88 Episodi di Passione: Scopri Come il CAD Sta Cambiando il Mondo!
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88 Episodi di Passione: Scopri Come il CAD Sta Cambiando il Mondo!

Episode description

🎧 Benvenuti all’episodio numero 88 di “Il Tiralinee”, il podcast di Daniele Borghi, dove esploriamo il mondo del CAD, delle tolleranze, e della progettazione 3D! In questo episodio, Daniele ci porta in un viaggio attraverso le sue riflessioni sui recenti sviluppi del settore, analizzando le statistiche del podcast e condividendo le sfide e le opportunità che ci attendono nel futuro del design tecnico.

🚀 Con grande entusiasmo, Daniele si sofferma sull’evoluzione del CAD, dall’uso tradizionale al cloud, all’intelligenza artificiale, fino alla realtà aumentata e virtuale. Parla anche della necessità di una formazione continua per gli operatori e dei pericoli della stagnazione nelle tecnologie. Non perdete l’occasione di scoprire come il CAD potrebbe trasformare la nostra progettazione nel prossimo futuro!

📈 Punti salienti dell’episodio:

  • Riflessioni sui numeri del podcast e sull’evoluzione del progetto personale di Daniele.
  • L’importanza della comunità e del feedback degli ascoltatori.
  • Analisi delle principali tendenze future del CAD e del design.
  • La necessità di integrazione delle nuove tecnologie e della formazione continua per restare competitivi.

Il Wrapped di questo podcast

🌟 Se sei appassionato di tecnologia, design e progettazione, questo episodio è un must-listen!

Il TiraLinee è un podcast indipendente realizzato da Daniele Borghi, se vuoi metterti in contatto con me, mi potete trovare qui: my social bio

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La mia attrezzatura

► Mic: the t.bone MB85 Beta
► Scheda: Focusrite Vocaster One
► Software:

► Cuffie: Focusrite HP60v

Grazie mille per il supporto software di Alex Raccuglia
Le musiche sono state create con Tuney
Le cover sono state create con uno di questi tool:

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Benvenuti in questo canale dedicato alla proiezione ortogonale,

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al magico mondo delle tolleranze e ai fantastici render 3D.

0:10

Sono Daniele Borghi,

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disegnatore tecnico CAD 3D e podcaster.

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Preparatevi a salire a bordo perché qui non siamo solo appassionati di disegno tecnico,

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ma anche di tecnologia.

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Questo è il Tiralinee,

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il podcast che vi porterà in un viaggio affascinante attraverso il mondo del CAD,

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condividendo esperienze,

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consigli e tante notizie.

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Siete pronti?

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Allacciate le cinture!

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La nostra destinazione è la creatività e la passione per il disegno tecnico!

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Benvenuti amici Tiralinee,

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benvenuti finalmente all'episodio numero 88.

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Siamo arrivati a quota 88.

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C'è stato un momento in cui credevo di non riuscire a registrare questo episodio

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perché per vari impegni natalizi e familiari naturalmente tutto è andato in

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là e quindi non sono riuscito a trovare un momento per poter registrare.

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Innanzitutto partiamo dal fatto che non ci posso ancora credere che siamo arrivati così lontano.

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Questo naturalmente questo progetto è sempre nato e lo sapete un po per gioco e un po per sfida personale.

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Però continua a evolversi anche se però dobbiamo ammetterlo.

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Mi chiedo ancora tutt'oggi dove stiamo andando e dove arriverò.

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Ma come al solito mi allungo in ciance e quindi parliamo oggi

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parliamo anche di statistiche del podcast naturalmente e

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di di riflessioni sul futuro del CAD e di quell'ambiente,

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un po di cose che fanno parte del nostro mondo.

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Ho anche in mente altre cose per questo podcast che vediamo poi magari di argomentare durante l'episodio.

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Siamo pronti?

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Quindi partiamo!

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E come abbiamo detto eccoci qua.

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Quota 88 che è un po' come un bel doppio accoppiamento epicicolidale per chi ne sa qualcosa.

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E' una cifra che fa pensare.

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Non trovate.

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Quindi 88 episodi.

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Un numero tondo,

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un numero bello pieno anche da dire.

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88.

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88 volte che ho acceso il microfono e naturalmente sono riuscito a organizzare le idee sempre un po' confuse.

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registrato,

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editato e anche pubblicato.

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Quindi è un bel traguardo che mi rende fiero e allo stesso tempo mi fa un po' riflettere.

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Perché se da una parte i numeri raccontano una storia di crescita,

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dall'altra restano quei dubbi che inevitabilmente ogni podcaster si porta dietro.

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Infatti partiamo dai numeri.

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Partiamo da Spotify for Podcaster che mi mostra delle statistiche interessanti.

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Gli ascolti sono in crescita.

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Lo erano anche l'anno scorso.

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E quindi uno direbbe bello,

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vero?

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Sì.

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Però ecco,

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il dubbio.

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Ma quanto possono essere veri e quanto devo fidarmi di questi numeri?

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Qual è il vero valore di un ascolto?

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Perché,

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diciamocelo,

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non esiste un vero criterio universale per misurare queste cose.

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È un ascolto,

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tra virgolette,

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quando qualcuno schiaccia il play?

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Oppure quando supera i primi 30 secondi?

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E quanto contano quegli ascolti casuali che magari non arrivano nemmeno alla fine dell'episodio?

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Insomma,

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alla fine mi chiedo quanti questi dati riflettono davvero l'impatto del mio lavoro o sono solo numeri così buttati a caso?

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Vabbè,

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solo per i curiosi.

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Vi lascio poi in descrizione il Vraped che viene fornito da Spotify for Podcaster per quanto riguarda i numeri di questo podcast.

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Quindi vedrete tutta la cosa molto psichedelica e molto interessante che vi lascio poi da spulciare per i più curiosi.

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Infine,

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poi c'è anche l'altra distributore di podcast,

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quello più importante perché naturalmente è stato anche il primo,

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quello è Apple Podcast che sembra più o meno stabile rispetto all'anno scorso

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quindi anche qui abbiamo delle crescite ma essendo meno fanfaroso di Spotify

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e quindi anche quello che tendenzialmente do più retta perché i numeri bene o

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male rimangono gli stessi per il momento quindi anche qui quali poi

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dati dovrei guardare per capire come sto andando con il podcast?

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Mi sono sempre chiesto quali sono i punti di riferimento chiari che mi possono permettere di dire ok,

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sto facendo bene,

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gli ascolti vanno bene oppure devo cambiare qualche cosa insomma,

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alla fine della fiera ci dovremmo affidare un po' all'istinto

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cercando anche di interpretare questi grafici come farebbe

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un indovino con una sfera di cristallo Musica YouTube,

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naturalmente per chi sa sono anche,

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ho messo gli audiogrammi su YouTube che faccio con Filmora e quindi anche lì c'è

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un bel lavoro fatto di editing non audio perché naturalmente prelevo l'audio

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dal podcast ma soprattutto un po' di editing video naturalmente qualcosa,

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niente di fantascientifico visto che non è che sono un videomaker professionale

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però YouTube mi ha regalato anche una piccola e grande soddisfazione perché ho

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ricevuto in uno dei vari audiogrammi del podcast quindi non di altri video il

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mio primo commento che mi ha lasciato un po'

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perplesso perché all'inizio non ci credevo,

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pensavo fosse uno spam ma è stato uno zinghiero quindi è una conferma che almeno

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per qualcuno la qualità audio e il lavoro divulgativo che sto facendo sta

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funzionando e insomma cari amici tiraline devo essere sincero perché questi

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movimenti valgono oro sono quelle piccole ricompense che ti danno la spinta per

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andare avanti nonostante tutto il tempo e il budget spesi per mantenere vivo il

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progetto che naturalmente è tutto in tascavia non c'è nessun sponsor ufficiale

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sì lo so gli audiogrammi sono un po' statici quindi non sono proprio così

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evocativi e danno molto interesse naturalmente spero tanto di riuscire a fare

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qualcosa di più interessante non prometto nulla ma sto cercando di pensare,

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di sperimentare con dei video in prima persona e poi chissà

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magari vedrete la mia faccia presto o almeno quella del

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microfono sicuramente ma poi uno dice ma chi te lo fa fare?

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chi ti fa andare avanti tutto questo tempo?

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il fatto è che nonostante gli impegni personali e i dubbi che mi assillano ogni

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volta il lavoro continua anche perché fa parte molto della mia passione sto

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investendo parecchio tempo in questo progetto anche quando insomma vorrei anche

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più interazione più feedback qualcosa che vi faccia capire che sto andando nella

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direzione giusta però naturalmente dato che mi sta spingendo molta passione

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ancora ce n'è e quindi il progetto va avanti quindi c'è passione mi spinge a

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creare a condividere a raccontare e questa in questo momento non viene meno poi

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naturalmente anche coadiuviato dall'incitamento di amici e conoscenti che grazie

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al podcast sono riuscito a incontrare e a conoscere sto guardando anche il

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futuro di questo podcast e quindi mi chiedo mi chiedo anche come sarà il 2025

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per questo progetto mi piacerebbe riuscire a portare qualche ospite qualcuno che

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poi anche che non sia del settore del CAD ecco quindi non che sia un nerd come

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me del CAD ma anche persone che pur essendo o tiraline o anche tecnici CNC o

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anche persone che lavorano anche nel learning insomma qualcosa di interessante

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da raccontare in modo anche di poter interagire con il nostro mondo insomma

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sarebbe interessante quindi spero tanto che qualcuno metta nei commenti

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soprattutto su Spotify che c'è la possibilità di mettere i commenti quindi farmi

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capire se vi interesserà una cosa del genere ecco quindi vorrei aprire una

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finestra su realtà diverse per quindi far emergere nuovi punti di vista nel mio

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piccolo vediamo di riuscire a fare questo e quindi siamo raggiunti a quota 88 a

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breve avremo la quota 90 quindi l'app la vibra i numeri non te lo mandate come

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abbiamo detto prima non raccontano sempre tutta la storia insomma ma sicuramente

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questo podcast continua continuerà perché nonostante tutto ho ancora molto da

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dire quindi da esplorare da condividere la tecnologia avanza le tecniche e i

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software continuano a evolversi quindi grazie anche a voi insomma che poi

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ascoltate commentate magari passate solo qua per curiosità perché alla fine se

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siete voi ascoltatori la vera forza che spinge qualsiasi podcaster ad andare

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avanti so per certo che molti pensano che il CAD lo vediamo come uno strumento

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che è sempre stato lì uno di quei software che ha accompagnato generazioni di

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progettisti e disiatori ma solo per dirvi che il CAD non esiste da sempre ma

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esiste ma esiste praticamente forse dai primi anni 70 80 quindi il CAD non è

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affatto statico si è evoluto tantissimo e il bello è che continua a farlo

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rispondendo anche a esigenze di un mondo in continua trasformazione quindi

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guardiamo un attimo indietro e poi magari vediamo un po' come io penso che il

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CAD possa andare avanti per capire anche poi dove arriverà questo software

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questo tipo di divisione della progettazione il CAD agli albori era naturalmente

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un semplice strumento 2D per replicare il tavolo disegno per chi ha un po' di

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capelli bianchi come il mio insomma si ricorda bene che quei software

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praticamente sotto DOS erano veramente semplicissimi proprio una riproduzione

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quasi uno a uno del tecnigrafo diciamo analogico insomma chi si ricorda insomma

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quei software dove ogni linea andava piazzata a mano e spostata poi con un

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numero infinito di click ve lo ricordate insomma bene adesso siamo passati da

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quel periodo da quel momento al 3D parametrico ed è qui è cambiato tutto

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completamente non abbiamo più linee o cerchi ma abbiamo anche solidi superfici e

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delle modellazioni complesse abbiamo anche iniziato a simulare testare e

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ottimizzare direttamente sul computer insomma una vera rivoluzione ad oggi poi

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siamo arrivati anche ai render realistici a quelle simulazioni avanzate al

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motion insomma quello dove si vede effettivamente quasi un movimento realistico

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del nostro progetto e ci hanno permesso anche di visualizzare quindi di

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perfezionare i progetti prima ancora che ogni singolo pezzo fosse costruito

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materialmente ma non finisce solo qui insomma oggi il CAD si sta anche

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integrando sempre più con altre tecnologie con l'intelligenza artificiale la

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realtà virtuale e quella aumentata e perfino la stampa 3D sta diventando

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precisamente il CAD come un sistema nervoso centrale che collega tutto il ciclo

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di vita di un prodotto dalla progettazione alla produzione insomma il CAD deve

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guardare avanti continuamente e dove va questo benedetto software questo

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benedetto sistema di progettazione ci sono alcune direzioni chiare altre un po'

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più imprevedibile una delle più evidenti è sicuramente l'integrazione con il

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cloud i software CAD del futuro saranno sempre più accessibili ovunque su

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qualsiasi dispositivo e questo non solo cambia il modo in cui lavoreremo quindi

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addio dovremmo dire addio alle nostre bene amate e odiate workstation fisse ma

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apre anche nuove possibilità per la collaborazione e soprattutto per la

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progettazione con più progettisti sulla stessa idea in modo tale da evolverla in

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maniera diversificata ma anche con più spunti interessanti infatti infatti non

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sarà più una progettazione isolata come succede oggi ma sarà più i team

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lavoreranno insieme in tempo reale indipendentemente da dove si trovano e anche

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dal tempo e quindi molto probabilmente tutto questo salterà i fusi rari perché

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uno può lavorare in un tempo in una mattinata in Italia ma nel contempo o il

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giorno dopo qualcuno negli Stati Uniti potrebbe lavorare allo stesso progetto

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allo stesso pezzo e naturalmente introducendo nuove idee e nuove prospettive

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un'altra grande area di evoluzione a mio piccolo parere sarà anche

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l'intelligenza artificiale purtroppo ormai è un mantra che in questi ultimi due

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anni si sente in tutto il mondo manufatturiero e produttivo e ora bisogna solo

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immaginare un CAD che non solo ci assiste ma ci anticipa quindi hai bisogno di

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progettare una parte l'IA ti propone già alcune soluzioni basate su i parametri

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che tu precedentemente hai inserito quindi conoscendo ciò che hai fatto l'IA

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potrebbe darti delle idee su ciò che tu già avevi preimpostato oppure avevi già

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lavorato e non è solo una questione di velocità l'IA potrebbe aiutarti a

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esplorare soluzioni che magari non avremo mai considerato però come dicevo prima

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dobbiamo stare attenti a non farci prendere troppo la mano il progettista deve

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restare al centro l'IA è solo un alleato è solo un acceleratore di idee e di

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contenuti non è il sostituto quindi non dovremmo affidarci completamente alle

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idee dell'IA ma dovremmo costantemente mettere in dubbio tutto ciò che ci viene

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dall'IA naturalmente questo però ci darà sempre una mano ad essere più veloci e

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più produttivi un'altra interessante direzione che prenderà il CAD nei prossimi

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anni è l'integrazione con la realtà aumentata e virtuale dobbiamo dobbiamo

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pensarci a progettare in un ambiente immersivo quindi dove ci si può camminare

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intorno al modello al modello 3D mentre lo si può modificare con le proprie mani

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quindi oggigiorno con i nuovi visori di realtà aumentata di realtà virtuale gli

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Apple Vision Pro insomma non è più una questione di fantascienza è qualcosa che

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già sta accadendo e si spera naturalmente che tutto questo diventerà più

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accessibile perché naturalmente oggi essendo tutti i device di prima produzione

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quindi come faccio riferimento agli Apple Vision Pro che sono quelli secondo me

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più ideali per poter progettare visto la loro dimensione e la loro vestibilità

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in confronto agli altri che naturalmente sono molto intriganti a livello

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hardware ma naturalmente ti legano perché non avendo le stesse capacità e lo

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stesso hardware potente che hanno gli Apple Vision Pro devi rimanere attaccato a

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una workstation fissa quindi non è più quell'idea di lavoro immersivo 3D dove

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come ho detto prima puoi camminare intorno al proprio modello mentre lo stai

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producendo tutto questo credo che sia una sfida per il futuro e che non è

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proprio tutto rose e fiori come tendenzialmente il mio spirito nerd tende a

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dipingere non è tutto rose e fiori con l'evoluzione del CAD e di tutto ciò che

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ne determina quindi l'intelligenza artificiale la realtà aumentata il cloud

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insomma sono tutte nuove sfide sono tutto ciò che diverrà una sfida vera e

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propria e una delle più grandi a mio parere sicuramente è quella della

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formazione degli operatori perché tutte le nuove tecnologie che ho

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precedentemente descritto richiederanno sicuramente competenze competenze

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diverse e se non si investe nella formazione rischiamo di avere strumenti

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potentissimi nelle mani di chi non sa usarli di chi non sa usarli al massimo

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delle proprie potentialità ma soprattutto che non sa capirli parlo soprattutto

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dell'intelligenza artificiale perché naturalmente mi rendo conto che oggi

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utilizzando svariati chat GPT e compagnia cantante mi rendo conto che nonostante

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la mia attitudine al nerdismo alla voglia di conoscere le varie tecnologie mi

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rendo conto che senza una vera propria competenza senza una vera propria

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istruzione è difficile la curva di apprendimento è molto alta molto ripida e

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questo fa male sia all'operatore ma soprattutto fa male alla produttività delle

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aziende e rischi di utilizzare tecnologie veramente innovative ma azzoppandole

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un po' come succede permettetemi l'esempio avete mai usato excel sicuramente

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tutti quanti usiamo excel ma vi siete mai resi conto di quanto excel di

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microsoft possa produrre se uno conoscesse effettivamente

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almeno il 70% delle potenzietà di questo software no?

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ebbene guardate io ho visto colleghi o colleghi della mia consorte che

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soprattutto loro che sono nel campo amministrativo utilizzano veramente

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pesantemente i data sheet gli sheet di excel e con una programmazione profonda

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con il visual basic ragazzi ho visto di quelle cose fatte veramente bene di

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quell'integrazione anche con grafici veramente fatti ad opera d'arte ma che non

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sono al mio livello non saprei neanche da dove iniziare perché non conoscendo

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profondamente il software e tutte le sue capacità io praticamente forse utilizzo

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il 3% di quello che potrebbe fare un foglio di calcolo come excel questo per

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spiegare che c'è un altro problema che è che molti operatori comunque e

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soprattutto anche le aziende sono bloccati nella loro zona di comfort si

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continuano a usare vecchie versioni di software io alla mia azienda ne ho un

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esempio perché come si suol dire funzionano ancora quindi si ignorano tutte le

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possibilità che le nuove tecnologie possono offrire e questo è un atteggiamento

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che non solo rallenta il progresso ma rischia di mettere le aziende anche in una

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posizione di svantaggio competitivo rispetto a chi è disposto a innovare il

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futuro del CAD è in continua evoluzione lo vediamo tutti i giorni e tutti i mesi

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ma non non possiamo sederci sugli sugli allori dobbiamo essere curiosi dobbiamo

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essere aperti al cambiamento pronti a investire in nuove competenze le

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tecnologie si stanno evolvendo molto rapidamente e il nostro modo di progettare

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cambierà con loro e deve cambiare con loro non sarà solo una questione di

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disegnare meglio o più velocemente il CAD del futuro ci sfiderà a pensare in

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modo diverso a collaborare in modi nuovi e a immaginare soluzioni che oggi ci

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sembrano impossibili ma domani con tecnologie e idee nuove potrebbero essere

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attuabili dobbiamo essere pronti insomma perché il meglio secondo me deve ancora

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arrivare insomma deve ancora arrivare so che può sembrare un ripetito ma insomma

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il cloud è il futuro del CAD per quanti ne osteggiano l'uso o l'adozione insomma

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per me personalmente so che sono un visionario un vecchio ottimista ma secondo

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me su questo non ci piove il futuro del cloud il futuro del CAD scusate sta nel

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cloud e come sempre ve l'ho detto prima c'è chi guarda il cambiamento come una

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grossa opportunità come sottoscritto ma chi lo vede invece come una minaccia una

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rottura delle scatole o dello status quo il cloud però comunque nonostante molte

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persone tempi addietri anche una decina di anni fa si diceva che insomma era una

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bolla che sarebbe sparita sarebbe andata in un nulla invece è qui ed è qui per

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restare e prima ce ne facciamo una ragione meglio è vediamo di capire anche

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cos'è più così importante e quali sono poi le sfide che ci aspettano insomma per

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questo futuro cloud quello che avrebbe sui nostri schermi sui schermi di un ipad

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o uno schermo di un desktop o lo schermo addirittura di un futuro telefonino con

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uno schermo in realtà aumentata come mi è capitato di sperimentare il cloud

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cambia le regole del gioco con il cloud su cloud non abbiamo più bisogno di una

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workstation di workstation potenti quindi basta un computer decente una buona

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connessione a internet e ci si potrebbe lavorare il computer potente o

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workstation lo fa il server remoto quindi un'azienda potrebbe investire in un

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minor numero di workstation molto potenziate magari con con lo stesso costo di 5

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postazioni workstation Lenovo di quelle ultra potenti basterebbero 2 o 3

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workstation veramente carrozzate e tutta la potenza di calco necessaria per

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rendere simulazioni e modellazione 3d pesante avviene tramite questi computer

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questi server significa quindi che si può lavorare ovunque in ufficio a casa

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persino questo è una ok quello della spiaggia rimane rimane un'idea molto

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romantica ma sicuramente non plausibile e soprattutto comoda da fare ci ho

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provato ma non è sicuramente il posto ideale per poter disegnare e progettare

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sicuramente rimane il concetto di poter di poter fare di lavorare ovunque uno

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sia inoltre il cloud agevolerà la collaborazione perché perché non esistono più

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file CAD dove si devono mandare poi via mail oppure condividere tramite sistemi

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di condivisione file insomma link che si sdoppiano si raddoppiano e finiscono

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sul computer locale il server insomma una questione di duplicazioni di progetti

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e di file che alla fine potrebbero causare anche incomprensioni e l'utilizzo di

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versioni non adeguate non all'ultimo grido più volte qui sul sul canale insomma

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sul podcast abbiamo parlato di Autodesk Fusion 360 di Onshape di Sharp 3D

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insomma tutto questi programmi portano la progettazione tutta online e in tempo

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reale quindi più persone possono lavorare allo stesso tempo e sullo stesso

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progetto senza dover poi aspettare che uno finisca e poi passare al file

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successivo insomma si può collaborare contemporaneamente sulla stessa parte in

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modo tale da poter avere costantemente l'ultima versione e quindi l'ultimo

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aggiornamento quindi con la la minor possibilità di avere degli errori questo è

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una vera rivoluzione soprattutto per chi lavora con team sparsi per il mondo ma

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a mio parere anche tra colleghi che lavorano molto probabilmente nello stesso

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posto nello stesso ufficio perché naturalmente molte volte mi sono accorto

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di nonostante utilizzando un PDM di avere difficoltà a dover lavorare

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contemporaneamente sulla stessa parte sullo stesso progetto sullo stesso assieme

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un software che permetta questo qua questa procedura da più produttività e minor

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spazio agli errori come sempre c'è sempre in tutte le cose c'è il rovescio della

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medaglia un problema enorme è che tanti operatori CAD oggi sono ancora bloccati

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nella loro comfort zone usano la stessa versione del software da anni e spesso

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hanno anche poca voglia di imparare qualcosa di nuovo soprattutto anche dovuto

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all'età alla volontà di non uscire dal solito tram tram quotidiano e questo è un

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problema che deve essere risolto soprattutto da parte anche degli responsabili

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che tendenzialmente aiutano questo modo di pensare è perché procura meno

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problemi meno idee e meno spinta a dover anche loro incentivare una crescita una

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formazione naturalmente se non muovi le acque tutto è tranquillo quindi si

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procede speditamente con il solito modus operandi e qual è il risultato di

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questo non movimento di questo non muoversi che le tecnologie rimangono sotto

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utilizzate o peggio ancora completamente ignorate è una pigrizza generale che

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colpisce un po' tutti in molti casi non si tratta solo di resistenza al

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cambiamento ma è proprio una mancanza di stimoli soprattutto da parte degli

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operatori dei dipendenti che non vengono stimolati dai responsabili ad avere

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queste idee questa nuova propensione all'upgrade quindi a spingersi verso nuove

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tecnologie perché naturalmente soprattutto per i responsabili quando le cose

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funzionano bene abbastanza nessuno poi vuole rischiare di cambiare il problema è

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che questo atteggiamento non solo blocca l'innovazione ma riesca anche di far

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rimanere sia gli operatori soprattutto ma anche le aziende indietro rispetto

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alla concorrenza e non dimentichiamoci anche di un altro grande difetto del

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nostro settore c'è la formazione fai da te io ne sono un esempio ho imparato

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AutoCAD praticamente da solo senza fare nessun corso per fortuna poi per

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svariate situazioni della vita sono riuscito a fare un corso CAD CAM quindi

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riuscire ad avere delle basi un po' più specialistiche ma tutto il resto persino

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SOLIDWORKS persino PTC Creo e tutti gli altri software anche Inventor li ho

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imparati facendo del fai da te perché spesso i corsi soprattutto i corsi di

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aggiornamento vengono considerati un lusso e qui mi fermo per dirvi che quando

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ho fatto un periodo da freelance devo dire la verità un corso me lo sono fatto

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perché naturalmente ho sentito necessità ho fatto il corso di Fusion 360

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acquistandolo con una piattaforma di e-learning e devo dire che mi è tornato

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molto utile il costo diciamo che non è stato a buon mercato ma neanche stato

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così pesante soprattutto perché il ritorno di introiti di fatture insomma è

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stato abbastanza abbastanza alto e soprattutto mi ha permesso nel giro di poco

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tempo di non solo andare in pari ma anche di guadagnare dal fatto di aver avuto

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di aver fatto un corso di aver speso quella cifra insomma e di aver poi riuscito

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a guadagnare il sistema e di aver avuto un buon ritorno di quello che da cui ho

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imparato tramite il corso da parte di noi operatori invece dovremo avere una

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mente più aperta e non pensare sempre che sappiamo tutto del software perché

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comunque riusciamo a finalizzare il nostro progetto il problema è invece di

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spingere i nostri responsabili a organizzare programmi seri di learning o

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workshop che invece però si preferisce lasciare che soprattutto dai responsabili

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che gli operatori imparino da soli magari tramite qualche video di youtube che

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però si devono vedere a casa perché naturalmente non puoi vederlo in azienda

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perché naturalmente sarebbe un atteggiamento oppure naturalmente in molte

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aziende certi siti vengono chiusi tramite un firewall a cui venne impedito

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l'accesso io ho imparato online però tramite un corso ufficiale e quindi con

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spiegazioni video con tutorial fatti poi scaricando e seguendo determinate

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indicazioni per poter poi produrre dei test alla fine di questo corso online

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imparare online non è male però comunque un percorso sempre online magari oppure

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di una formazione anche vis-a-vis nel senso tramite vendor che ti creano dei

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corsi o on-site nella propria azienda oppure presso di loro fa tutta una grossa

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differenza tornando però al cloud e al futuro del CAD insomma nonostante tutte

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queste difficoltà resta una necessità questo è il mio piccolo e modesto parere

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sta tutto cambiando se non ci si adegua si rischia di essere tagliati fuori

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parlo soprattutto però anche soprattutto per i freelance di non addormentarsi

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sui propri allori e di uscire un attimino un po' dal proprio seguitato lo

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vediamo soprattutto con le nuove versioni dei software che sono sempre più

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connesse e automatizzate le piattaforme cloud based permetteranno di integrare

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la progettazione la simulazione CNC la produzione la gestione dei dati tutto in

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un sistema in un ecosistema ed è non è solo un vantaggio in termini di

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efficienza però mettiamo chiaro questa cosa qua ma è anche una risposta alla

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complessità crescente dei progetti non mi unite a dire che oggi gli stessi

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progetti che facevate dieci anni fa hanno la stessa lo stesso livello di

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difficoltà e di complessità mi accorgo sempre di più che ogni giorno tutti i

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progetti nonostante si replicano perché naturalmente la mia azienda fa sempre

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gli stessi macchinari ma diventano sempre più complessi e sempre più avidi di

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informazioni che devono essere integrate in ogni parte e in ogni gruppo

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d'assieme ripeto ancora tutto dipende dipende da noi è uno strumento

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straordinario il cloud a mio parere ma senza le competenze e l'apertura mentale

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per usarlo si rischia di essere un investimento un po' sprecato quindi se il

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futuro del il futuro del CAD è sul cloud che sarà sicuramente ormai diventerà

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ormai sicuramente al 100% su cloud ma solo per chi è disposto a fare un salto e

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adattarsi a questo cambiamento altrimenti vabbè si rimane sempre comunque dei

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progettisti ma si potrebbe anche rimanere fermi al palo e non essere più in

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grado di rivalutarsi sul mercato del lavoro l'intelligenza artificiale non è più

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una fantascienza e questo lo sappiamo già sappiamo già che fa parte ormai della

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nostra vita quotidiana almeno la mia sicuramente anche se a volte cerchiamo di

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non volersi non volersene accorgere o ce ne gorciamo veramente poco perché

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magari non ci interessa se per me personalmente è come quell'amico silenzioso

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che mi dà una mano senza farsi notare dal suggerimento al prossimo film su

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netflix al riconoscimento facciale sullo smartphone fino alle mail che finiscono

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direttamente nello spam ma quando si parla di progettazione CAD e design la

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storia secondo me diventa molto più interessante partiamo dal presente la IA sta

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già facendo una bella rivoluzione nel nostro settore ci sono strumenti che

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automatizzano compiti molto ripetitivi come la generazione di mesh e

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l'ottimizzazione delle geometrie e non dimentichiamoci l'analisi predittiva che

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aiuta a prevedere problemi strutturali o di performance prima ancora di

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costruire un prototipo pensante a quanto tempo e risorse si risparmino e poi ci

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sono i software di design generativo dove si inseriscono i parametri e la IA

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trasforma decine soluzioni ottimizzate personalmente lo trovo una figata

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permettetemi questo questa butage però e non è come sempre tutt'oro quello che

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luccica la IA è bravissima a eseguire ma dipende molto da noi sempre per

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definire i confini e soprattutto i dati su cui poi la IA lavora se il

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progettista non sa cosa vuole ottenere o non conosce bene il contesto il

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risultato poi finale può essere tanto ottimizzato quanto del tutto inutile

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quindi qui entra in gioco il grande dibattito sul futuro che abbiamo fatto

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precedentemente sulla competenza e sulla istruzione degli operatori di mese in

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mese vediamo che la IA è sempre più potente ci saranno sempre più capacità e

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quindi sarà sempre più in grado di dare dati e di dare risultati sempre più

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precisi ma effettivamente per noi cosa cosa significa allora da una parte c'è la

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promessa di una produttività senza precedenti che questo fa solo contenti i

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nostri responsabili e i nostri CEO quindi meno ore spese sui dettagli banali più

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tempo sulla creatività e sull'innovazione d'altra parte però si rischia e non

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poco che le nuove generazioni di progettisti perdano le competenze fondamentali

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ora è uno dei dubbi che mi assilla nel senso che pensate se tutto viene delegato

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all'intelligenza artificiale quanto tempo secondo voi passerà prima che qualcuno

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dimentichi come fare le cose da zero o soprattutto si dimentichi i fondamentali

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della progettazione della meccanica e di tutto quello che si impara o abbiamo

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imparato nelle scuole e nelle università come si può confutare e mettere in

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discussione il risultato della intelligenza artificiale credo che bisogna essere

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attenti a non rischiare è una sorta di atrofia delle competenze dove

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l'intelligenza artificiale diventa una stampella indispensabile e poi c'è un

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altro aspetto interessante secondo me soprattutto a valle di ciò che vediamo

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soprattutto per quanto riguarda il design generativo del fatto delle immagini

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insomma si rischia una certa uniformità per chi bazzica su stable diffusion o su

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altre piattaforme che producono immagini generate con intelligenza artificiale

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alla fine chi ha un occhio un po' allenato può carpire il fatto che

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tendenzialmente le immagini sembrano assomigliarsi sempre di più una con l'altra

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perché naturalmente la IA lavora su dei modelli quindi bisogna dargli dei dati

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storici e degli algoritmi questo significa che tenderà sempre proporre soluzioni

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molto simili a ciò che ha nella sua memoria chiamiamola così perché lei lavora

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genera i risultati su ciò che ha già visto insomma potrebbe esserci meno spazio

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per quel tocco unico e creativo che distingue un progetto dall'altro non

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fraintendetemi quindi non voglio farla passare come un nemico del progettista

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anzi è uno strumento potentissimo soprattutto per quanto riguarda tutta una

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serie di procedure e di passaggi ripetitivi parlo soprattutto ad esempio per chi

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disegna come me la parte soprattutto della quotatura che è un diciamo è un dogma

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nel senso che segue determinati schemi determinati principi che rimangono

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sempre fissi penso da quando ho iniziato a imparare a disegnare tutte le

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caratteristiche di una quotatura sono simili a quando ho iniziato io ad oggi

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sono rimasti immuni al passaggio del tempo il trucco invece di usare dell'IA sta

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secondo me nel capire come usarla al meglio e soprattutto per i propri strumenti

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nel futuro credo che il progettista dovrà evolversi non sarà più solo uno che

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crea ma uno che dirige supervisiona e dà forma all'input dell'IA cioè quindi una

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sorta di curatore creativo passatevi questo termine il presente e il futuro

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dell'IA secondo me è promettente il suo futuro però dipende tanto da come

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decidiamo di usarla può diventare un alleato che ci rende quindi più efficienti

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più creativi ma oppure è un'arma a doppio taglio che ci porta anche a perdere

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l'anima del disegno e della progettazione credo che alla fine comunque come

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vedete l'uomo rimane l'operatore umano rimarrà al centro di questo futuro del

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CAD perché dovrà trovare il giusto equilibrio tra IA e la creatività sapete

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quando si sente parlare di trasformazione digitale sembra quasi che ci sia ci si

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stia stuffando in un mondo futuristico fatto di automazione cloud di

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intelligenza artificiale aziende che funzionano come orologi svizzeri grazie a

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queste tecnologie credo che sia una narrazione molto affascinante ma anche credo

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che sia un tantino diversa dalla realtà è come quando un venditore ti promette

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che quella nuova macchina del caffè fa miracoli e poi scopri che il miracolo è

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solo riuscire a capire le istruzioni partiamo dal fatto che la trasformazione

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digitale è una nuvola dove non si capisce cosa voglia dire e cosa voglia fare

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almeno da quello che sto cercando di capire io tramite informarmi su questo

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argomento portandolo poi sul canale è una situazione che ancora oggi non riesco

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a capire cosa vuole mirare e cosa vuole portare è vero che la trasformazione

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digitale potrebbe portare più produttività più efficienza ma soprattutto non si

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capisce su cosa si basa se si basa sulla tecnologia sulle competenze degli

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operatori o su una idea diciamo molto utopica di una certa produzione di una

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certa tipologia di azienda partiamo soprattutto dai dirigenti e dei responsabili

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i quali dovrebbero guidare la trasformazione digitale perché sono quelli che poi

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decidono e quindi si procede poi all'attuazione della trasformazione digitale

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presso le proprie aziende eccetera eccetera questi come ho detto prima sono

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spesso chiusi nella loro comfort zone magari sanno che bisogna cambiare perché

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magari il CEO gliel'ha detto perché magari hanno visto le aziende concorrenti

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farlo però non vogliono sporcarsi le mani ma soprattutto non vogliono rischiare

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per loro un nuovo software o una nuova piattaforma digitale tendenzialmente sono

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solo costi da giustificare al board e non strumenti poi per evolversi ed è una

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mentalità che si riflette su tutto poi il resto dell'azienda perché naturalmente

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se un dirigente non ha voglia di muoversi o di evolversi io il dipendente mi

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domando ma perché lo dovrei fare io è un problema grosso e credo che si tocchi

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un nervo scoperto perché i budget dedicati alle trasformazioni digitali sono

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spesso ridicoli lo parlo parlo anche per mia esperienza perché tendenzialmente

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si fa una fatica in mane a chiedere soprattutto nuove tecnologie hardware che

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permettano comunque di evolversi di avere in mano diciamoci una penna digitale

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più efficiente che non il solito rapido graph analogico di antica e passata

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cultura del disegno musica è facile parlare di automazione innovazione quando si

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hanno milioni per investire ma molte aziende soprattutto quelle medie e piccole

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devono fare i conti con risorse molto limitate quindi cosa succede si prendono

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delle scorciatoie si comprano strumenti economici si implementano a metà o

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peggio ancora si lascia tutto sulle spalle di pochi eroi interni di pochi

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operatori che hanno voglia di sbattersi tra virgolette di cercare di

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accrocchiare qualcosa che si che si avvicini un po' alla trasformazione digitale

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c'è sempre poi la questione delle competenze come detto prima come detto prima

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comprare un software avanzato potete prendere quello più avanzato al mondo ma se

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non formi il personale è come dare una Ferrari chi non ha mai preso la patente

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quindi e qui torniamo al problema delle skill i dipendenti non vengono preparati

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adeguatamente i responsabili spesso non sono nemmeno in grado di capire quale

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formazione poi sia necessaria risultato tecnologia sottutilizzata e team

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frustrati e sfruttati eppure la trasformazione digitale è necessaria oggi non è

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più un nice to have come direbbero gli anglosassoni è un obbligo per restare

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competitivi non si tratta solo di seguire il mercato ma anche di migliorare la

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qualità della vita lavorativa degli operatori pensateci processi più efficienti

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significa meno stress meno ore perse dietro a lavori manuali ripetitivi e più

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tempo per concentrarsi su quello che conta veramente questo porta non solo ai

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risultati migliori ma anche a team più felici passatemi il termine e più

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motivati sicuramente quindi è un mito o una realtà questa trasformazione

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digitale direi oggi da quello che ho carpito dalle varie informazioni sulla rete

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da quello che sto passando con la mia azienda diciamo che sono entrambe le cose

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è un mito per come ce la raccontano sicuramente tutte le strutture che parlano

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di trasformazione digitale insomma stanno su un livello molto più alto con

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budget molto ma molto più alti e ce la raccontano come una rivoluzione facile e

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veloce da avere c'è una realtà ma è una realtà che per chi è disposto a

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investire veramente seriamente consapevolmente e quindi a mettersi in gioco e a

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guardare oltre al cambiamento con quella con quella paura del cambiamento

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insomma la trasformazione tra l'altro non è solo tecnologica ma da quello che ho

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letto infine è culturalmente una mentalità evolutiva è una voglia di fare un

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passo avanti verso uno step successivo della produttività insomma in determinati

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campi soprattutto in determinati settori è questo quello che manca è questa

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voglia di cambiamento soprattutto che sta nelle persone perché se non sta nelle

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persone del cambiamento non si può fare questa trasformazione e se ci fosse

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vedremo meno aziende impatterate e più realtà capaci di abbracciare il futuro e

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siamo arrivati alla fine perdonatemi questa lunga puntata ma è quello che poi

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capita quando parlo a ruota libera e non con uno scritto sotto gli occhi

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comincio a cianciare comincio a partire per la tangente e quindi in questo caso

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mi sono perso nei miei pensieri molto nerd che però spero vi siano stati di

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spunto e che naturalmente aspettano con molta curiosità i vostri i vostri

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commenti con questo vi lascio quindi vi lascio tranquilli grazie di cuore a

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tutti quanti che mi seguite in questo piccolo progetto che lo ascoltate su

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spotify su apple post su youtube o su qualsiasi altra piattaforma grazie siete

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voi il vero motore di tutto questo e vi auguro naturalmente essendo oggi il 23

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dicembre quindi all'albissima di natale vi auguro buone feste godetevi al

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massimo con i vostri cari e come sempre lunga vita e prosperità a tutti musica