Vacanze Riflesse
S03:E23

Vacanze Riflesse

Episode description

🎙️ Nuovo Episodio di Fokewulf Dot iT! 🎙️

Benvenuti a una nuova puntata di “fokewulf Dot iT” di Daniele Borghi! In questo episodio, Daniele riflette sull’importanza dei tempi e delle scelte di vacanza, confrontando il passato e il presente delle città italiane durante l’estate.

Scoprite i cambiamenti nel comportamento estivo degli italiani e le sfide legate all’organizzazione delle ferie. Daniele risponde a Imar, un amico podcaster, sull’argomento delle città deserte ad agosto e offre una prospettiva personale basata sulla sua esperienza di vita. Inoltre, parla di come la vita familiare e le responsabilità professionali influenzano le decisioni di viaggio.

Di cosa parliamo:

  • Esperienze personali di vacanza di Daniele in Sicilia 🇮🇹
  • La desolazione delle città italiane in estate riscontrata negli anni ’80 e come è cambiata oggi 🏙️
  • Le sfide e le complicazioni legate alle ferie per chi ha una famiglia 👨‍👩‍👦‍👦

Ospiti e Riferimenti:

  • Imar, un amico podcaster, il cui podcast viene menzionato e il cui lavoro attuale viene discusso. Non perdetevi il suo punto di vista sulla vita quotidiana e su come si vive la città in estate! Ascoltate la puntata

Riferimenti ai Brand e Links Utili:

  • Ulti.Media Converter 2: uno strumento utile per chi ha bisogno di conversioni multimediali.
  • Transcriber: un servizio per la trascrizione di audio in testo, fondamentale per podcaster e creatori di contenuti.
  • Grazie a Alex Raccuglia per il supporto software!
  • Musiche create con Tuney: per dare un tocco originale alle produzioni.
  • Cover create con Transcriber.

Non perdetevi questa riflessione profonda e divertente sul mondo del podcasting e sulla vita quotidiana.

🎧 Ascoltate ora e lasciateci il vostro feedback!

Questo è un podcast indipendente realizzato da Daniele Borghi, se vuoi metterti con contatto con me, mi potete trovare qui: my social bio

Cosa ho usato per questo podcast
► Mic: Rode SmartlavPlus https://amzn.to/46O52G6
► Scheda: Zoom H1n https://amzn.to/3SsHP6x
► Software: Auphonic & Reaper
► Studio: Kia c’eed 1.4 (2011)

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0:06

Ben tornati a tutti signori!

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Mentre vi parlo,

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allora,

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avrei dovuto guidare.

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Stavo facendo manovra per uscire dal parcheggio e avreste dovuto sentire dei rumori di sottofondo,

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il classico bip bip e dei sensori.

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Ma non lo sentirete perché sto registrando in studio,

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perché questa puntata l'avevo già registrata in auto,

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ma faceva uno schifo,

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nel senso che non mi piaceva come l'avevo improntata,

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l'avevo descritta,

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insomma,

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parlavo veramente male,

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perché poi tra l'altro ero appena rientrato dalle vacanze e tutto il resto.

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Naturalmente sentirete una puntata precedente a questa,

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che praticamente chiude una specie di ciclo,

1:00

nel senso che quella puntata che sentirete parla del terzo bagno ed è un po' così sopra le righe.

1:08

Era una puntata dovuta all'amico Maurizio Viti che naturalmente me l'aveva proposta lui,

1:17

istigandomi un po' a quella situazione che si era creata con questo terzo bagno per i transgender.

1:31

Ma questa è un'altra vita,

1:33

un'altra cosa,

1:35

voglio dare un'altra connotazione a questo canale che in pratica poi si trasformerà piano piano più in un video podcast che in un podcast solo audio.

1:48

Ci sarà sempre l'audio ma vediamo un po' come sarà,

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è tutto in divenire,

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questo è un canale tutto da scoprire.

1:56

Vi do quindi naturalmente intanto di nuovo il benvenuto sul mio canale che non so ancora definirlo,

2:03

che sia ancora un benvenuto,

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un bentornato,

2:05

un nuovo inizio.

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Ho in mente di rifare alcune vecchie puntate perché poi naturalmente nonostante gli argomenti siano sempre validi,

2:14

le registrazioni ormai sono andate,

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sono datate,

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non hanno più senso.

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Nel frattempo è passata molta acqua sotto i ponti e molte delle idee di allora andrebbero veramente riviste e un po' smussate.

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In particolare alcune opinioni erano anche influenzate molto dallo stato d'animo del momento che oggi è completamente diverso.

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Con il tempo ragazzi si diventa più riflessivi,

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la rabbia e il disgusto tendono un po' a svanire e questa riflessione mi è stata suggerita dall'amico Matteo Scandolin,

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podcaster che di solito tratta temi molto più dedicati al podcast,

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ma comunque mi ha fatto notare un po' che va bene essere sopra le righe,

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ma dopo tutto certi argomenti vanno trattati con un po' più di sourfare.

3:08

Facciamo questa cosa qua in francese.

3:11

Tra altre cose gli argomenti che ho trattato,

3:15

che andrò a rifare,

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molti sono stati istigati dall'amico Maurizio Viti,

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a un altro podcaster che di solito tratta temi come Dante Alighieri,

3:27

ora credo che stia facendo Albert Einstein o anche ultimamente ho sentito,

3:33

non mi ricordo più,

3:35

Ben Hur,

3:36

Sono divertentissimi,

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lui non è da solo e con altri due amici sono veramente straordinari,

3:45

tre toscanacci incredibili,

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quindi fanno veramente ridere,

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soprattutto i loro fuori onda sono da sbellicarsi dalle risate.

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Hanno quel sarcasmo tipico toscano che può piacere oppure o meno,

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però personalmente lo trovo veramente irresistibile.

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Ci siamo incontrati di persona e tra noi credo che sia nata subito una certa sintonia,

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soprattutto per le battute,

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per prendere in giro il soprannominato Matteo Scandoline e gli altri ragazzi.

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È stato veramente bello,

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come se fossimo amici di vecchia data.

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Intanto ciao Maurizio e ragazzi,

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vi linkerò i vostri podcast nella descrizione di questo episodio,

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che meritano veramente.

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Ad ogni modo,

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torniamo a noi.

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Sicuramente avreste sentito,

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sentirete questo episodio precedente a questo,

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che è un argomento di marzo di quest'anno e parlava del famoso terzo baino dell'università.

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Non entriamo nei dettagli perché l'avete già sentito,

4:55

lo giudicherete voi.

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Era una promessa,

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una cosa già fatta e da allora ovviamente il tempo ne è passato e tutto,

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come sapete,

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è ripreso.

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Il ritmo lavorativo,

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ormai siamo a ottobre e quindi tutto come al solito,

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senza troppe novità.

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Ma non è tutto,

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poi arriviamo alla fine con le novità.

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Oggi è inizio ottobre e le vacanze sono ormai finite,

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quindi sembra che non l'abbia mai fatta.

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Ho trascorso le ferie in Sicilia,

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a Milazzo,

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per chi vuole conoscere un po' del mio vissuto,

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che è poi il paese di mia mamma.

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Scoprirete così che,

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nonostante porti un cognome milanese,

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sono mezzo siciliano.

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Però preferisco definirmi figlio dell'Italia,

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quindi sono orgogliosamente mezzo siciliano.

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Direi che perché amo quella terra e soprattutto la piccola Milazzo,

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che ha un posto nella storia,

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perché naturalmente andatevi a cercare Milazzo,

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specialmente e soprattutto per il ruolo che ha avuto durante la liberazione garibaldina dal regime borbonico.

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È un paesino che adoro,

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non solo per questa storia,

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ma anche per i ricordi di infanzia che sono legati a quei luoghi che in certi momenti,

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in certi posti,

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rimangono immutati,

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nonostante il passare del tempo,

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nonostante la tecnologia,

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nonostante l'espansione demografica del paese.

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Ogni tanto ritrovo quei vecchi scorci,

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quelle piccole inserature dove da ragazzo ho vissuto le prime mie emozioni cotte giovanili.

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Quest'anno ho trascorso le vacanze con la mia famiglia,

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inclusa la piccola peste di quattro anni che porta il nome di Matteo,

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che ci ha fatto veramente impazzire,

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ma devo ammettere che si è comportato davvero bene,

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anche regalandoci davvero momenti di assoluto divertimento.

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So che forse non ve ne importa molto,

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quindi passo subito all'argomento principale di questo episodio,

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perché ormai ho più amici podcaster che amici in quartiere,

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anche se in realtà sono tutti amici reali,

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non è che sono amici inventati.

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Ci ritroviamo spesso nel laboratorio di podcast del gran vizier di tutti i podcaster,

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Matteo Scandolin,

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scusami Matteo,

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la so che mi darei del mona,

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ma ormai ti ho soprammenato al gran vizier di tutti i podcaster,

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citando il famoso trio,

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dove ci confrontiamo,

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ritornando all'argomento,

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su temi comuni che ci appassionano.

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Ultimamente uno di questi amici,

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Imar,

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si è lanciato nella produzione di contenuti video,

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che oltre agli audio che già faceva,

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già al suo podcast che vi linkerò,

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e tra cui ho partecipato ultimamente a uno dei suoi episodi,

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dove in pratica sono stato intervistato sul mio lavoro di dirigenatore CAD,

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sul mio podcast Tiralini,

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e infine è stata una bellissima chiacchierata sui chiaroscuri dell'ambiente in azienda,

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quella soprattutto manifatturiera,

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dove lavoro tutti i giorni io,

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e dove le dinamiche sociali,

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reali,

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non raccontano poi quanto viene descritto dai fuffa guru,

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ai manager di Stacippa,

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che abbiamo tutti quanti in azienda.

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Forse faccio prima a lasciarvi in descrizione il link,

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così ve lo andate ad ascoltare.

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Sempre sul suo podcast,

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madonna mia ragazzi,

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mi impapino,

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Imar ha poi esternato una specie di rante sulle città deserte ad agosto,

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e del perché in Italia si vada in vacanza,

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tutti nello stesso periodo,

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con conseguenti disagi,

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con i negozi o servizi chiusi.

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Mentre ascoltavo quell'episodio,

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mi è venuta l'idea di rispondergli,

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e quindi con un certo ritardo,

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e quindi vi rispondo adesso,

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perché lui credo che non sia ancora quarantenne,

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quindi non ha vissuto i famosi esodi estivi degli anni '80,

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con le città veramente deserte.

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Credo che Imar adesso si sia trasferito,

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prima abitava a Milano,

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adesso si è trasferito a Firenze,

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e forse nel momento in cui sto registrando,

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credo che si sia di nuovo trasferito forse alla Spezia,

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è ritornato credo a casa dove è nato,

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nel senso quindi alla Spezia.

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Si lamentava di come la città,

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in quel momento era Firenze,

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diventi desolata durante il mese d'agosto,

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con pochissime persone in giro e servizi veramente limitati.

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Allora vorrei spiegargli che sebbene possa sembrare una situazione fastidiosa,

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è comunque molto diversa da quella di trent'anni fa.

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Quando ero giovane,

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quindi quando avevo dieci,

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dodici anni,

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quindici anni,

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Milano ad agosto si trasformava veramente in un vero e proprio deserto.

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Ve lo assicuro,

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le poche volte che sono rimasto a Milano,

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la città era deserta,

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le strade erano praticamente vuote,

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macchine assenti,

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e trovare un negozio,

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poi all'epoca non c'erano nemmeno i grandi centri commerciali,

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trovare un negozio o un bar aperto era veramente un'impresa,

10:36

ve lo assicuro.

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La città,

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i milanesi,

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poi c'erano pochi,

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la città si svuotava completamente,

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perché la maggior parte dei milanesi partiva tutti per le vacanze nello stesso momento,

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tutti bloccati sull'autostrada del sole,

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come la chiamava papà,

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senza la possibilità all'epoca di scaglionare effettivamente le ferie.

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Come accade qualche volta oggi,

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perché negli anni '70-'80 l'idea di flessibilità lavorativa era molto ma molto più limitata,

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la maggioranza delle aziende chiudeva per tutto il mese d'agosto,

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quindi costringendo i dipendenti a fare le ferie in quel periodo.

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Le grandi aziende,

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Alfa Romeo,

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Fiat,

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tutte quelle grandi industrie,

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noi avevamo la Breda,

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la Pirelli,

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soprattutto tutte queste grandi aziende chiudevano tutti nello stesso periodo,

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quindi i dipendenti tutti quanti si riversavano sulle strade e nelle spiagge,

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tutti in quel periodo.

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Era una rigida organizzazione delle vacanze che poi si rifletteva sulle città.

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Milano è sempre stata caldissima e umida durante l'estate,

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adesso molto di più,

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ma anche prima era quasi impossibile vivere a Milano d'estate.

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In quel periodo quando si rimaneva a casa,

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non si riusciva ad andare in ferie per vari altri motivi,

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Milano era veramente spettrale,

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c'era silenzio nelle strade,

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perché poi per chi è milanese è abituato a questo brusio costante delle strade,

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c'è sempre del traffico.

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E poi tra l'altro l'assenza del traffico e di questi mezzi

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che in cinque minuti o dieci minuti riuscivi ad arrivare

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in centro dalla periferia dove abito ancora oggi,

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era sorprendente.

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Oppure camminavi per le vie del centro o anche della periferia,

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potevi camminare per strada in mezzo alla strada perché le macchine erano veramente poche ed è sempre stata un'esperienza surreale,

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non c'erano file,

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non c'era traffico,

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un silenzio irreale.

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Per chi è troppo giovane per ricordare,

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pensate ai giorni del lockdown del 2020,

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girare ad agosto a Milano in quel periodo si aveva la stessa sensazione.

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Credo,

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per rispondere sempre a Imar,

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che la situazione è decisamente un po' più cambiata,

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soprattutto perché la presenza dei centri commerciali che restano aperti anche

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durante il mese di agosto dà la possibilità comunque a chi rimane a casa di

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avere comunque un luogo in cui andare e trovare altra

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gente oppure trovare comunque dei servizi aperti,

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quindi dei ristoranti oppure delle sale giochi,

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il cinema,

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insomma c'è maggiore flessibilità e soprattutto c'è anche

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flessibilità nelle ferie che quindi hanno reso almeno dalla

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mia esperienza Milano meno desolata rispetto al passato.

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Sebbene però ancora molti uffici o attività chiudono per le ferie estive,

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non è più però impossibile trovare negozi aperti o servizi disponibili,

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cioè c'è la possibilità di trovare qualche bar ancora aperto,

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non più come prima che dovevi fare chilometri per dover trovare

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anche la panetteria o la salomeria perché all'epoca non c'erano

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i centri commerciali o c'erano i mercatini comunali forse,

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ma anche i mercatini comunali ragazzi a quei tempi chiudevano o

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del tutto o magari una parte perché a volte c'erano i mercati

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comunali che avevano i doppioni dei vari esercizi commerciali,

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quindi doppia panetteria,

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doppia macelleria e quindi a turno facevano le ferie.

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E oggi quindi le strade non sono più completamente vuote e molti milanesi grazie

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a questa differenziazione delle vacanze si possono permettere di restare in

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città garantendo quindi una presenza più costante della

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socialità e quindi essere meno isolati di una volta.

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Tuttavia però i disagi legati alle chiusure di molti servizi ad agosto restano ancora,

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cioè Imar rispondo a te ma rispondo anche a chi si può domandare questa cosa,

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soprattutto per chi vive nelle grandi città,

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vedi Firenze,

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Torino,

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Milano,

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non quelle città ad esempio dedicate un po' al turismo,

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anche se Firenze comunque ha un sacco di turismo e forse per questo Imar rimane

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un po' diciamo arrabbiato o anche incazzato diciamoci la verità per il fatto

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che si deve fare dei chilometri per andare a

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prendere la solita brioche o la colazione.

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So che lavora come store manager in un'azienda di lusso,

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non faccio pubblicità e si domanda spesso perché deve anche e soprattutto perché

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con l'approssimarsi della sua idea di trasformarsi in freelancer si domanda

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perché i freelancer oggigiorno sembrano costretti a fare le vacanze

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ad agosto che è un mese complicato per via dell'affollamento,

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dei prezzi elevati,

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insomma in effetti devo dire la verità che se si è single o si ha un lavoro flessibile potrebbe,

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è più facile gestire le ferie in altri momenti dell'anno,

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quindi potresti evitare il caos di agosto,

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tutti i prezzi elevatissimi,

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avere magari luoghi che di solito sono super affollati e

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non vedi una mazza e quindi praticamente puoi goderti anche

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dei luoghi semi incontaminati delle bellezze italiane,

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insomma di luoghi che sono veramente bellissimi.

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Tuttavia credo che la realtà purtroppo cambia drasticamente quando si ha una famiglia oppure si desidera partire con degli amici o con dei parenti,

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la famiglia non deve essere per forza con dei figli,

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la famiglia basta che sia marito e moglie,

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è già una famiglia nel mio immaginario.

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Allora prendete il mio caso,

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essendo dipendente,

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adesso sono dipendente,

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non posso scegliere liberamente quando andare in vacanza,

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perché devo tenere conto delle necessità dell'azienda che a volte

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mi richiede la mia presenza in alcuni periodi e soprattutto

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per il fatto che ci sono le esigenze dei colleghi,

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nel senso che magari ci sono dei colleghi che hanno la

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possibilità di fare le ferie prima e quindi c'è chi parte

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non so alla fine di luglio e si fa la prima di agosto,

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quindi la settimana,

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perché comunque l'azienda tendenzialmente come detto prima tiene buono quel mese lì,

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il mese di agosto per l'azienda è il mese meno produttivo,

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teoricamente il meno produttivo.

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E quindi fa in modo che tutti i dipendenti bene o male vanno in ferie tra l'ultima di agosto e la prima di settembre,

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quindi in quelle sei settimane in pratica le ferie vengono svolte da tutta l'azienda,

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noi siamo in circa una quarantina di persone,

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quindi fate voi il conto.

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Comunque le esigenze familiari sono quelle poi che determinano veramente una situazione molto più problematica,

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ad esempio come detto io sono dipendente ma mia moglie è una libera professionista,

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eppure essendo una libera professionista ha degli obblighi legati a delle scadenze,

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lei è una commercialista quindi ha delle scadenze fiscali

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e amministrative come ad esempio la chiusura dei bilanci

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delle aziende che vengono gestite dal suo studio,

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e tra l'altro si concentra esattamente nella metà di luglio,

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dalla metà di luglio al prima di agosto.

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Quindi è inevitabile che questa cosa qua ci impone una limitazione sulla scelta del periodo delle ferie,

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anche se volessi partire a luglio non posso farlo,

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o parto da solo con mio figlio e poi la moglie ci raggiunge,

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ma poi dovrei andare via prima io e lasciare mia moglie e mio figlio,

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è un casino.

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Non è possibile soprattutto per determinati lavori che bloccano completamente la disponibilità di poter scegliere quale periodo delle vacanze fare.

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E naturalmente questa cosa qua,

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quando si ha una famiglia ci sono poi anche ulteriori complicazioni,

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la chiusura delle scuole che limita appunto la scelta dei periodi estivi,

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se le scuole chiudono prima e poi ripartono prima quindi non puoi scegliere le prime di settembre perché la scuola apre a settembre,

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dovresti andare via appena chiude a giugno ma non è possibile perché tu lavori.

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Chi ha figli infatti deve tenere conto anche e soprattutto del calendario scolastico che spesso naturalmente l'anno ormai l'hanno fatto coincidere,

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quindi i programmi scolastici lo fanno coincidere con i feri d'agosto,

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quindi anzi forse adesso sarebbe anche il caso di fare anche del dopo scuola

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perché sento molti colleghi che hanno i figli più grandi che vanno a scuola e

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quindi chiudono le scuole e si ritrovano con i ragazzi a casa che è un vero

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problema per chi lavora e soprattutto anche per chi fa il freelance perché

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non può stare dietro ai bambini mentre deve lavorare

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a casa o nel suo studio o presso un cliente.

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La flessibilità per i freelance credo che esista molto in teoria a meno che ci

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siano casi straordinari ma se hai una famiglia tu devi trovare un equilibrio

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tra le esigenze lavorative e familiari che

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naturalmente rendendo tutto più difficile,

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quindi non puoi scappare da quelle ferie di massa che diceva Imar che sono veramente il male perché poi per qualsiasi cosa dai costi,

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dal sovraffollamento,

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insomma è veramente una situazione non buona.

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Per chiudere volevo dirti Imar che la realtà è più complessa di quanto sembri,

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le ferie ad agosto sono ancora,

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soprattutto in Italia,

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una convenzione forte legata al clima,

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alle tradizioni lavorative e anche se oggi abbiamo più opzioni molti di noi devono ancora fare i conti con gli obblighi professionali e quelli familiari.

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Certo sarebbe bello poterlo scalinare le ferie in periodi diversi purtroppo

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la vita reale impore dei limiti che non sempre possiamo superare e

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detto questo credo di aver sforato i 30 minuti soliti che volevo

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fare ma ci tenevo a ricollegare tutta una serie di situazioni.

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Grazie a tutti quanti per avermi ascoltato ci sentiamo alla prossima puntata.

22:26

puntata