Prendendo spunto da un commento di mia sorella, indago sull’etichetta del complottismo e sul perché una persona che si interessa in modo approfondito della sua privacy potrebbe essere etichettata così. Secondo me è solo un aggettivo che non si addice bene, perché alla fine una persona che ci tiene alla privacy la chiamerei, piuttosto, diffidente. (e giustamente).
La famosa guida che ha fatto scaturire il commento si trova qui. Sensibilizzazione sul tema da parte del garante privacy: https://www.garanteprivacy.it/finalmente-un-po-di-privacy in particolare ti consiglio il filmato sulla profilazione, “occhio alle app”, “assistente digitale” e poi di curiosare nella sezione a destra chiamata “Temi”, selezionando “Internet e nuove tecnologie”. Sito in inglese che riassume con un punteggio i Termini e condizioni dei servizi tech più conosciutI: https://tosdr.org/ Tutto ciò che Google dice di raccogliere su dite si trova in una pagina, che ti consiglio di aprire sul browser dove hai effettuato l’accesso al tuo accout Google: https://myactivity.google.com/myactivity Statistiche riguardo le richieste governative di accesso a dati degli utenti di Google: https://transparencyreport.google.com/user-data/overview?hl=it&user_requests_report_period=series:requests