Dalla cronaca di questi giorni arriva la strana notizia di un ingegnere di Google, Blake Lemoine, che ha dichiarato alla stampa che un software sviluppato dall‘azienda è diventato senziente e va quindi tutelato nei suoi diritti come una persona. Questo software è un “chatbot”, un programma di conversazione naturale, e la storia di questi chatbot inizia quasi sessant'anni fa, con un informatico ribelle del MIT, una segretaria molto sensibile ai sentimenti e un gruppo di psichiatri che scopre di non riuscire a distinguere fra un paziente e un computer.