Benvenuti in questo canale dedicato alla proiezione ortogonale,
al magico mondo delle tolleranze e ai fantastici render 3D.
Sono Daniele Borghi,
disegnatore tecnico CAD 3D e podcaster.
Preparatevi a salire a bordo,
perché qui non siamo solo appassionati di disegno tecnico,
ma anche di tecnologia.
Questo è il TIRALINE,
il podcast che vi porterà in un viaggio affascinante attraverso il mondo del CAD,
condividendo esperienze,
consigli e tante notizie.
Siete pronti?
Allacciate le cinture!
La nostra destinazione è la creatività e la passione per il disegno tecnico.
Bentornati amici TIRALINE all'episodio numero 82.
Oggi concludiamo il nostro approfondimento sull'intervista a Mike Halley,
responsabile del settore ricerca e sviluppo di Autodesk.
Vi diamo questa lunga esplorazione sull'implementazione dell'intelligenza artificiale in Autodesk,
concentrandoci su come si prospetta il futuro dell'intelligenza artificiale nel workflow della progettazione CAD.
Vi mostrerò anche come installare applicazioni su un SSD esterno,
vi racconterò perché altrimenti non potete vedere,
non siamo in video.
Grazie però a questa nuova funzionalità di macOS Sequoia,
che è particolarmente utile per chi ha un Mac con soli 256 GB di storage.
Non mancheranno come sempre le nostre CAD Pills che rendono questi episodi più completi e interessanti almeno,
secondo me,
dato che sono ancora in attesa di ricevere i vostri feedback che accolgo sempre con grande piacere.
Prima di iniziare,
volevo aggiornarvi su una novità di questa settimana.
Omnivore,
il tool che utilizzavo per archiviare le notizie del podcast,
è stato acquisito da Eleven Labs,
l'azienda di cui uso il servizio Text-to-Speech per la voce femminile,
che vi invita a iscrivervi e lasciare recensioni su Spotify.
Nonostante Eleven Labs manterrà il codice open source,
il nuovo Eleven Reader non avrà le stesse funzionalità di Omnivore che era un ottimo ibrido tra RSS Reader e servizio Red Heat Letter stile Pocket.
Questo strumento mi era molto utile per organizzare le notizie
grazie alla sua funzione di ricerca intelligente e alla
possibilità di catalogare gli articoli per settimana.
In questa situazione mi ha un po' scombusolato il workflow,
quindi vi chiedo pazienza se troverete le notizie un po' meno organizzate del solito.
Sto cercando di adattarmi a un nuovo sistema.
Ma ora iniziamo con gli argomenti di questo episodio.
Ed eccoci arrivati alla terza e ultima parte dell'intervista a Mike Halley,
senior director di ricerca e sviluppo di Autodesk.
In questa parte conclusiva Halley ci offrirà una visione del percorso che Autodesk intraprenderà con l'intelligenza artificiale,
delle sfide che l'azienda sta affrontando e della loro visione per il futuro.
Autodesk ha iniziato a implementare l'intelligenza artificiale nel 2016 con uno strumento chiamato Design Graph.
Questo strumento era un sistema basato sull'intelligenza artificiale progettato per organizzare automaticamente i componenti di in base alle loro forme.
Rappresentava un primo tentativo di portare più intelligenza nella suite software di Autodesk,
utilizzando l'intelligenza artificiale per ridurre le attività ripetitive e dispendiose di organizzazione dei componenti.
Autodesk applica l'intelligenza artificiale in tre domini chiave architettura,
ingegneria e costruzione,
LAEC per intenderci.
Poi abbiamo la progettazione meccanica e il media e l'intrattenimento.
In ognuno di questi settori l'intelligenza artificiale svolge un ruolo diverso.
Ad esempio,
in NAEC gli strumenti di IA potrebbero aiutare nell'automatizzazione di attività di routine,
come il dimensionamento e i controlli di conformità.
Nella progettazione meccanica l'intelligenza artificiale viene
utilizzata per semplificare il processo di progettazione
provvedendo il posizionamento dei componenti.
Nel frattempo nei media e nell'intrattenimento l'intelligenza artificiale
sta causando una significativa distruzione abilitando nuove forme di
creazione e di contenuti che vanno oltre il tradizionale filmare.
Secondo Aley l'intelligenza artificiale è destinata ad automatizzare
le attività ripetitive all'interno della progettazione
e dell'ingegneria nei prossimi 10-15 anni.
Traccia un parallelo tra il ruolo della IA nel CAD e il processo di automazione nei veicoli autonomi.
Proprio come l'auto a guida autonoma si stanno muovendo verso l'autonomia
completa in fase così anche l'intelligenza artificiale nel software
di progettazione automatizzerà le attività progressivamente.
Attualmente l'attenzione è sulla automatizzazione di attività più semplici e ripetitive ma l'obiettivo è gestire processi più complessi in futuro.
Una delle principali sfide che Autodesk affronta è la gestione responsabile dei dati dei clienti.
A differenza di aziende come Tesla che utilizza i dati generati
dai clienti per addestrare i propri algoritmi Autodesk deve
rispettare la proprietà e la privacy dei dati dei propri clienti.
Aley sottolinea l'importanza di guadagnare la fiducia dei clienti e garantire che i dati vengano gestiti in modo etico.
Autodesk prevede di sviluppare strumenti di intelligenza artificiale più predittivi.
Questi strumenti non solo aiuteranno ad automatizzare le attività ma
forniranno anche suggerimenti intelligenti ad esempio uno strumento di
IA potrebbe prevedere il posizionamento dei componenti in un progetto,
suggerire modifiche basate sui codici edilizi locali o segnalare potenziali problemi di conformità prima che si verificano.
Questa capacità rappresenta un passaggio dall'automazione
semplice all'assistenza di progettazione più
avanzata guidata dall'intelligenza artificiale.
In questo campo sta collaborando attivamente con i clienti per sfruttare i loro
dati per l'addestramento dell'intelligenza artificiale rispettando allo stesso
tempo le preoccupazioni sulla privacy come vi ho detto precedentemente.
Questo approccio di partnership consente all'azienda di creare strumenti di IA che non sono solo innovativi ma anche altamente rilevanti e utili ai clienti.
Mentre le opportunità per l'intelligenza artificiale nel design sono immense,
l'integrazione dell'intelligenza artificiale nei flussi di lavoro esistenti presenta delle sfide significative.
I dati sono spesso complessi e la IA deve essere addestrata a comprendere e prevedere accuratamente vari scenari.
Inoltre,
il processo di progettazione coinvolge molte variabili rendendo difficili automatizzare tutto immediatamente.
L'intelligenza artificiale ha avuto un impatto particolarmente
dirompente nel settore dei media e dell'intrattenimento
dove sta stabilendo nuove forme di creazione di contenuti.
Con il passaggio di più contenuti nel regno digitale,
la capacità dell'intelligenza artificiale di generare e manipolare asset multimediali apre nuove possibilità creative che non erano possibili prima.
Concludendo,
l'intelligenza artificiale di Autodesk si sta evolvendo rapidamente
con progressi significativi nella automatizzazione delle attività
ripetitive e nel miglioramento degli strumenti di progettazione,
mentre rimangono le sfide in particolare in merito alla privacy dei dati e alla complessità delle attività di progettazione.
I potenziali benefici della IA nel design,
nell'ingegneria e nell'intrattenimento invece sono immensi.
L'approccio di Autodesk di implementare gradualmente l'intelligenza artificiale
è di mantenere la fiducia dei clienti ed innovando contemporaneamente la loro
collaborazione e questo posiziona bene per
guidare in questa era di trasformazioni.
Quali sono le direzioni future che indica Halley in questa intervista?
Sono lo sviluppo continuo di strumenti di intelligenza artificiale che prevedono e assistono nella progettazione,
un'ulteriore integrazione dell'intelligenza artificiale in tutti i tre domini chiavi,
quindi nell'AEC,
nella progettazione meccanica e nei media di intrattenimento,
un focus continuo sulla privacy dei dati e nelle pratiche etiche dell'intelligenza artificiale,
la collaborazione con i clienti per garantire che gli strumenti di intelligenza artificiale soddisfino le esigenze e le sfide del mondo reale.
Come sappiamo Autodesk è all'avanguarda nell'integrazione e il suo percorso è
un esempio convincente di come l'intelligenza artificiale possa rivoluzionare
i settori rendendo le attività complesse più efficienti e più accessibili.
Come al solito staremo a vedere,
il tempo è sempre un buon maestro.
Visti i recenti aggiornamenti dei computer Apple,
specialmente del Mac Mini,
dell'iMac e del MacBook Air,
ho notato che purtroppo Apple continua a offrire come storage iniziale solo 256GB,
soprattutto l'iMac Mini e l'iMac.
Per chi vuole risparmiare e iniziare a usare il sistema Apple senza spendere migliaia di euro per accedere a 1TB o più spazio di archiviazione,
la soluzione migliore è utilizzare un'unità esterna SSD perché i 256GB,
ve lo assicuro,
sono pochissimi,
soprattutto oggi se volete fare anche dei content creator o banalmente utilizzare software CAD.
Con un SSD esterno ci si può archiviare molti più file e applicazioni,
specialmente ora che con macOS Sequoia è stato permesso di installare le applicazioni su unità SSD esterne,
liberando quindi dello spazio nell'unità interna.
Tuttavia questa funzione non è specificata chiaramente,
quindi vi descrivo un po' come fare,
spero di essere semplice nella descrizione e poi potete seguirla magari anche trovando qualche indicazione su internet.
Il taglio da 256GB di storage SSD è uno spazio che,
ve lo assicuro,
si riempie molto velocemente e non si può più aggiornarlo in seguito visto che tutti i Mac sono saldati,
tutte le SSD sono saldate o è difficile aprirlo.
Ho visto dei teardown,
dei fix it su Mac Mini o su altri device e forse il Mac Mini è l'unico ancora che ha la possibilità di cambiare le SSD,
ma non ne sono perfettamente sicuro.
E quindi cosa si può fare è quello di aggiungere un storage esterno che sia per avere più spazio o per avere un'unità di avvio esterna di emergenza.
Ora Apple ha aggiunto una nuova opzione al Mac App Store che significa che si può usare un'unità esterna per le app.
In precedenza l'app del Mac App Store installava sempre le app sulla propria unità di avvio,
quindi sull'unità interna al proprio device,
ma ora c'è questa possibilità.
Tuttavia c'è un'importante avvertenza che vi devo dare.
Questa nuova funzionalità è esplicitamente pensata per risparmiare spazio,
quindi si applica solo alle applicazioni di dimensioni superiore a 1GB.
Quindi state molto attenti perché se installate molte applicazioni che stanno sotto il 1GB saranno continuamente installate sull'unità interna,
quindi non sull'unità esterna.
Questa è l'unica pecca di questo sistema.
Allora,
come installare l'applicazione dell'App Store su un SSD esterno?
Allora,
quindi aprite il Mac App Store,
naturalmente dal vostro device,
e dal menu App Store selezionate Impostazioni.
Se l'opzione è presente,
selezionate Scarica e installa applicazioni di grandi dimensioni su un disco separato.
Dal menu a discesa selezionate l'unità esterna che desiderate.
La parte fondamentale è che potreste non vedere l'opzione.
Potrebbe non esserci,
perché Apple l'ha introdotta con macOS Sequoia 15.1,
quindi dovreste probabilmente aggiornare se avete la 15.0,
banalmente.
Inoltre,
anche se questo potrebbe sembrare ovvio,
l'unità esterna deve essere collegata quando si attiva la funzione.
Tuttavia,
in modo non chiarissimo,
Apple vi lascerà comunque spuntare l'opzione per scaricare su un'unità esterna se non se ne sceglie una.
Probabilmente è un bug che verrà risolto con un nuovo aggiornamento,
se non selezionate un'unità prima di uscire dall'impostazione l'opzione di download viene automaticamente deselezionata.
Tenete presente che una volta eseguita un'app potrebbe
essere creati dei file permanenti o temporanei che
verranno comunque salvati sul disco di avvio interno.
Ma se uno vuole cambiare idea,
si può attivare o disattivare questa funzionalità a proprio piacimento,
ma non si può specificare che una particolare app venga installata localmente o su un'unità esterna.
Non c'è alcuna opzione per scegliere dove salvarla quando si seleziona un'app che si desidera.
Ma finché non se la disattiva,
le app di dimensione inferiore al gigabyte continuano a essere installate sul disco rigido interno,
ciò significa che si deve tenere traccia di dove si trovano le app.
Se passate da un Mac a un altro,
ad esempio,
dovreste portare con voi l'SSD esterno,
perché la normale migrazione dei dati non includerà le applicazioni non presenti sull'unità di avvio.
Insomma,
una scarpa è una ciabatta,
e in questo caso devo dare retta a qualche mio amico che Apple mi sta veramente diludeando.
Ti è piaciuto quello che hai sentito nell'episodio di questa settimana?
Bene.
La risposta è semplice.
Significherebbe moltissimo per noi se potessi andare su Apple Podcast o Spotify e lasciarci una recensione e un feedback a 5 stelle.
Diffondere la voce è davvero il modo migliore per far crescere il nostro podcast e ottenere risultati ancora più grandi.
Grazie.
E bentornati ed eccoci alle nostre CAD Pills.
Andiamo subito a vedere quali notizie vi posso portare e vi possono interessare.
Partiamo con AutoCAD Web L'AutoCAD Web App offre un ambiente potente per visualizzare e modificare i file .dvg sia in 2D che in 3D.
Grazie all'interfaccia simile a quella della versione desktop di AutoCAD,
gli utenti possono navigare rapidamente tra i vari strumenti e funzioni.
La piattaforma supporta anche una serie di provider di archiviazione cloud come Google Drive o OneDrive,
che permettono un accesso agevole ai file archiviati.
Una delle funzionalità chiave è la possibilità di gestire i layer,
che consente agli utenti di regolare il blocco,
il colore e la visibilità direttamente dall'app.
Inoltre il comando Snap Override migliora la precisione durante il disegno,
facilitando l'immisurazione e l'aggiunta di stringhe di dimensione.
Un'altra caratteristica utile è la possibilità di alternare tra la progettazione in spazio modello e il layout di stampa,
quindi offre una flessibilità a chi lavora su progetti complessi.
Gli utenti possono utilizzare il comando integrato e accedere a una palette di strumenti per semplificare il lavoro.
L'AutoCAD Web App permette anche di effettuare modifiche in tempo reale,
sincronizzando automaticamente le versioni desktop e web dei file.
Questa funzionalità è particolarmente vantaggiosa per i team che collaborano su progetti,
poiché consente di apportare cambiamenti e visualizzarli immediatamente.
Infine,
l'applicazione consente anche di esportare i progetti in PDF,
facilitando quindi la condivisione dei disegni con colleghi o clienti.
L'accesso è compreso nell'abbonamento ad AutoCAD e offre una prova gratuita estesa per chi desidera testare le funzionalità prima di impegnarsi.
In sintesi,
l'AutoCAD Web App rappresenta uno strumento versatile e potente per professionisti del design,
fornendo quindi un ambiente pratico per chi lavora ovunque voglia lavorare.
Notizia interessante perché Siemens è uno dei principali attori di questi software e ha annunciato l'acquisizione di Altair Engineering Corporation,
azienda di punta nel settore dei software di simulazione e analisi industriale,
per un valore complessivo di circa 10 miliardi di dollari.
Altair,
fondata quasi 40 anni fa a Detroit,
è cresciuta fino a diventare un attore globale per un ampio portafoglio di clienti in settori come manufattura,
scienze della vita,
energia e servizi finanziari.
Con questa acquisizione,
gli azionisti di Altair riceveranno circa 113 dollari per azione,
con un premio del 19% rispetto al prezzo di chiusura preannuncio.
L'obiettivo di Siemens è consolidare la sua posizione di
leader tecnologico nel settore industriale e promuovere
la trasformazione digitale sostenibile dei clienti,
combinando le competenze fisiche e digitali.
La transazione è un passo logico per Siemens che,
negli ultimi 15 anni,
ha investito nel settore del software industriale e,
con Altair,
mira a creare uno dei portafogli più completi per progettazione e simulazione basati su un'intelligenza artificiale.
Questa acquisizione porta importanti sinergie,
migliorando la suite di Siemens X Accelerator e arricchendo il Digital Twin,
con capacità avanzate di simulazione fisica e di computazione ad alte prestazioni e,
naturalmente,
l'intelligenza artificiale,
che possono essere utilizzate da ingegneri e specialisti per accelerare i cicli di design e ottimizzare i tempi di sviluppo.
Il CFO di Siemens,
Ralph P.
Thomas,
ha affermato che l'acquisizione aumenterà gli utili per azione due anni dopo la chiusura,
prevista nella seconda metà del 2025.
Altair quindi contribuirà ad ampliare il raggio d'azione
di Siemens nel software industriale grazie a competenze
complementari che coprono simulazione elettromagnetica,
scienze dei dati e intelligenza artificiale,
favorendo una più rapida transizione dei clienti verso soluzioni digitali.
La strategia mira a rafforzare la competitività di Siemens in mercati globali,
massimizzando il potenziale dei dati e della simulazione,
per migliorare i processi produttivi e il ciclo di vita dei prodotti.
Il fondatore di Altair,
James Scapa,
ha sottolineato che questa augure tra i due leader del settore dovrà
dare a vita una cultura tecnica e innovativa in grado di supportare
nuovi orizzonti per l'ingegneria computazionale e la simulazione,
integrando le forze di Altair con le risorse ed elezioni di Siemens.
Altra notizia interessante,
parliamo di HP che ha introdotto Z by HP Boost,
una soluzione che permette di condividere le GPU delle workstation in rete,
ottimizzando l'uso delle risorse IT per attività come l'addestramento e la inferenza in IA.
Il concetto non è nuovo,
ma si concentra specificamente sull'intelligenza artificiale,
consentendo l'accesso remoto alle GPU inattive della rete.
Questo sistema consente a un PC o laptop standard di beneficiare di una workstation accelerata da GPU,
estendendo la portata dell'intelligenza artificiale a un pubblico più vasto e riducendo i tempi di elaborazione.
Uno degli utilizzi principali di Z by HP Boost riguarda la generazione di immagini tramite IA,
come il modello Stable Diffusion,
molto usato in architettura per creare rapidamente immagini realistiche o stilizzate.
Grazie alla condivisione delle GPU,
gli studi di architettura possono sfruttare questa tecnologia nelle fasi di iniziale progettazione,
utilizzando GPU ad alte prestazioni per velocizzare l'elaborazione e risparmiare tempo prezioso.
La configurazione di Z by HP Boost è semplice,
basta selezionare una GPU sul dispositivo host e assegnarla a un pool condivisibile,
accessibile a chi ha permessi.
Quando un utente accede alla GPU,
la può usare fino al rilascio,
ma il proprietario della macchina host può sempre reclamare la GPU.
Per ottimizzare l'uso delle risorse,
le GPU poi vengono automaticamente rese disponibili dopo periodi di inattività.
Inoltre,
un singolo host può supportare più utenti e si prevede anche la possibilità di suddividere la GPU per consentire l'uso simultaneo da parte di più persone.
Z by HP Boost si presta anche al lavoro remoto grazie alla tecnologia HP Anywhere.
Un architetto,
ad esempio,
potrebbe connettersi a un HP Z2 Mini in ufficio e accedere a una GPU inattiva sulla stessa rete per eseguire Stable Diffusion.
Questo approccio offre una soluzione scalabile e sicura,
evitando i costi imprevedibili del cloud e mantenendo i dati aziendali protetti.
Questa tecnologia offre un'alternativa economica per gli studi AEC,
sicuramente,
che possono sfruttare al massimo le GPU esistenti,
spesso inutilizzate per molti periodi di inattività.
HP prevede anche future applicazioni al di fuori dell'intelligenza artificiale come compiti intensivi come la modellazione 3D,
simulazioni e rendering,
pur mantenendo un sistema versatile e facile da gestire dai responsabili IT.
E parliamo ancora di Siemens,
che lancia SolidAgeX basato su cloud insieme al lancio di SolidAge 2025.
Questi due applicativi sono basati entrambi sulla piattaforma Xaccelerator as a service.
Entrambi i prodotti condividono quindi il nucleo principale della capacità CAD,
ma si distinguono per alcune caratteristiche mirate.
SolidAgeX rappresenta una novità nel panorama SaaS di Siemens (software
as a service per intenderci) permettendo una gestione centralizzata
delle licenze e aggiornamenti automatici tramite il cloud.
Questo software include la gestione integrata dei dati basata su Team Center X Essential,
semplificando il flusso di lavoro senza necessità di software aggiuntivi.
Oltre,
uno degli elementi distintivi di SolidAgeX è l'integrazione con i chatbot di intelligenza artificiale,
progettato per aiutare gli utenti a trovare informazioni sul web in modo rapido ed efficace,
migliorando l'esperienza utente con risposte concise e complete.
SolidAge invece è la versione desktop che introduce significativi miglioramenti nelle prestazioni e nella produttività.
Tra le novità spicca il comando di Quick Pattern,
che consente la creazione di schemi geometrici senza schizzi aggiuntivi,
portando un pezzo della tecnologia di Synchronous all'ambiente di modellazione ordinato.
Anche il design della lamiera ha ricevuto un aggiornamento con nuove funzioni di calcolo delle piegature e incisioni più precise sulle superfici curve.
L'interfaccia utente è stata migliorata con bar degli strumenti contestuali personalizzabili e un selettore di stili simile a Color Picker,
facilitando l'applicazione degli stili alle superfici.
In termini di accesso e licenze,
SolidAgeX è disponibile solo tramite abbonamento,
con licenze per utenti nominativi,
suddivisi a tre livelli,
standard,
avanzato e premium.
SolidAge 2025,
invece,
la versione desktop,
offre opzioni sia di abbonamento che licenze perpetue,
permettendo una scelta più flessibile in base alle licenze dell'utente.
Un punto di forza di entrambi i software è l'introduzione della licenza basata sul valore,
che permette agli utenti di utilizzare token per accedere a funzionalità aggiuntive,
come design generativo o alla visualizzazione di nuvole di punti.
Questa flessibilità offre un controllo più dettagliato sull'utilizzo delle risorse software,
massimizzando quindi l'efficienza.
SolidAge 2025 ha anche accelerato l'apertura degli assemblaggi,
con tempi di caricamento migliorati fino al 50% per progetti gestiti tramite Teamcenter.
Questi progressi evidenziano la strategia di Siemens di rendere il software più versatile e performante.
Il prezzo delle due versioni è comparabile e è suddiviso in fascia a seconda del livello di funzionalità,
con un approccio che mantiene competitività e l'offerta sia per il cloud che per la versione desktop.
Naturalmente non vi dirò i prezzi,
perché sono veramente alti e quindi sono proprio fatti per uno sviluppo aziendale e non per sicuramente freelancer.
Siamo arrivati alla fine dell'episodio e vi ringrazio per essere rimasti ad ascoltare fino a qui.
Prima di salutarci vorrei invitarvi a dare un'occhiata al mio nuovo progetto vlog su Youtube che sto sviluppando.
Troverete poi il link in descrizione.
So che non è ancora un contenuto straordinario e sto ancora imparando,
non sono uno youtuber professionista,
ma mi farebbe davvero piacere se voleste dargli un'opportunità,
se poi vorreste lasciare anche un like,
beh,
non mi lamenterò di certo.
Rinnovandovi quindi l'appuntamento per la prossima settimana,
non mi resta che augurarvi come sempre lunga vita e prosperità a tutti.
per tutti.