Benvenuti in questo canale dedicato alla proiezione ortogonale,
al magico mondo delle tolleranze e ai fantastici render 3D.
Sono Daniele Borghi,
disegnatore tecnico CAD 3D e podcaster.
Preparatevi a salire a bordo,
perché qui non siamo solo appassionati di disegno tecnico,
ma anche di tecnologia.
Questo è il Tiraline,
il podcast che vi porterà in un viaggio affascinante attraverso il mondo del CAD,
condividendo esperienze,
consigli e tante notizie.
Siete pronti?
Allacciate le cinture!
La nostra destinazione è la creatività e la passione per il disegno tecnico.
Benvenuti amici Tiraline.
Episodio numero 92.
Oggi diamo ufficialmente il via al countdown verso l'episodio numero 100.
È un traguardo che mi fa veramente piacere.
Non è da poco e se ci arrivo però,
se ci arrivo sano.
Allora,
la settimana scorsa è stata alta allenante.
Ho avuto momenti alti e bassi al lavoro.
Naturalmente faccio riferimento al lavoro e non sicuramente alla vita,
diciamo,
personale.
E quando dico bassi intendo davvero bassi.
Ma lamentele a parte siamo ancora al punto di due settimane fa.
La trasformazione digitale nella mia azienda procede a rilento e con molta,
ma molta fatica.
Finalmente però è venuto a gallo un problema che mi ronzava da tempo nella testa e che avevo già fatto presente un bel numero di volte.
Nella mia azienda manca un CAD manager,
si sente la mancanza.
È una figura che con una certa autorevolezza dovrebbe affrontare di petto questa transizione da un sistema,
in questo caso il nostro,
PDM,
a un altro.
Quindi risolvendo anche una serie di problemi organizzativi.
E parlo di aspetti come la nomenclatura dei file,
di progetto,
i template,
la gestione delle configurazioni negli assiemi di 3D di SOLIDWORKS.
Insomma,
tutta una serie di problematiche che solo un CAD manager può affrontare perché altrimenti viene su un vero minestrone.
Ecco perché voglio aprire questo episodio parlando di alcuni punti fondamentali che ogni tiralinie,
che sia o meno un CAD manager,
dovrebbe conoscere e mettere in pratica all'interno del proprio team,
sia come membro che come leader.
Se l'argomento interessa,
in futuro posso approfondire la figura del CAD manager e il suo ruolo nel dettaglio.
Come promesso,
a fine anno,
oggi partiamo anche con un lungo approfondimento sul model based definition.
Proprio come l'intelligenza artificiale,
l'MBD sta diventando sempre più centrale nelle procedure e nelle tecniche utilizzate per sviluppare prodotti sempre più precisi e controllati.
Partiamo quindi dalle basi,
che chiamiamole,
base baracca.
Cos'è esattamente l'MBD?
Questa volta cercherò di spiegarlo con qualche informazione in più rispetto a prima,
visto che ho avuto anche più tempo per informarmi.
Ma ora basta chiacchiere e iniziamo.
Sembra che i CAD manager vivano in uno stato di lotta
perpetua per portare a termine un lavoro di progetto sempre
crescente con un budget o controlli sufficienti per farlo.
E se ciò non bastasse,
si è costantemente bombardati da nuovi prodotti software,
dall'evoluzione della tecnologia cloud e dai problemi di IT che ne derivano mentre cerchiamo di completare un lavoro fatturabile.
E se la vostra giornata lavorativa è simile alla mia,
nessuno è mai timido nel chiedere di fare di più.
Pertanto in questo episodio cerco di dirti a mio avviso ciò che dovresti chiedere,
su cui insistere,
per convincere il vostro CAD manager a portare al management le problematiche che sono alla base di una situazione produttiva di base.
E con qualche anno di esperienza vediamo di analizzare gli elementi che cerco
di fornirti alcuni punti di discussione da utilizzare sia con il CAD manager
o responsabile tecnico che di solito sono bene o male la stessa persona
e con il management per respingere e iniziare a
ottenere ciò che di cui hai veramente bisogno.
E partiamo!
La prima cosa è la postazione di lavoro.
Iniziò sempre qualsiasi discussione sul miglioramento dei
processi CAD sostenendo che non esiste decisione più semplice
nell'ambiente CAD dell'aggiornamento delle workstation.
Le workstation odierne sono molto potenti di quelle prodotte qualche decina di anni fa con enormi miglioramenti nelle elaborazioni.
Abbiamo più core con cache sempre più grandi,
abbiamo frequenze di clock CPU RAM sempre più veloci,
grafiche migliori e dischi,
a stato solito,
economici e veloci che si combinano per velocizzare poi la produzione CAD.
Anche una workstation da 2500€,
tolto il monitor ad esempio,
fornisce ora un'ottima piattaforma di base CAD per tutti gli utenti che lavorano nel 3D.
Con il nuovo hardware che abbiamo a disposizione semplicemente non ha senso
continuare ad utilizzare il vecchio hardware lento che si impantana e che si
blocca quando si tenta di lavorare con file di dati di grandi dimensioni.
In altre parole,
perché costringere un dipendente costoso che lavora su un progetto
ad alto profilo a soffrire con un'appostazione di lavoro con
un'ancora praticamente lenta quando si potrebbe fare di più
utilizzando una nuova e veloce ed efficiente workstation.
Così possiamo dimostrare questa tesi.
Uno dei compiti di un responsabile CAD,
di un CAD manager,
è dimostrare che le nuove workstation non sono realmente costose se ammortizzate nel tempo.
Bisogna considerare il costo reale di un aggiornamento
della workstation di 2.500€ durante una durata di tre anni
utilizzando 48 settimane lavorative a 40 ore settimanali.
Come base di costo si arriverà a circa 0,50 centesimi per ora.
Ci sarebbe un lungo calcolo da fare,
ma è inutile che ve lo racconti a voce.
Ora portate questo calcolo,
partiamo dal calcolo,
prendiamo questi 2.500€,
giustamente come ho detto prima,
durata di tre anni,
per i 48 settimane lavorative,
per le 40 ore settimanali,
questi 2.500€ li dividiamo dal risultato di quella moltiplicazione e otteniamo quindi i 0,50 centesimi per ora di costo alla proprietà.
Ora si porta questo calcolo al vostro gruppo dirigente e confrontateli con
il costo dell'assicurazione o del pagamento di un profilista CAD e presto
si renderanno conto che la workstation è la parte
meno costosa dell'attrezzatura di un utente CAD.
Una nota,
poiché il software CAD costa migliaia di dollari o di euro all'anno in canoni di abbonamento,
la workstation costa anche molto meno del software che la esegue.
Abbiamo anche molti strumenti CAD che funzionano tramite WAN o
cloud o con accesso a un sito web del fornitore e non è possibile
sopravvalutare quanto sia fondamentale un'adeguata larghezza di
banda internet per eseguire correttamente le applicazioni CAD.
Dopotutto,
a cosa serve eseguire il CAD sul cloud se la connessione al cloud è così lenta che le applicazioni CAD non funzionano correttamente?
Ho scoperto che molti team di gestione aziendale desiderano
utilizzare strumenti CAD abilitati al cloud o a internet
perché credono di risparmiare denaro in questo modo,
ma non tengono conto dell'aumento del costo degli aggiornamenti di rete e larghezza di banda per eseguire realmente un software correttamente.
Quindi se la larghezza di banda non viene resa disponibile,
è necessario che abbia luogo una vera discussione sull'ottimizzazione della rete tramite strumenti di sincronizzazione.
Utilizzando strumenti di sincronizzazione di rete,
i file remoti,
siano essi su una WAN o su una posizione basata su cloud,
vengono portati sul desktop locale dall'utente in modo che le workstation possono funzionare in modo efficace.
Mi domanderete come possiamo mostrare questo problema?
Se il vostro team di gestione sta spingendo per strumenti CAD collaborativi basati su cloud,
il vostro compito è mostrare loro come funzionano realmente questi strumenti nel vostro attuale ambiente di rete.
Dimostrazioni di apertura lenta dei file,
tempi di attesa intollerabili per l'aggiornamento dei modelli
tra postazioni remote o prestazioni lente nei cantieri sono
un modo per far risaltare la larghezza di banda lenta.
Poi si pone la domanda che cosa ti aspetti oppure come ti aspetti
che riusciamo a portare a termine il lavoro del progetto in
modo efficiente se dobbiamo lavorare in questo ambiente?
Nella mia esperienza lavorativa questo approccio spesso sconvolge
il management e il personal IT nel mondo reale e avvia quindi una
discussione sull'accelerazione delle cose e degli aggiornamenti.
E' fondamentale però che il responsabile CAD combatta per questo tipo di problematica,
per la larghezza di banda e la singolazione dei dati per eseguire poi correttamente il CAD e non si deve tirare indietro.
Purtroppo mi è capitato alcune volte.
Sembra logico che le workstation ad alta velocità con accesso cloud alla
larghezza di banda elevata ci consentano di lavorare molto più velocemente ma se
utilizziamo semplicemente le nostre attrezzature per lavorare allo stesso modo
otteniamo il miglior ritorno sul nostro investimento senza perderci troppo tempo
per capire come migliorare i nostri processi vorrei commentare semplicemente che
di nuovo abbiamo gli stessi errori e anche su computer più veloci e connessi.
Dobbiamo sostenere il fatto di fare le cose meglio.
Se il vostro team di gestione vi ha fornito l'hardware e la larghezza di
banda di rete di cui avete lottato la vostra sfida è ora convincere a
pensare a come sfruttare al massimo le prestazioni del loro investimento.
Bisogna farlo dimostrando eventuali nuove procedure e
standard che si possono ideare per far funzionare questi
strumenti più velocemente e riducendo gli errori.
Bisogna farlo e il vostro team di gestione vedrete che vi vedrà di consentire
processi di ottimizzazione e farà risparmiare tempo e denaro massimizzando poi
l'investimento di queste nuove workstation e di questa nuova velocità di rete.
L'ottimizzazione di qualsiasi processo non avviene mai per caso.
Sono necessari anche l'impegno del responsabile CAD soprattutto e la formazione degli operatori CAD per far sì che questi processi poi aderiscono.
Quindi non è logico che le persone utilizzeranno e assorbiranno meglio i vostri
processi ottimizzati se si prende il tempo per formarli e non sembra che anche
sciocco di investire il tempo e gli sforzi necessari per il nuovo hardware,
la ragazza di banda,
i tempi di utilizzazione e non formare gli utenti su come utilizzare tutto questo.
Bisogna mostrare che la formazione è un investimento in soprattutto in metodi di lavoro migliori.
Il manager CAD che combatte con questo processo di formazione di ottimizzazione
mirata è il manager CAD che otterrà tassi più elevati di adozione
da parte degli utenti di standard e procedure ottimizzate.
Sappiamo tutti che quando le persone lavorano utilizzando standard e procedure gli errori diminuiscono,
la produttività aumenta.
Pertanto dobbiamo comunicare al management che la formazione
è l'ultimo pezzo del puzzle per ottimizzare e per rendere
il nuovo ambiente CAD efficiente in modo ottimale.
Una nota a margine,
il management ricordatevelo percepisce la formazione come una spesa e tendenzialmente ha sempre ragione per pensarlo.
Questo è il motivo per cui il responsabile CAD deve sottolineare che le sessioni di formazione saranno brevi,
molto mirate e spietatamente focalizzate sull'ottenimento di migliori risultati sul posto di lavoro.
Ovviamente tutto il lavoro che facciamo,
che si fa per aggiornare e ottimizzare l'ambiente CAD,
sarà inutile se gli utenti saranno consentiti di comportarsi in modo un po' troppo personale sui propri account,
tipo quelli di Dropbox,
con telefoni o tablet,
e applicazioni non standard che sono monitorati dai sistemi di sicurezza informatica dell'azienda.
Inoltre,
poiché la maggior parte dei responsabili CAD non ha l'autorità di dire agli utenti cosa possono e non possono fare,
soprattutto utilizzando i dispositivi mobili aziendali,
diventa responsabilità dell'azienda articolare politiche ragionevoli.
Dobbiamo però fornire un'argomentazione ragionata soprattutto con i colleghi.
Bisogna sottolineare quanto possa essere dirompente lasciare che un utente sia lontano dai processi ottimizzati con i propri dispositivi aziendali.
Bisogna illustrare che le interruzioni che si riscontrano a causa dell'uso personale dei dispositivi,
può illustrare perché l'azienda dovrebbe adottare politiche per prevenire questi problemi,
soprattutto per hackeraggio,
virus,
malware e compagnia cantante.
Dobbiamo stare attenti a non proporre soluzioni troppo talebane o troppo radicali.
Certe soluzioni possono anche ritornersi contro,
ottenendo poi un effetto contrario,
perché può essere utile dare un limite all'uso dei device aziendali,
ma questo non deve impattare sull'uso di quello personale degli utenti,
che potrebbe complicare la situazione finendo nel ginepraio delle leggi sulla privacy,
che oltre a introdurre aspetti dai contorni un po' troppo sfumati,
si rischia di farsi nemici chi con queste soluzioni cercate di aiutare ad essere più produttivi con un ambiente di lavoro più adeguato e meno stressante.
La gestione CAD continua a essere un lavoro di evoluzione con una serie di sfide,
ma a mio avviso nessuna è più critica di queste cinque questioni di cui abbiamo appena discusso.
Spero che questo riepilogo di cosa spingere e di cosa si può aiutare a
pianificare una strategia sulle priorità al vostro CAD manager e come discuterne
con tutti i componenti del team di gestione possa essere tornato utile.
Rimango quindi in attesa di un qualsiasi vostro feedback.
Ripesco un articolo che vi ho già portato qui sul canale perché ve lo ripropongo?
Perché parliamo più di un anno fa e forse lo abbiamo anche dimenticato
o siete appena arrivati su questo canale e perché poi il discorso che
andiamo a riprendere è quel filo rosso che volevo
caratterizzare questa stagione del podcast.
Partiamo da un'affermazione seguente,
la tradizione non è sempre negativa ma se ostacola la produttività è tempo anche di riconsiderarla.
Le pratiche di disegno tradizionale ci impongono di creare,
come sappiamo tutti quanti,
le viste 2D di modelli 3D.
Su queste viste 2D la tradizione vorrebbe posizionare tutte le dimensioni ma se si pensa al modello 3D come alla fonte,
all'unica verità,
le sue visualizzazioni 2D sono delle pure e mere interpretazioni.
Un errore o un'interpretazione errata e abbiamo il problema.
Allora perché abbiamo iniziato a inserire le dimensioni nelle viste 2D?
Non avevamo assolutamente alcuna altra scelta perché avevamo solo la carta.
Tutto questo doveva essere poi appiattito in viste 2D in modo da poter
essere messo su carta ma ora quasi tutti i nostri progetti credo
siano tutti su modelli 3D e quindi è tempo di riconsiderare
la tradizione e adattare le dimensioni al modello 3D stesso.
Per prima cosa togliamo di mezzo gli acronymi e quindi partiamo con MBD che sta per Model Basic Definition o nel nostro idioma definizione basata sul modello.
Poi lo chiamerò sempre MBD per non stare lì a ripetere per intero la definizione.
L'MBD è molto simile o è un sinonimo di PIM o Product Information Modeling,
modellazione delle informazioni sul prodotto.
JDNT che è Geometric Dimension Tolerance quindi
dimensionamento e toleranza geometrica sono tutto un
pacchetto che gira intorno a questo nuovo modo di quotare.
È un modo diverso di quotare l'MBD,
le parti in 2D e le parti in 3D.
Queste caratteristiche a geometria anziché a linee ci sono altre definizioni in giro ma non entrerò in questo momento nel merito.
La definizione è basata su modelli quindi l'MBD è un approccio alla gestione del
ciclo di vita del prodotto quindi per chi lo sa per chi lavora in un'azienda è
il PLM o Product Life Cycle Management che sta rivoluzionando il modo in
cui le aziende manifatturiere concepiscono e realizzano i loro prodotti.
Al cuore dell'MBD,
questa tecnica chiamiamola,
c'è anche l'idea di utilizzare un modello digitale 3D arricchito
con informazioni sia geometriche che non geometriche come
unica fonte di verità per definire completamente un prodotto.
Questo significa che il modello 3D non è solo una rappresentazione visiva del prodotto ma contiene anche tutti i dati necessari per la sua fabbricazione,
ispezione,
assemblaggio e manutenzione.
Tutto lì.
L'MBD è come mettere tutte le informazioni importanti direttamente sul modello 3D mentre lo si sta progettando,
lo si sta facendo.
Puoi aggiungere dimensioni e indicazioni direttamente lì senza dover fare disegni 2D separati.
Questo significa meno carta,
meno pasticci e nessuna confusione.
Tradizionalmente i disegni tecnici 2D sono stati il mezzo principale per comunicare le specifiche di un prodotto.
Tuttavia,
i disegni 2D presentano diverse limitazioni tra cui la difficoltà di interpretazione,
la possibilità di errori di trascrizione,
la rinondanza delle informazioni e la difficoltà di gestire geometrie complesse.
L'MBD nasce come risposta a queste problematiche,
quindi offrendo un approccio un po' più efficiente,
un po' più accurato e ben integrato.
In pratica,
l'MBD implica che tutte le informazioni relative al prodotto come dimensione geometriche,
tolleranze,
specifiche dei materiali,
istruzioni di assemblaggio e finitura superficiale siano incorporate direttamente nel modello 3D.
Questo modello,
quindi,
non solo è una rappresentazione geometrica,
ma è un vero e proprio database digitale contenente tutte le informazioni necessarie per il ciclo di vita del prodotto.
Le annotazioni del modello 3D possono includere anche le informazioni relative all'intento progettuale.
I software CAD,
quindi,
diventano strumenti fondamentali per la creazione dei modelli 3D basati sull'MBD.
Questi software permettono di aggiungere annotazioni semantiche al modello 3D,
ovvero dati interoperabili che possono essere letti da altri software o macchine.
Questo include anche i software CAM per la programmazione di macchine CNC e i software CMM per le ispezioni di qualità.
La transizione verso l'MBD non è solo un cambiamento tecnologico,
ma è un cambio di mentalità.
Richiede che le aziende adottino un approccio olistico e integrato alla gestione di informazioni sul prodotto.
La'MBD favorisce la collaborazione tra i diversi reparti,
come progettazione,
produzione e qualità e manutenzione,
in quanto tutti lavorano con la stessa fonte di informazione.
Inoltre,
la'MBD promuove l'automazione dei processi,
in quanto i modelli 3D possono essere utilizzati direttamente per generare programmi per macchine CNC e attrezzature di misura.
Un aspetto cruciale della'MBD è la capacità di definire le funzioni di un prodotto in base al suo comportamento,
il quale è influenzato dalle sue caratteristiche fisiche e dagli stimoli esterni.
Questa capacità di integrare il comportamento nella definizione di prodotto è fondamentale per la creazione di un digital twin,
ovvero una replica digitale del prodotto fisico che può essere utilizzata per simulazioni,
analisi e ottimizzazione.
L'integrazione di dati comportamentali nei modelli CAD arricchisce la definizione del prodotto e rende possibile creare progetti più efficaci.
E sul discorso della carta,
che tendenzialmente quando si parla di'MBD viene fuori,
il risparmio è reale.
Grazie alle tecnologie elettroniche più accessibili,
il costo delle attrezzature elettroniche in produzione è sceso,
quindi anche se potresti dover investire un po' più per iniziare,
il risparmio sulla carta può giustificare il costo.
Inoltre,
controllare le revisioni è molto più facile,
ve lo assicuro.
Quando qualcuno in officina cerca un disegno o istruzioni,
possono essere sicuri di avere sempre l'ultima versione senza rischiare di fare errori molto costosi.
Con l'MBD le istruzioni dei componenti possono diventare più ricche e interattive,
grazie a strumenti come SOLIDWORKS Composer,
ad esempio,
che è come dare istruzioni in 3D più chiare ed efficace per gli utenti finali.
E ora parliamo anche di analisi delle tolleranze.
Capire tutte le dimensioni critiche e le relative tolleranze può essere un compito abbastanza lungo e noioso,
ve lo assicuro,
quando dovete disegnare molte tavole.
Ma con l'MBD,
come all'interno di SOLIDWORKS,
abbiamo SOLIDWORKS MBD o Tool Analyst,
si può ottimizzare il processo,
anzi,
automatizzare il processo.
I risultati vengono mostrati graficamente durante la progettazione CAD,
quindi garantisci che tutte le dimensioni e le tolleranze siano funzionali.
Quindi usate l'MBD.
No,
scusate.
Bisogna fare in modo che il progettista metta tutte le informazioni necessarie direttamente sul modello,
riducendo al minimo la necessità di scambi tra il progettista e il disegnatore.
Questo rende il processo di redazione più efficiente e consente al progettista di concentrarsi su ciò che conta davvero la progettazione.
E per quanto riguarda la condivisione delle informazioni,
la MBD offre diverse opzioni.
Puoi esportare in PDF o PDF3D,
le quali,
i quali file,
contengono tutte le informazioni necessarie per l'utente finale.
SOLIDWORKS MBD supporta molte funzionalità per i PDF,
come strumenti di markup e misurazione,
rendendoli flessibili e leggeri.
Ci sono anche i file in formato EDRAWINGS,
che è un formato di file specifico di SOLIDWORKS con funzionalità avanzate.
Supporta la realtà ambientata,
quindi consente di sovrapporre un modello 3D alla vista della fotocamera.
È come un'esperienza interattiva con il tuo progetto.
Infine,
SOLIDWORKS Composer può collegarsi all'MBD per creare documentazione completa per l'utente finale,
con istruzioni passo passo sull'assemblaggio o sulla fabbricazione del progetto.
Oltre ai software CAD,
anche altri strumenti digitali sono coinvolti nell'implementazione della MBD.
Ci sono i software CAM,
i Computer Aided Manufacturing,
che utilizzano i dati PMA incorporati nei modelli 3D per la programmazione automatizzata delle macchine CNC.
Ci sono anche i software CMM,
Coordinate Measuring Machine,
che sfruttano i dati MBD per generare programmi di ispezione e rapporti di collaudo.
I sistemi PLM,
Product Lifecycle Management,
integrano l'MBD consentendo la gestione centralizzata delle informazioni sul prodotto.
Il modello CAD 3D diventa un documento principale.
L'MBD può essere considerata sia come una presentazione,
che come una rappresentazione dell'informazione del prodotto.
L'implementazione della MBD richiede che i dati di progettazione possono essere esportati in formati neutri,
ad esempio lo STEP AP242 o il QUIF,
che sono formati file leggibili da macchine e possono essere utilizzati da diversi software CAD e CAM.
I formati proprietari di CAD,
come TO,
KTA,
SOLIDWORKS,
NX e INVENTOR,
non sono interoperabili purtroppo,
quindi è importante utilizzare formati standard che possono essere letti da vari software.
La metodologia CAD esistente deve essere adattata per soddisfare i nuovi requisiti MBD.
L'obiettivo è quello di collegare semanticamente tutta l'informazione di un prodotto con la geometria e quindi di creare un modello principale.
I modelli 3D vengono creati con una elevata corrispondenza geometrica ai pezzi reali.
In pratica questo non richiede alcun sforzo aggiuntivo.
Con un modello 3D ogni dipendente è in grado di riconoscere,
filtrare,
evidenziare ed esaminare visivamente le forme geometriche.
Le aziende e i manifatturieri devono strutturare e
gestire le informazioni tecniche per evitare rischi e
le sfide associate all'approccio al doppio binario,
soggetto sempre ad errori.
I modelli 3D sono indispensabili e servono per garantire un'unica fonte di verità.
Insomma,
l'MBD non è solo una sostituzione dei disegni 2D con i modelli 3D,
ma è un vero e proprio cambiamento di paradigma nella gestione dell'informazione sul prodotto.
I vantaggi dell'MBD includono una maggiore accuratezza,
una migliore comunicazione,
un time to market molto più rapido e una riduzione dei costi e un aumento dell'efficienza.
L'MBD è quindi un elemento chiave per la modernizzazione e la semplificazione dei processi di gestione del ciclo di vita del prodotto.
L'implementazione dell'MBD richiede però un impegno da parte delle aziende,
che devono considerare aspetti giuridici,
adattamenti dei processi,
strategie PLM,
hardware e metodologia MBD.
Tuttavia,
i vantaggi che ne derivano però la rendono un investimento essenziale per aziende che vogliono competere nel mercato del futuro.
Insomma,
con l'MBD si hanno molte opzioni per risparmiare denaro,
semplificare il processo di progettazione e migliorare la qualità.
Cambiare cultura e processi digitali può non essere facile,
ma con il supporto giusto ogni azienda può affrontare questi cambiamenti in modo rapido e innovativo,
che è l'obiettivo di ogni azienda produttiva.
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Grazie mille per essere stati con noi anche oggi.
A presto.
E partiamo con due piccole cut pits.
Oggi ci siamo allungati con due argomenti importanti,
quindi non voglio tediarvi più a lungo.
Questa cut pits,
invece,
è una specie di buon compleanno perché SolidWorks questa settimana,
per la precisione il 21 gennaio,
festeggia un comple...
anzi,
scusate,
quest'anno SolidWorks festeggia un compleanno molto importante,
perché il 21 marzo del 1995 è stato rilasciato SolidWorks 95,
che ha cambiato completamente il mercato del CAD 3D.
Credo,
tra l'altro,
di aver usato uno dei primi pacchetti acquistati dal loro studio dove lavoravo,
che all'epoca costava,
credo,
forse 4 mila dollari,
a costazione si pagava in dollari,
quindi erano arrivati addirittura forse italo-americani a installarci qualcosa,
che alla fine in lire italiane erano circa 7 milioni di lire,
quindi per tutti i millenials all'ascolto erano circa 3.500 euro al cambio.
Faccio una piccola storia citando Wikipedia.
SolidWorks Corporation fu fondata a Waltman nel dicembre del 1993 da John Irschtick,
uno studente della MIT,
e ingaggiò un team di tecnici per costruire un sistema CAD 3D facile da usare,
economico e che utilizzasse Windows come sistema operativo.
Al quartier generale a Concord,
nel 1995,
venne pubblicata la prima release SolidWorks 95.
Nel 1997,
dal suo sistema molto nota per KTA,
acquisì l'azienda di cui ormai detiene il 100% delle azioni.
SolidWorks fu fondata da John McKinley dal 2001,
SolidWorks fu guidata da John McKinley dal 2001 al luglio 2007,
e Jeff Ray dal 2007 al gennaio 2011.
Dal 2011 al 2014,
il CEO è Bertrand Seacott.
Nelle prime settimane del 2015,
la guida di SolidWorks è stata affidata a Gianpaolo Bassi.
Ci siamo spetticati per mesi del fatto che c'è l'intelligenza artificiale all'interno dei nostri software.
Autodesk e Make UK hanno pubblicato il loro rapporto "Future Factories Powered by IA",
in cui hanno intervistato 151 aziende sull'adozione e l'automazione dell'intelligenza artificiale.
Il rapporto riassume le opportunità e le sfide affrontate dai produttori
nel Regno Unito e propone come le iniziative e le normative governative
potrebbero supportare l'adozione di nuove tecnologie del settore.
È emerso che due terzi delle aziende manufatturiere britanniche utilizzano l'intelligenza artificiale,
in particolare per gestire l'uso dell'energia e ridurre gli sprechi,
ma solo il 16% degli intervistati si sente informato sulle potenziali utilizzi dell'IA.
Il 36% delle aziende utilizza l'intelligenza artificiale nelle proprie attività produttive.
Le grandi aziende hanno più del doppio delle probabilità rispetto alle PMI,
le piccole e medie imprese,
di integrare l'intelligenza artificiale nelle proprie attività.
Un quarto delle aziende utilizza l'intelligenza artificiale nell'ambito dei propri sforzi di decarbonizzazione.
Il 93% la utilizza per ottimizzare il consumo energetico e il 57% per migliorare l'efficienza delle risorse.
Gli ostacoli all'adozione dell'intelligenza artificiale includono la mancanza di conoscenze su come applicarla al meglio,
nonché l'accesso limitato alle competenze tecniche e digitali.
Secondo queste indagini,
i bassi tassi di adozione tra le PMI impediscono loro di realizzare gli aumenti
registrati da quasi un quarto delle aziende e le capacità di assumersi più
lavoro registrata da un terzo delle aziende dopo
l'integrazione dell'intelligenza artificiale.
L'uso di strumenti digitali,
tra cui la robotica,
rimane basso,
con il 16% delle aziende che utilizzano la robotica e il 38% che sta valutando di utilizzarla.
Quasi un terzo delle aziende intervistate,
29%,
non sta valutando di utilizzare robot all'interno della produzione.
Attualmente il Regno Unito si colloca al 24° posto nella classifica mondiale per l'impiego della robotica,
impiega lo 0,5% dei robot mondiali rispetto all'1,6% impiegato in Italia,
che ha una base industriale di dimensioni simili.
E per quanto denigriamo il nostro sistema manufatturiero,
come si vede siamo meglio di chi ha guidato la prima rivoluzione industriale.
E con questo è tutto,
vi ringrazio per avermi ascoltato,
spero che come al solito gli argomenti siano di vostro interesse e anche buoni spunti per poter aprire discussioni anche con i vostri colleghi.
Quindi rinnovo l'appuntamento per settimana prossima e come al solito lunga vita e prosperità a tutti.