Benché L’origine delle specie non facesse che un fugace riferimento all’uomo, era chiaro che la teoria dell’evoluzione minava alla radice la sua pretesa di essere stato creato “a immagine e somiglianza di Dio”, e faceva supporre invece una sua discendenza da qualche progenitore comune delle grandi scimmie. Queste idee eretiche vennero apertamente sviluppate nell’altro grande capolavoro di Darwin, L’origine dell’uomo e la selezione sessuale (1871), dal quale attinge questa seconda lettura, insieme a un altro libro che tratta ancora dell’uomo, e che costituisce una sorta di continuazione del precedente: L’espressione dell’emozione nell’uomo e negli animali (1872).
(registrazione del 30 agosto 2008)
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