di come la città,
in quel momento era Firenze,
diventi desolata durante il mese d'agosto,
con pochissime persone in giro e servizi veramente limitati.
Allora vorrei spiegargli che sebbene possa sembrare una situazione fastidiosa,
è comunque molto diversa da quella di trent'anni fa.
Quando ero giovane,
quindi quando avevo dieci,
dodici anni,
quindici anni,
Milano ad agosto si trasformava veramente in un vero e proprio deserto.
Ve lo assicuro,
le poche volte che sono rimasto a Milano,
la città era deserta,
le strade erano praticamente vuote,
macchine assenti,
e trovare un negozio,
poi all'epoca non c'erano nemmeno i grandi centri commerciali,
trovare un negozio o un bar aperto era veramente un'impresa,
ve lo assicuro.
La città,
i milanesi,
poi c'erano pochi,
la città si svuotava completamente,
perché la maggior parte dei milanesi partiva tutti per le vacanze nello stesso momento,
tutti bloccati sull'autostrada del sole,
come la chiamava papà,
senza la possibilità all'epoca di scaglionare effettivamente le ferie.
Come accade qualche volta oggi,
perché negli anni '70-'80 l'idea di flessibilità lavorativa era molto ma molto più limitata,
la maggioranza delle aziende chiudeva per tutto il mese d'agosto,
quindi costringendo i dipendenti a fare le ferie in quel periodo.
Le grandi aziende,
Alfa Romeo,
Fiat,
tutte quelle grandi industrie,
noi avevamo la Breda,
la Pirelli,
soprattutto tutte queste grandi aziende chiudevano tutti nello stesso periodo,
quindi i dipendenti tutti quanti si riversavano sulle strade e nelle spiagge,
tutti in quel periodo.
Era una rigida organizzazione delle vacanze che poi si rifletteva sulle città.
Milano è sempre stata caldissima e umida durante l'estate,
adesso molto di più,
ma anche prima era quasi impossibile vivere a Milano d'estate.
In quel periodo quando si rimaneva a casa,
non si riusciva ad andare in ferie per vari altri motivi,
Milano era veramente spettrale,
c'era silenzio nelle strade,
perché poi per chi è milanese è abituato a questo brusio costante delle strade,
c'è sempre del traffico.
E poi tra l'altro l'assenza del traffico e di questi mezzi
che in cinque minuti o dieci minuti riuscivi ad arrivare
in centro dalla periferia dove abito ancora oggi,
era sorprendente.
Oppure camminavi per le vie del centro o anche della periferia,
potevi camminare per strada in mezzo alla strada perché le macchine erano veramente poche ed è sempre stata un'esperienza surreale,
non c'erano file,
non c'era traffico,
un silenzio irreale.
Per chi è troppo giovane per ricordare,
pensate ai giorni del lockdown del 2020,
girare ad agosto a Milano in quel periodo si aveva la stessa sensazione.
Credo,
per rispondere sempre a Imar,
che la situazione è decisamente un po' più cambiata,
soprattutto perché la presenza dei centri commerciali che restano aperti anche
durante il mese di agosto dà la possibilità comunque a chi rimane a casa di
avere comunque un luogo in cui andare e trovare altra
gente oppure trovare comunque dei servizi aperti,
quindi dei ristoranti oppure delle sale giochi,
il cinema,
insomma c'è maggiore flessibilità e soprattutto c'è anche
flessibilità nelle ferie che quindi hanno reso almeno dalla
mia esperienza Milano meno desolata rispetto al passato.
Sebbene però ancora molti uffici o attività chiudono per le ferie estive,
non è più però impossibile trovare negozi aperti o servizi disponibili,
cioè c'è la possibilità di trovare qualche bar ancora aperto,
non più come prima che dovevi fare chilometri per dover trovare
anche la panetteria o la salomeria perché all'epoca non c'erano
i centri commerciali o c'erano i mercatini comunali forse,
ma anche i mercatini comunali ragazzi a quei tempi chiudevano o
del tutto o magari una parte perché a volte c'erano i mercati
comunali che avevano i doppioni dei vari esercizi commerciali,
quindi doppia panetteria,
doppia macelleria e quindi a turno facevano le ferie.
E oggi quindi le strade non sono più completamente vuote e molti milanesi grazie
a questa differenziazione delle vacanze si possono permettere di restare in
città garantendo quindi una presenza più costante della
socialità e quindi essere meno isolati di una volta.
Tuttavia però i disagi legati alle chiusure di molti servizi ad agosto restano ancora,
cioè Imar rispondo a te ma rispondo anche a chi si può domandare questa cosa,
soprattutto per chi vive nelle grandi città,
vedi Firenze,
Torino,
Milano,
non quelle città ad esempio dedicate un po' al turismo,
anche se Firenze comunque ha un sacco di turismo e forse per questo Imar rimane
un po' diciamo arrabbiato o anche incazzato diciamoci la verità per il fatto
che si deve fare dei chilometri per andare a
prendere la solita brioche o la colazione.
So che lavora come store manager in un'azienda di lusso,
non faccio pubblicità e si domanda spesso perché deve anche e soprattutto perché
con l'approssimarsi della sua idea di trasformarsi in freelancer si domanda
perché i freelancer oggigiorno sembrano costretti a fare le vacanze
ad agosto che è un mese complicato per via dell'affollamento,
dei prezzi elevati,
insomma in effetti devo dire la verità che se si è single o si ha un lavoro flessibile potrebbe,
è più facile gestire le ferie in altri momenti dell'anno,
quindi potresti evitare il caos di agosto,
tutti i prezzi elevatissimi,
avere magari luoghi che di solito sono super affollati e
non vedi una mazza e quindi praticamente puoi goderti anche
dei luoghi semi incontaminati delle bellezze italiane,
insomma di luoghi che sono veramente bellissimi.
Tuttavia credo che la realtà purtroppo cambia drasticamente quando si ha una famiglia oppure si desidera partire con degli amici o con dei parenti,
la famiglia non deve essere per forza con dei figli,
la famiglia basta che sia marito e moglie,
è già una famiglia nel mio immaginario.
Allora prendete il mio caso,
essendo dipendente,
adesso sono dipendente,
non posso scegliere liberamente quando andare in vacanza,
perché devo tenere conto delle necessità dell'azienda che a volte
mi richiede la mia presenza in alcuni periodi e soprattutto
per il fatto che ci sono le esigenze dei colleghi,
nel senso che magari ci sono dei colleghi che hanno la
possibilità di fare le ferie prima e quindi c'è chi parte
non so alla fine di luglio e si fa la prima di agosto,
quindi la settimana,
perché comunque l'azienda tendenzialmente come detto prima tiene buono quel mese lì,
il mese di agosto per l'azienda è il mese meno produttivo,
teoricamente il meno produttivo.
E quindi fa in modo che tutti i dipendenti bene o male vanno in ferie tra l'ultima di agosto e la prima di settembre,
quindi in quelle sei settimane in pratica le ferie vengono svolte da tutta l'azienda,
noi siamo in circa una quarantina di persone,
quindi fate voi il conto.
Comunque le esigenze familiari sono quelle poi che determinano veramente una situazione molto più problematica,
ad esempio come detto io sono dipendente ma mia moglie è una libera professionista,
eppure essendo una libera professionista ha degli obblighi legati a delle scadenze,
lei è una commercialista quindi ha delle scadenze fiscali
e amministrative come ad esempio la chiusura dei bilanci
delle aziende che vengono gestite dal suo studio,
e tra l'altro si concentra esattamente nella metà di luglio,
dalla metà di luglio al prima di agosto.
Quindi è inevitabile che questa cosa qua ci impone una limitazione sulla scelta del periodo delle ferie,
anche se volessi partire a luglio non posso farlo,
o parto da solo con mio figlio e poi la moglie ci raggiunge,
ma poi dovrei andare via prima io e lasciare mia moglie e mio figlio,
è un casino.
Non è possibile soprattutto per determinati lavori che bloccano completamente la disponibilità di poter scegliere quale periodo delle vacanze fare.
E naturalmente questa cosa qua,
quando si ha una famiglia ci sono poi anche ulteriori complicazioni,
la chiusura delle scuole che limita appunto la scelta dei periodi estivi,
se le scuole chiudono prima e poi ripartono prima quindi non puoi scegliere le prime di settembre perché la scuola apre a settembre,
dovresti andare via appena chiude a giugno ma non è possibile perché tu lavori.
Chi ha figli infatti deve tenere conto anche e soprattutto del calendario scolastico che spesso naturalmente l'anno ormai l'hanno fatto coincidere,
quindi i programmi scolastici lo fanno coincidere con i feri d'agosto,
quindi anzi forse adesso sarebbe anche il caso di fare anche del dopo scuola
perché sento molti colleghi che hanno i figli più grandi che vanno a scuola e
quindi chiudono le scuole e si ritrovano con i ragazzi a casa che è un vero
problema per chi lavora e soprattutto anche per chi fa il freelance perché
non può stare dietro ai bambini mentre deve lavorare
a casa o nel suo studio o presso un cliente.
La flessibilità per i freelance credo che esista molto in teoria a meno che ci
siano casi straordinari ma se hai una famiglia tu devi trovare un equilibrio
tra le esigenze lavorative e familiari che
naturalmente rendendo tutto più difficile,
quindi non puoi scappare da quelle ferie di massa che diceva Imar che sono veramente il male perché poi per qualsiasi cosa dai costi,
dal sovraffollamento,
insomma è veramente una situazione non buona.
Per chiudere volevo dirti Imar che la realtà è più complessa di quanto sembri,
le ferie ad agosto sono ancora,
soprattutto in Italia,
una convenzione forte legata al clima,
alle tradizioni lavorative e anche se oggi abbiamo più opzioni molti di noi devono ancora fare i conti con gli obblighi professionali e quelli familiari.
Certo sarebbe bello poterlo scalinare le ferie in periodi diversi purtroppo
la vita reale impore dei limiti che non sempre possiamo superare e
detto questo credo di aver sforato i 30 minuti soliti che volevo
fare ma ci tenevo a ricollegare tutta una serie di situazioni.
Grazie a tutti quanti per avermi ascoltato ci sentiamo alla prossima puntata.
puntata