Benvenuti in questo canale dedicato alla proiezione ortogonale,
al magico mondo delle toleranze e ai fantastici render 3D.
Sono Daniele Borghi,
disegnatore tecnico CAD 3D e podcaster.
Preparatevi a salire a bordo,
perché qui non siamo solo appassionati di disegno tecnico,
ma anche di tecnologia.
Questo è il Tiraline,
il podcast che vi porterà in un viaggio affascinante attraverso il mondo del CAD,
condividendo esperienze,
consigli e tante notizie.
Siete pronti?
Allacciate le cinture!
La nostra destinazione è la creatività e la passione per il disegno tecnico.
Benvenuti amici Tiraline e bentornati all'episodio numero 94.
Non vi tiderò ancora con la solita storia della congiunzione astrale che mi sta impedendo di registrare in tranquillità.
La situazione delle scorse settimane si è ripetuta anche in questa,
ma immagino che ne abbiate le piene e le si fate ciuffole di ascoltare ogni volta la stessa banfrina.
Quindi oggi vi parlerò di alcune raccomandazioni hardware per SOLIDWORKS 2025.
Lo so,
ogni anno queste specifiche tendono ad assomigliarsi sempre di più e cambiano poco da una versione all'altra,
ma visto che nella mia azienda stiamo aggiornandoci con la solita fatica,
vale la pena dare un'occhiata anche a questo aspetto,
soprattutto per capire quali risorse hardware servono per far girare al meglio il software di SOLIDWORKS.
Poi parleremo anche di lavoro ibrido.
E' un tema che mi sta particolarmente a cuore,
come sapete sembra che molte big tech,
grandi aziende europee,
italiane,
stiano facendo una certa marcia indietro,
riportando poi i dipendenti in ufficio,
senza un vero motivo.
Un'idea sul perché,
io in fondo ce l'ho,
ma si finirebbe come al solito a parlare delle solite lamentere da dipendente.
Tuttavia credo che ci sia una certa nostalgia,
soprattutto tra i dirigenti e i responsabili,
i quadri aziendali per intenderci,
per quella che io chiamo la corte dei miracoli.
È una sorta di cordone di persone sempre a disposizione,
che un tempo esisteva intorno ai vecchi feudatari o aristocratici,
e che oggi sembra mancare a certi manager rampanti.
Più avanti poi vedremo come la penso e proverò a proporre qualche spunto su come sfruttare un contratto per il lavoro ibrido,
insomma comunque delle idee di come vedo io il lavoro ibrido.
Ma bando alle ciance,
iniziamo l'episodio e magari riusciamo anche a infilarci un paio di "cut pills",
vediamo.
Allora,
mentre stavamo procedendo alla trasformazione digitale in azienda,
naturalmente mi sono anche proposto di dare un po' di brio,
insomma un po' di capacità hardware,
alle nostre bene amate workstation,
scusate,
le workstation che usiamo in azienda.
E quindi,
già che c'ero,
ho compilato una guida ai requisiti hardware per SOLIDWORKS 2025,
un po' per aiutare i miei responsabili,
un po' anche per,
giustamente,
dato che c'ero,
ho fatto 30,
facciamo 31,
e quindi l'ho usato anche per darvi a voi,
per aiutarvi nella scelta durante un processo di aggiornamento o di acquisto di un nuovo hardware.
Per chi usa SOLIDWORKS,
sa benissimo che sul sito di SOLIDWORKS fornisce la stessa DASOL SYSTEM,
che è l'azienda che produce SOLIDWORKS,
fornisce un elenco generale di requisiti minimi.
Però volevo anche fornirti delle linee guida basate un po' sulla mia esperienza e poi,
tra l'altro,
anche su alcuni articoli che ho trovato in giro per la rete.
Allora,
partiamo dagli errori comuni sui requisiti di sistema di SOLIDWORKS 2025.
Allora,
la prima,
il primo errore è costruire un sistema SOLIDWORKS personalizzato per risparmiare denaro.
E' completamente sbagliato.
Sebbene costruire e configurare il vostro sistema CAD SOLIDWORKS,
cioè praticamente la workstation,
può essere anche divertente,
ti consiglio ovviamente di acquistare un sistema workstation certificato da un produttore hardware affidabile,
quindi non sicuramente da quei siti dove ci sono autocostruiti o delle workstation assemblate con pezzi presi da qua e di là.
Perché parlo di workstation certificate?
Perché queste workstation sono state testate e sono state anche ottimizzate per eseguire applicazioni professionali come naturalmente SOLIDWORKS.
Il tempo della tua azienda è meglio impiegato nella progettazione e nella
creazione di grandi progetti con SOLIDWORKS e non poi nella risoluzione di
problemi di compatibilità tra i componenti hardware di questa workstation.
Il secondo errore che si fa è la ricerca di numeri sempre più alti che tendenzialmente sembrano migliori.
Ecco,
cerchiamo di non limitarci a guardare questi numeri e le specifiche,
proprio quelle grezze quando si confrontano i vari componenti.
Molte aziende decantano workstation con specifiche che sembrano
impressionanti ma non hanno l'esperienza nelle soluzioni
SOLIDWORKS per consigliare le specifiche corrette.
È possibile spendere molti euro nelle nostre workstation
consigliate ma si ottengono poi alla fine delle
prestazioni non all'altezza o addirittura peggiori.
Quindi rivolgetevi a un consulente tecnico che tendenzialmente vi può dare anche assistenza nella valutazione dell'hardware più adatto alle vostre esigenze.
Un altro errore comune su questi requisiti di sistema per
il software CAD 3D di The Solid System SOLIDWORKS sono le
prestazioni di SOLIDWORKS sono le stesse in ogni versione.
Allora,
oltre alle decine di funzionalità e miglioramenti SOLIDWORKS si è sempre concentrata di versione in versione sul miglioramento delle prestazioni.
Quindi sfruttando maggiormente la tecnologia hardware più recente in ogni nuova release.
Prendete in considerazione l'aggiornamento di SOLIDWORKS alla versione sempre
più recente e migliore per beneficiare poi di questi miglioramenti sui
vostri hardware che naturalmente dovrà essere
adeguato alla versione del vostro SOLIDWORKS.
Allora,
infine,
state attenti perché a breve,
credo sul finire del 2025,
SOLIDWORKS 2025,
no,
perdona,
ho invertito le cose.
Allora,
alla fine del sul finire del 2025,
credo intorno a ottobre,
Microsoft interromperà il supporto per Windows 10 e lo farà sicuramente in contemporanea anche SOLIDWORKS.
Quindi,
nonostante SOLIDWORKS 2025 supporti ancora Windows 10,
se non l'avete ancora fatto lanciatevi subito nell'aggiornamento di Windows 11 a Windows 11,
quindi sicuramente dovete avere però una versione di SOLIDWORKS 2022 o versione successiva.
E,
naturalmente,
attenti perché il vostro pc deve avere il supporto alla sicurezza TPM 2.0.
Una delle cose che vi lascio proprio come,
diciamo,
come tips per in questa spiegazione,
sebbene abbiate dei sistemi cpu Intel di ottava generazione del 2018,
il ciclo di sostituzione consigliato per prestazione timale è di tra i 3 e i 5 anni,
quindi valutate se una workstation aggiornata potrebbe essere una scelta migliore,
cioè quindi aggiornare una workstation.
Ma arriviamo a uno specchietto di configurazioni hardware che possono essere consigliate per la nuova versione di SOLIDWORKS 2025.
Io l'ho diviso in tre soluzioni,
le ho divisi in hardware essenziale,
quello praticamente,
diciamo,
entry level per rintenderci,
poi una versione media,
quindi con un hardware un po' più avanzato e poi invece l'hardware quello massima potenza,
a one again,
con tutte le capacità del nuovo hardware.
Allora,
la prima,
l'hardware,
quello essenziale,
viene indicato per delle modifiche di progettazione leggere su progetti di assemblaggio moderatamente complessi,
dove si costruiscono parti sempre a un livello medio,
insomma,
con diagrammi schematici non molto sofisticati e con delle visualizzazioni di prima passata,
quindi non con un render definitivo.
In questo caso consiglio per gli amanti di intel,
per chi ama l'intel,
gli intel core ultra 7 o gli 7 di 13esima 14esima generazione.
Per chi invece vuole passare sul lato opposto,
quindi con AMD consiglio dei Ryzen 7 9800.
La memoria RAM sicuramente non deve essere poca,
quindi già 16 gigabyte la considero realmente poca roba,
tendenzialmente 16 gigabyte è vero che fa funzionare l'intelligenza artificiale,
ma se dovete comunque far partire oltre al CAD 3D anche altri software come Excel,
Outlook e altre compagnie cantante che comunque impattano abbastanza sulla RAM,
il taglio minimo che consiglio sono 32 gigabyte.
Sicuramente un'unità disco ssd PCIe da almeno almeno 512 gigabyte,
almeno è proprio base baracca.
Quello che consiglio di meno non lo considero nemmeno.
Schede video,
in questo momento esistono solo le schede video Nvidia RTX,
quindi partiamo dalle Nvidia RTX 2000 ADA da 16 gigabyte,
le ADA o le ADA+ insomma,
questo è il range.
Purtroppo non conosco tantissimo il mondo AMD,
quindi non saprei cosa consigliarvi su quel su quel lato.
Fondamentalmente ho sempre usato Nvidia prima con le Quadro,
oggi con le RTX.
In questo momento sul mio computer,
sul mio Lenovo,
ho una RTX 3060.
Il sistema operativo,
come tutti quanti ben sapete SOLIDWORKS non funziona su Mac,
quindi non si può installare su Mac,
non ci sono supporti per Linux almeno per quanto ne conosco,
quindi sicuramente o avete Windows 10 o Windows 11 Professional a 64 bit.
Come ho detto prima,
come detto sopra,
attenzione perché Windows 10 quest'anno,
ottobre 2025,
finisce il supporto e quindi di conseguenza anche SOLIDWORKS terminerà il supporto a questo sistema operativo.
Un software aggiuntivo,
l'ho appena annunciato prima,
l'ho messo dentro mentre nel discorso,
sicuramente il pacchetto Microsoft Office dal 2021 in su,
naturalmente consiglio l'Office 365 che è il nuovo pacchetto che tra l'altro può essere anche utilizzato via web e praticamente da qualsiasi device,
si può arrivare al proprio account Microsoft Office 365.
Per quanto riguarda invece l'hardware consigliato,
quello diciamo tendenzialmente quello che si compra di più,
che si compra più spesso e che viene proposto più spesso dai vendor,
sicuramente ne parliamo un hardware tagliato per software complessi,
grandi assiemi,
disegni multipagina,
sofisticati,
dove si possono eseguire anche analisi degli elementi finiti,
naturalmente moderatamente complessi,
oppure degli studi cinematici e una visualizzazione,
quindi un rendering finale medio alto,
non sicuramente a livello fotografico per intenderci.
Qui invece naturalmente già alziamo un po' il livello e consiglio degli Intel Ultra 9 o quelli di tredicesima,
quattordicesima generazione,
gli Intel Core i7 oppure AMD Ryzen 9 7950,
raddoppiamo sicuramente,
non proprio raddoppiamo,
ma alziamo la RAM,
partiamo da 64 GB di RAM sicuramente,
adesso non ricordo più se in questo momento ci sono le DDR5 o le DDR6,
comunque non lesinate sulla modernità di queste RAM,
perché tendenzialmente sono un po' la spina dorsale di ogni software CAD 3D.
Archiviazione,
l'archiviazione sicuramente come detto prima SSD,
NVMe,
PCIe o in RAID,
allora innanzitutto partiamo dalla PCIe,
nelle NVMe,
qua ci alziamo e diventiamo già 1 TB perché giustamente con la renderizzazione i file che archiviamo sono anche un po' più grandi.
Naturalmente qua possiamo anche pensare di già di avere
all'interno della workstation anche già un sistema RAID
in modo tale da tenerci al sicuro dei nostri dati,
in modo tale da poterli sempre avere e recuperarli.
Non è sicuramente consigliato perché si tende a consigliare un sistema,
una specie di NAS oppure un RAID su un server centralizzato dell'azienda,
ma molti,
magari soprattutto per i liberi professionisti,
anche già un sistema RAID all'interno della propria workstation è già un ottimo punto di partenza per la sicurezza del salvataggio dei dati.
Per quanto riguarda invece la GPU,
anche qui un passo successivo sempre su NVIDIA sono le RTX 4000 ADA da 20 GB,
nuova generazione,
macchine veramente potenti,
quindi partiamo 4030,
4060,
4090,
insomma tutta questa generazione di schede che sono tra le più potenti e le più performanti in questo campo.
Sistema operativo Windows 10 o Windows 11 Pro,
quindi 64 bit e come al solito il software quello necessario Microsoft Office 365 o versione successiva,
non so se ci sono altre versioni.
Arriviamo alla versione,
all'hardware,
quello definitivo,
quello per chi non ha problemi di budget e questo è consigliato per chi costruisce parti hardware,
cioè parti meccaniche molto complesse,
assemblaggi pesanti con un alto numero di particolari e di joint,
io li chiamo joint in americano,
in inglese,
ma sono comunque di punti di fissaggio complessi,
disegni dettagliati,
multipagina,
insieme anche all'uso di simulazioni,
di fea e di visualizzazioni,
rendering molto complessi,
quasi addirittura ad arrivare a una realizzazione di un rendering fotografico per intenderci.
In questo hardware il cuore pulsante sono gli intercore i7,
i9 di tredicesima,
quattordicesima generazione o amd ryzen 9 7950,
la ram la facciamo tra i 64 e i 128 gigabyte minimo,
gli ssd sicuramente partiamo con lo step successivo quindi non più da un terabyte,
anche se potrebbe essere tranquillamente bastare,
potrebbe tranquillamente bastare un terabyte ma due terabyte vi tiene al sicuro dal numero alto di file e soprattutto la loro pesantezza.
Qui li abbiniamo tutto questo con delle nvidia rtx 4005 ada da 24 gigabyte e tutta la sua generazione in pratica.
Queste sono schede altamente performanti,
altamente costose,
infatti questo è il top del top in questa configurazione hardware,
a parte le cpu che magari sono tendenzialmente più economiche di tutto il resto,
ma sono a mio avviso più performanti di altre nuove generazioni di cpu,
ecco qui microsoft office 365 con sistema operativo 10 o 11 pro 64 bit.
Come avete potuto notare non ho messo nessun xeon o trade
reaper questo perché naturalmente volevo portare delle
macchine che tendenzialmente si possono acquistare,
perché macchine con xeon intel xeon o amd trade reaper sono macchine nettamente più costose,
molte volte inarrivabili,
perché è già il prezzo della cpu della motherboard e di tutto quello che c'è attorno sono tendenzialmente inarrivabili,
si sono costi da 7.000 a 10.000 euro,
insomma qualcosa di quelli intorno sono sono tanti e per
chi ha bisogno di hardware già performante questi che vi
ho già enunciato precedentemente sono più che sufficienti.
Volevo passare a delle considerazioni principali su questi hardware che vi ho enunciato.
Dato che mi ha preso bene,
dato che in questo momento sono riuscito a spiegare già una buona parte di queste considerazioni sull'hardware per solidworks 2025,
mi sono accorto anche che sto andando anche un po' troppo in là con questo argomento,
quindi se non vi dispiace magari ci risentiamo per la parte finale
di questo pezzo che vi volevo portare in modo completo la settimana
prossima dove facciamo una considerazione quasi un po' più filosofica
sull'hardware che è necessario per far funzionare solidworks 2025,
quindi passiamo al prossimo argomento.
Come vi ho anticipato all'inizio dell'episodio,
l'argomento che vi vado a presentare è un qualcosa che temo molto perché da quando è stato introdotto il lavoro ibrido,
ovvero la possibilità di lavorare in tipo due giorni da casa e tre in ufficio,
sono stato sempre sostenitore di questo modello.
Il motivo è semplice,
riduce lo stress.
Il motivo è semplice,
riduce lo stress,
limita il commuting,
cioè il tempo perso negli spostamenti casa lavoro e a mio parere consente sia
ai dipendenti che ai responsabili di concentrarsi più sui task da svolgere
piuttosto che impantanarsi nelle risoluzioni di problemi di gestione che
occupano il 90 per cento del tempo in molte aziende compresa la mia.
Partendo da questa premessa ho voluto approfondire un po' il tema perché se
inizialmente il lavoro ibrido sembrava una benedizione oggi viene percepito
quasi come una maledizione soprattutto dalle grandi aziende sia
manifatturiere che tecnologiche dove stanno tornando
sui loro passi con un andamento degno di un gambero.
Il passaggio al lavoro ibrido per me ha rappresentato una trasformazione epocale
soprattutto per chi secondo me è un leader d'impresa perché non si tratta solo
di adattare le politiche aziendali ma di ripensare completamente
al modo in cui vengono organizzate le attività lavorative.
Nel manifatturiero dove la produzione avviene in stabilimenti
fisici l'implementazione di un modello ibrido richiede soluzioni
innovative come l'uso di tecnologie di monitoraggio da remoto
digital twin e smart manufacturing e eccetera eccetera.
Un aspetto cruciale è stabilire delle linee guida precise per chi opera in modalità ibrida.
Se per i lavoratori d'ufficio la flessibilità può essere gestita con una delle
policy chiare sugli obiettivi e sulla comunicazione nelle fabbriche è necessario
definire la responsabilità di chi lavora da remoto e di chi resta in sede.
La collaborazione tra team fisici e virtuali diventa quindi un elemento strategico per evitare fraintendimenti e incomprensioni.
Non tutti i dipendenti vivono il cambiamento poi allo stesso modo
alcuni possono percepire il lavoro ibrido come un'opportunità
altri invece come una fonte di maggiore stress.
I manager dovrebbero sviluppare capacità di ascolto e supporto garantendo un
ambiente inclusivo che è una parola che a me non piace ma non sapevo come
definirla anche per chi non può beneficiare del lavoro
da remoto come gli operai o i tecnici specializzati.
Uno dei principali rischi che abbiamo visto è la creazione di disparità tra chi lavora in presenza e chi da remoto.
Nel manifatturiero questo problema si amplifica i lavoratori in ufficio
potrebbero godere di maggiore flessibilità mentre gli operatori
di linea potrebbero sentirsi esclusi da questi benefici.
Per ovviare a questa divisione è essenziale implementare
strategie di engagement come incontri periodici team building
e programmi anche di incentivazione più equi insomma.
L'evoluzione del lavoro ibrido nel manifatturiero,
parlo essenzialmente di quello italiano,
dovrebbe passare attraverso un uso avanzato delle tecnologie digitali.
L'internet hot link,
lo IoT,
la robotica,
l'intelligenza artificiale potrebbero rendere alcune attività
più monitorabili e gestibili da remoto consentendo quindi una
maggiore flessibilità anche per chi lavora in produzione.
Il passaggio a un modello di smart factory quindi potrebbe ridurre il divario tra uffici e stabilimenti di produzione.
Il lavoro ibrido è anche però comunque un'arma a doppio taglio per il talento.
Se da un lato attira professionisti che cercano un maggiore equilibrio tra vita privata e lavorativa,
dall'altro senza una cultura aziendale solida si rischia di aumentare il turnover,
bisogna quindi creare un ambiente di lavoro più motivato e inclusivo e quindi essenziale,
più di bandiera in modo tale da trattenere i talenti migliori.
Però tutto questo,
io parlo dal fatto che dal 2020 in poi quindi ormai sembrava
che tutti avessero trovato un equilibrio tra le cold su zoom
in pigiama o le rignoni in presenza con pantaloni veri.
Ecco le aziende oggi sembrano fare di nuovo marcia indietro.
Alcuni stanno dicendo che la produttività ne ha risentito,
altri parlano di una certa cultura aziendale da preservare e poi c'è
chi molto semplicemente non sopporta l'idea che i propri dipendenti
possono lavorare senza il costante fiato sul collo del supervisore,
come si dice nei vari dialetti l'occhio del padrone ingrassa il maiale insomma.
Ma cosa significa il dietro fronte per chi si è ormai abituato alla libertà del lavoro ibrido?
Eh ragazzi conosco persone insomma il ritorno in ufficio rappresenta una fonte di stress e non indifferente.
Dopo anni a organizzare la giornata lavorativa tra produttività e vita personale improvvisamente ci si ritrova di nuovo imbottigliati nel traffico,
stipati sui mezzi pubblici,
orari rigidi,
meno tempo per conciliare famiglia e lavoro,
insomma il disagio non è solo logistico ma anche psicologico.
Il ritorno a un ambiente di lavoro più strutturato può portare ansia,
senso di frustrazione e un cano generale del benessere e poi c'è un grande tema della motivazione a mio avviso.
Molti professionisti hanno dimostrato di essere più produttivi e soddisfatti con il lavoro ibrido.
Ora sentirsi di nuovo costretti a tornare in ufficio senza motivo apparente
se non con la solita frase "così si è sempre fatto" insomma si rischia di
aumentare il malcontento e la fuga nuovamente di talenti verso ad
aziende più flessibili che fanno naturalmente il lavoro ibrido.
Personalmente il punto è non è scegliere tra bianco e nero
ma trovare un equilibrio che tenga il conto delle esigenze
delle aziende senza però calpestare quelle dei lavoratori.
Se l'industria teme una perdita di produttività servono soluzioni più intelligenti della semplice imposizione del ritorno in sede.
Investire nella digitalizzazione e poi migliorare i processi di collaborazione a
distanza o creare spazi di lavoro più funzionali potrebbero essere delle mosse
molto più efficaci che la costrizione al ritorno nell'ambiente lavorativo,
nell'ufficio.
Inoltre il lavoro ibrido non deve apparire una concessione,
un regalo,
una benevolenza da parte del manager o del CEO ma deve essere
considerato un'opportunità strategica e logistica da parte delle
aziende perché un modello più flessibile può attrarre più talenti,
migliorare la soddisfazione dei dipendenti e persino aumentare la produttività.
A mio parere un compromesso esiste,
piuttosto che imporre un rientro forzato le aziende dovrebbero puntare
su una gestione più intelligente che tenga conto delle necessità
produttive senza sacrificare il benessere delle persone.
Perché diciamocelo,
nessuno ha nostalgia delle riunioni infiniti in sale con i neon acceccanti o sedie scomode.
Se c'è una lezione che il lavoro ibrido ci ha insegnato è che
la qualità del lavoro non dipende dalla scrivania su cui lo
svolgiamo ma da come viene organizzato e come viene valorizzato.
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A presto.
Di recente mi sono imbattuto in una sfida molto interessante.
Allora,
dovevo importare un file DXF 3D Legacy,
diciamo Legacy nel senso che è un 3D,
cioè un DXF 3D,
credo creato da AutoCAD o da comunque di quelli originali,
e lo dovevo portare in SOLIDWORKS.
Quindi volevo condividervi questo modo e darvi alcune dritte nel caso vi doveste trovare alle prese con una situazione simile.
Allora,
innanzitutto quando si deve importare un file DXF o DVG 3D come entità tridimensionale dovrete seguire un percorso specifico.
Allora,
la prima cosa da fare è aprire SOLIDWORKS,
in questo caso perché usavo SOLIDWORKS,
e usare la finestra dialogo apri.
Un consiglio interessante è filtrare i file,
da tutti i file,
a DXF o DVG o file AutoCAD Autodesk,
in modo da visualizzare solo il tipo di file che ci interessa.
Dopo aver selezionato il file e premuto apri,
vi troverete poi divanto una finestra di dialogo di importazione DXF,
DVG,
SOLIDWORKS.
A questo punto si deve selezionare l'opzione per importarlo in una nuova parte,
quindi poi si sceglie curve 3D o modello,
e con un po' di fortuna il nostro DXF 3D sarà importato in SOLIDWORKS come parte solida o multicorpo.
Se non si riesce a unire a tutto,
probabilmente questo DXF arriverà con una serie di curve,
soprattutto se gli elementi sono sullo stesso piano.
C'è un trucco in più,
se avete un file 2D e volete trasformarlo in 3D si può creare un nuovo file,
parte,
e usare le funzioni inserisci DXF e DVG.
Successivamente si potrà utilizzare la barra degli strumenti 2D a 3D per allineare l'entità di schizzo e creare qualcosa di solido più facilmente.
Durante questo tipo di lavoro ho incontrato un errore piuttosto curioso,
legato al cosiddetto "bounding box",
perdonate non riesco a tradurvelo in italiano perché l'ho sempre detto in inglese,
e non sto parlando del classico riquadro di delimitazione che si usa come riferimento,
ma di un limite interno di SOLIDWORKS che stabilisce quanto può essere grande una parte in lunghezza.
Questo limite è di circa 1000 metri in ogni direzione.
Se ricevete un messaggio di errore potrebbe significare che il vostro file DXF 3D è stato esportato troppo lontano dall'origine.
La soluzione?
Spostare le parti,
o la parte,
nel software di origine più vicino all'origine.
Quindi se avete un Autodesk,
un AutoCAD,
oppure un Dropsite,
usatele,
aprite il DVG e spostate le parti,
o la parte,
più vicino possibile all'origine.
E tacchete!
L'errore vi sparirà,
ve lo dico così molto facilmente,
ma pensate alla quantità di novene dei santi che ho dovuto tirare
perché mi è capitato nell'importazione di questi file che erano
più di una decina e quindi erano quasi tutti in questa situazione.
Allora spero che questo tip vi sia di aiuto,
vi possa tornare utile nelle vostre importazioni dei file DXF in SOLIDWORKS e quindi a tutti quanti buon lavoro!
Bene,
direi che con questo episodio è tutto,
vi ringrazio ancora per avermi ascoltato.
Lo so,
ho deciso in corsa di dividere l'argomento sull'hardware per SOLIDWORKS in due parti.
Mi sono reso conto che avrei potuto sforare il tempo di ascolto e onestamente il discorso sta un po' allungando,
avevo allungato un po' il brodo e rischiavo di annoiarvi.
Per quanto riguarda invece il lavoro ibrido,
so bene che in Italia ci sono opinioni molto diverse su questo tema.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi,
quali sono le vostre esperienze e le visioni future.
Come avete potuto capire per me è un argomento abbastanza cruciale per il futuro del lavoro,
perché credo che lo stress psicologico stia crescendo per svariate ragioni e che il lavoro ibrido potrebbe aiutarlo a ridurlo,
migliorando sia la produttività che una certa fidelizzazione dei lavoratori verso la propria azienda in modo più sano e sostenibile.
Non so,
attendo i vostri feedback come direbbero gli inglesi.
E con questo chiudo davvero,
ci avviciniamo sempre di più con passi più o meno sicuri alla puntata numero 100,
dove devo pensare ancora come costruirla.
Magari coinvolgerò qualche amico o conoscente per festeggiare insieme questo traguardo.
Grazie ancora per avermi ascoltato fino alla fine,
ci risentiamo la prossima settimana e come sempre lunga vita e prosperità a tutti!