Benvenuti in questo canale dedicato alla proiezione ortogonale,
al magico mondo delle tolleranze e ai fantastici render 3D.
Sono Daniele Borghi,
disegnatore tecnico CAD 3D e podcaster.
Preparatevi a salire a bordo,
perché qui non siamo solo appassionati di disegno tecnico,
ma anche di tecnologia.
Questo è il TIRALINEE,
il podcast che vi porterà in un viaggio affascinante attraverso il mondo del CAD,
condividendo esperienze,
consigli e tante notizie.
Siete pronti?
Allacciate le cinture!
La nostra destinazione è la creatività e la passione per il disegno tecnico.
Benvenuti,
amici TIRALINEE,
all'episodio numero 81.
Anche oggi sono alle prese con un forte raffreddore,
come probabilmente sentirete dalla mia voce.
Nonostante il tempo insolito di quasi 20° a Milano,
in questo primo novembre,
il maranno stagionale ha comunque fatto capolino.
Come promesso,
nell'episodio precedente che vi invito ad ascoltare se ve lo siete perso,
oggi vi porto la seconda parte dell'intervista a Mike Ailey,
capo del reparto ricerca e sviluppo di Autodesk.
E' una parte davvero interessante e ricca di spunti che vi consiglio di approfondire se volete esplorare in dettaglio il futuro della progettazione.
Qui ho fatto un piccolo riassunto dei punti principali.
E per gli appassionati di tecnologia so che molti di voi seguono da vicino i prodotti Apple,
questa settimana infatti l'azienda ha presentato la nuova linea Macbook Mini e l'iPad Mini da 7 pollici.
Non aspettatevi però una descrizione approfondita di questi dispositivi oggi,
infatti ho in programma una puntata speciale in collaborazione con Roberto di Snap Architetture Imperfetta,
in cui ci dedicheremo proprio a questi device parlando a cuore aperto.
Non sono esattamente una rivoluzione,
ma il Mac Mini ad esempio rappresenta un vero salto
di qualità per chi vuole entrare nel mondo Mac senza
rinunciare alla possibilità di collegare molti dispositivi,
con ottime prestazioni in termini di RAM e CPU grazie al SOC Apple Silicon.
Come sempre mi dilungo in chiacchiere quindi direi che possiamo partire con l'episodio.
E arriviamo al piatto principale di questo episodio in questa seconda parte dell'intervista a Mike Islay,
capo del reparto ricerca e sviluppo di Autodesk,
viene esplorato il profondo impatto che l'IA avrà nei campi del design e dell'ingegneria.
Si discute di come l'IA possa automatizzare i compiti ripetitivi,
servire come partner creativo e cambiare il modo in cui i professionisti interagiscono con il software di progettazione.
Mano a mano che l'IA continua a evolvere,
si promette di rimodellare l'industria consentendo ai designer di
concentrarsi maggiormente sulla creatività e sulla risoluzione strategica
dei problemi piuttosto che essere appesantiti dai compiti banali.
Partiamo dal ruolo della IA nel design.
L'apprendimento multimodale integra vari metodi di input come il linguaggio naturale,
lo sketching e le referenze.
Questo approccio mira a rendere gli strumenti di progettazione
più intuitivi e facili da usare consentendo ai designer
di interagire in modo più naturale con il loro software.
Mike Hiley considera l'apprendimento multimodale cruciale per l'evoluzione
della IA nel design permettendo una transizione delle interfacce
tradizionali come tastiere e mouse a interazioni più simili a quelle umane.
Infine l'IA non è vista come un sostituto dei designer ma come un assistente in grado di gestire compiti ripetitivi e noiosi.
Attività come il posizionamento dei componenti,
l'impostazione dei vincoli o la generazione di parti specifiche di un
progetto possono essere gestite dalla IA permettendo ai designer umani di
concentrarsi sugli aspetti più creativi e di alto livello del loro lavoro.
Hiley suggerisce che la IA rivoluzionerà l'interazione uomo-computer nel design.
I metodi tradizionali di input diventeranno meno rilevanti manomano
che gli strumenti della IA svilupperanno la capacità di comprendere
l'intento dell'utente attraverso il linguaggio naturale,
gli schizzi e le informazioni contestuali.
Questo cambiamento renderà il software di progettazione più accessibile riducendo la curva di apprendimento e le nuove funzionalità.
Uno degli obiettivi principali della IA nel design è catturare l'intento di progettazione,
lo scopo sottostante e la visione creativa dietro alla decisione di un designer.
Gli strumenti attuali spesso richiedono input manuali tediosi per tradurre una visione in un formato digitale,
i futuri strumenti di intelligenza artificiale mireranno a interpretare gli obiettivi e le intenzioni più ampie dei designer,
migliorando il processo di progettazione complessivo allineandosi più strettamente con la loro visione.
La IA è pronta ad automatizzare fino al 70-80% dei compiti ripetitivi nel processo di progettazione,
che sono spesso dispendiosi in termini di tempo e soggetti a errori.
Esempi includono l'impostazione di dimensioni standard,
il rispetto dei vincoli di progettazione o il posizionamento di elementi utilizzati frequentemente.
Quest'automazione consentirà ai designer di concentrarsi maggiormente sull'innovazione e meno sui dettagli banali.
Sebbene l'IA automatizzi molti compiti,
il suo vero potere potrebbe risiedere nell'aumentare la creatività umana.
Haley sottolinea che gli strumenti di intelligenza artificiale non sostituiranno i designer,
ma serviranno come partner nel processo creativo,
fornendo soluzioni alternative,
generando idee nuove ed esplorando spazi di soluzioni vasti.
La IA può ispirare i designer e aiutarli a pensare oltre i confini tradizionali.
Il design generativo è evoluto significatamente dalla sua nascita.
Inizialmente complesso e difficile da usare,
ora viene migliorato con capacità di intelligenza artificiale che comprendono il contesto e l'intento.
Questa evoluzione consentirà agli strumenti di IA di offrire suggerimenti e intuzioni più significative,
rendendoli più accessibili e preziosi per i designer.
Haley osserva che spesso ci vogliono anni per adottare nuove funzionalità nel software di progettazione,
principalmente a causa della loro complessità e della curva di apprendimento associata a padroneggiarle.
L'intelligenza artificiale ha il potenziale per accelerare questo processo,
semplificando le interazioni e rendendo il software più intuitivo.
Mano a mano che gli strumenti di IA diventano più integrati,
guideranno gli utenti attraverso nuove funzionalità,
aiutandoli a diventare produttivi più velocemente.
L'intelligenza artificiale non solo entrerà nel software di progettazione e diventerà più facile da usare,
ma cambierà anche radicalmente il modo in cui i designer lavorano con questi strumenti digitali.
Comprendendo il contesto,
riconoscendo i modelli e prevedendo le necessità,
l'intelligenza artificiale fornirà un'esperienza utente più fluida e dinamica,
consentendo l'interazione più senza soluzione di continuità tra i designer e i loro strumenti.
In definitiva,
l'IA è pronta a rivoluzionare i campi del design dell'ingegneria,
servendo sia come assistente che come partner creativo.
Automatizzerà i compiti ripetitivi,
migliorerà l'interfaccia utente e offrirà nuovi modi per esprimere l'intento di progettazione.
Sebbene l'intelligenza artificiale non sostituirà i designer umani,
ne aumenterà però le capacità,
liberandoli dai soliti compiti per concentrarsi su innovazione e creatività.
Mano a mano che queste tecnologie si evolveranno,
promettono di rendere gli strumenti di progettazione più intuitivi ed efficienti e in linea con i processi creativi di designer e ingegneri.
Quali saranno poi le implicazioni future di questa intelligenza artificiale?
Sicuramente nelle interfacce linguistica naturali,
queste permetteranno modi più naturali di interagire con il software di progettazione,
come parlare o disegnare,
rendendo più accessibili ai non esperti.
Avremo una creatività migliorata,
quindi ci saranno suggerimenti di soluzioni alternative ed esplorando nuove possibilità di design,
l'IA spingerà proprio i confini della creatività di ogni umano.
Avremo sicuramente un aumento della produttività,
l'automazione dei compiti noiosi ridurrà gli errori e velocizzerà il processo di progettazione,
permettendo ai designer di concentrarsi su attività di più alto valore.
Avremo una maggiore accessibilità,
perché semplificando gli strumenti complessi e riducendo la curva di apprendimento,
il software di progettazione avanzato sarà più accessibile a un pubblico più ampio.
E poi ci sarà sicuramente l'evoluzione continua,
mano a mano che l'IA diventerà più integrata nei flussi di lavoro,
di progettazione continuerà a imparare e a evolversi,
migliorando ulteriormente il suo ruolo come partner creativo.
E ora passiamo alla notizia più interessante di questa settimana.
La scorsa settimana Apple ha presentato in tre giorni consecutivi,
forse anche quattro,
tre categorie di device molto interessanti.
Prima fra tutti il nuovo iPad mini di settima generazione.
Contrariamente alle aspettative di molti,
non c'è stato un evento ufficiale.
Apple ha scelto di presentarlo semplicemente sul sito e con comunicati stampa ai vari influencer.
Questo aggiornamento hardware era atteso,
visto che l'arrivo di Apple Intelligence,
l'intelligenza artificiale proprietaria che dovrebbe arrivare in Italia entro aprile 2025.
Molti dispositivi avevano bisogno di un potenziamento hardware per poterla supportare.
Il nuovo iPad mini,
che non vedeva un aggiornamento dal 2021 credo,
si presenta ora con nuove colorazioni e un upgrade dal chip A15 al A17 Pro,
con un processo a 3 nanometri.
Ci sarà il Bluetooth 5.3,
il WiFi 6 e porta l'USB-C da 10 gigabit.
Anche la RAM sale a 8 gigabyte e viene introdotto il supporto per l'Apple Pencil Pro.
Oltre all'iPad mini da 7 pollici,
Apple ha anche aggiornato lo storico iMac,
lasciando il modello unico con display retina da 24 pollici e le stesse colorazioni del modello precedente.
Ora monta il chip M4,
in sostituzione dell'M3,
e finalmente parte da 16 gigabyte di memoria unificata invece di 8.
Le periferiche Magic Mouse,
Magic Trackpad e Magic Keyboard passano da Lighting a USB-C.
I modelli superiori alla base hanno quattro porte Thunderbolt rispetto alle precedenti due USB-C e due Thunderbolt.
Infine,
i modelli avanzati montano una CPU a 10 core invece che a 8,
e anche i prezzi sembrano essere stati ridotti.
Arriviamo al vero protagonista di questa ondata di aggiornamenti,
il nuovo Mac Mini,
che come nel 2020 ha dato via alla trascizione da Intel a Apple Silicon.
Il case del Mac Mini diventa ora molto più compatto,
anzi diventa il più compatto di casa Apple,
con proporzioni simili a quelle del Mac Studio.
Il nuovo design misura 12,7 centimetri per lato e ha un'altezza di 5 centimetri più alto del vecchio Mac Mini,
ma con 7 centimetri meno per lato al precedente.
E' anche più leggero però,
passando da circa 1,2 chili a quasi 700 grammi.
Monta i nuovi chip M4 e M4 Pro,
sostituendo gli M2 e gli M2 Pro,
con una velocità di banda della memoria aumentata.
spariscono delle porte USB dietro,
un vero problema per tutti gli utenti che hanno un sacco di periferiche di questo tipo di connessione,
cioè l'USB A,
e staremo a vedere cosa succederà.
Quindi ora le connessioni posteriori vedono tre porte Thunderbolt invece di due,
una gigabit Ethernet e la porta HDMI.
Sono comparse due porte davanti,
che credo facciano stortare un po' il naso a Jonathan Hive,
perché disturbano veramente quelle porte davanti ormai abituati a quel semplice design che era particolare nel Mac Mini.
Comunque queste due porte sono due USB-C e c'è il jack cuffie.
Apple ha anche rilasciato i nuovi MacBook Air,
ora che sono più leggeri e accessibili,
che erano ancora basati sul chip M3.
La vera sorpresa è il raddoppio della memoria unificata,
che passa da 8 GB a 16 GB senza aumentarne il prezzo.
L'unico "neo" è la memoria di archiviazione SSD,
che è rimasta a 256 di base,
che è un limite oggi,
nel 2024,
che è riduttivo al punto che rende questo device quasi un super USB.
Ma lo stesso problema lo abbiamo anche con il Mac Mini e con l'iMac,
una scelta che Apple sicuramente è un po' in controtendenza al mercato.
Infine,
la linea MacBook Pro ha ricevuto un aggiornamento significativo con prezzi leggermente ridotti,
i nuovi chip M4,
M4 Pro e M4 Max e almeno 16 GB di RAM di serie.
Ora sono dotati di Thunderbolt di nuova generazione e di una webcam con supporto per il center stage,
quella che ti segue praticamente quando ti muovi.
Inoltre c'è l'opzione con vetro nanotexture con un'aggiunta di circa 117 euro e abbiamo un'ora in più di autonomia rispetto ai modelli precedenti.
Ho voluto fare una rapida panoramica di questi device,
soprattutto per aggiornarvi sulle novità Apple,
ma vi anticipo che credo che approfondirò l'argomento in modo più personale con l'amico Roberto Marin di Snap Architettura Perfetta,
che avete già sentito qui sul canale.
Stay Tuned,
come dicono gli americani.
Ti è piaciuto quello che hai sentito nell'episodio di questa settimana?
Bene,
la risposta è semplice.
Significherebbe moltissimo per noi se potessi andare su Apple Podcast o Spotify e lasciarci una recensione e un feedback a 5 stelle.
Diffondere la voce è davvero il modo migliore per far crescere il nostro podcast e ottenere risultati ancora più grandi.
Grazie.
E siamo arrivati alle Cold Peels,
questo è il momento in cui stiamo arrivando alla fine dell'episodio.
E parliamo sempre di Autodesk Fusion,
la sapete benissimo di quanto ne sono affezionato a questa piattaforma.
Autodesk Fusion 360,
per chi lo conosceva con questo nome,
è una piattaforma basata su cloud che trasforma il disegno digitale rendendolo un lavoro più accessibile e flessibile per ingegneri e designer.
Grazie alla sua architettura cloud,
Autodesk Fusion permette agli utenti di lavorare su progetti complessi da qualsiasi dispositivo connesso a internet,
mantenendo una sincronizzazione in tempo reale tra tutti i membri del team.
Questo approccio elimina le limitazioni legate ai sistemi tradizionali,
rendendolo più efficiente la collaborazione e l'accesso ai dati,
un aspetto cruciale nel contesto attuale dove il lavoro da remoto è diventato quasi essenziale.
Per i progettisti,
la possibilità di accedere a modificare i progetti senza soluzione di continuità ovunque essi si trovino rappresenta un notevole miglioramento.
Fusion,
oltre a una serie di strumenti integrati che spaziano dalla modellazione 3D alla simulazione fino alla progettazione per la produzione,
consentendo di svolgere ogni fase del ciclo della vita del prodotto su un'unica piattaforma,
inoltre il cloud permette di mantenere una versione centrale e sempre aggiornata dei progetti,
riducendo i problemi legati alla gestione delle versioni e semplificando la distribuzione dell'informazione tra i team.
La flessibilità offerta da Fusion non si limita solo alla mobilità,
ma si estende anche all'integrazione tra diverse discipline come il designer elettrico e meccanico.
Questo rende il software particolarmente adatto per aziende che desiderano ottimizzare i processi e aumentare la collaborazione interdisciplinare,
eliminando le necessità di software aggiuntivi.
Fusion infatti include strumenti per la progettazione di circuiti e per la simulazione,
utili per i team che lavorano su prodotti avanzati come dispositivi elettronici o componenti meccanici complessi,
migliorando l'interoperabilità tra i reparti.
Per affrontare la quotatura dei fori combinati in modo efficace,
è fondamentale comprendere l'importanza dell'accuratezza geometrica nelle specifiche tecniche.
Un foro combinato è caratterizzato dalla presenza di più operazioni di foratura,
come il foro pilota e quello passante,
che richiede una rappresentazione dettagliata per garantire sia la funzionalità che la qualità del prodotto finale.
La quotatura corretta diventa essenziale per prevenire interpretazioni errate e il processo va calibrato in base alle specifiche ISO e ASME,
che variano leggermente nelle loro linee guide per i partner di fori.
Una pratica comune per migliorare la precisione di questi
disegni è l'utilizzo di simboli geometrici che forniscono al
progettista indicazioni specifiche su posizioni e tolleranze.
Per i partner di fori,
ad esempio,
le normative ISO prevedono un'applicazione dei simboli per definire
zone di tolleranza che sono vincolate tra loro e spesso indicano
un sistema di riferimenti Datum con la possibilità
di includere modificatori per partner complessi.
Invece la norma ASME Y14.5 utilizza una tolleranza composita in doppio riquadro per garantire l'orientamento e la posizionamento dei fori rispetto al Datum.
Il Cloud Computing è diventato uno strumento fondamentale per la digitalizzazione delle imprese,
specialmente in un contesto industriale in cui la gestione e l'analisi dei dati rivestono un ruolo chiave.
Questa tecnologia permette l'accesso a risorse computazionali potenti e flessibili senza dover investire in costosi hardware in loco.
La transizione al cloud offre alle aziende una maggiore scalabilità
consentendo loro di espandere rapidamente la capacità di elaborazione
dei dati in base alla domanda e accedere ai dati ovunque.
Inoltre,
il cloud semplifica la collaborazione tra reparti e partner
esterni creando un ecosistema in cui informazioni e risorse
sono accessibili in tempo reale da qualsiasi luogo.
Questa connettività non solo accelera i processi decisionali,
ma supporta anche le esigenze crescenti di un mercato sempre più interconnesso.
Un altro vantaggio significativo del Cloud Computing è l'integrazione con altre tecnologie emergenti come l'Internet of Things,
l'IoT e l'intelligenza artificiale.
Queste sinergie consentono alle aziende di ottenere un controllo completo e in tempo reale sui propri impianti e macchinari,
migliorando l'efficienza operativa.
Per esempio,
i dati raccolti tramite sensori IoT possono essere inviati al cloud,
dove vengono analizzati attraverso algoritmi avanzati
di intelligenza artificiale per identificare eventuali
anomalie o inefficienze e suggerire azioni correttive.
Questo approccio basato su dati permette anche di passare da una manutenzione programmata a una manutenzione predittiva,
riducendo i costi operativi e aumentando la produttività.
Tale trasformazione rende le imprese più resilienti e agili,
capaci di adattarsi velocemente ai cambiamenti del mercato e alle sfide tecnologiche.
Dato che abbiamo iniziato questo episodio con un'intervista a Mike Haley,
questo è in breve un riassunto di un'altra intervista a John Irschtick di Onshape,
che è il confondatore di Onshape sull'applicazione dell'intelligenza artificiale nella produzione.
In questo colloquio con John Irschtick,
figura di spicco nel mondo della produzione digitale e confondatore di Onshape,
vengono discursi i principali sviluppi nell'integrazione dell'intelligenza artificiale nella produzione.
Secondo Irschtick l'IA non è più un concetto futuristico ma uno strumento attivo nella trasformazione della produzione industriale.
In questo settore l'intelligenza artificiale sta rivoluzionando la progettazione,
la manutenzione e l'ottimizzazione dei processi produttivi,
soprattutto attraverso l'automazione e il machine learning,
con applicazioni pratiche che vanno dall'analisi dei dati fino alla manutenzione predittiva.
Irschtick sottolinea che una delle sfide principali per i produttori è comprendere esattamente dove l'IA possa apportare il massimo valore,
dato che implementarla efficacemente richiede una strategia chiara e focalizzata.
Molte aziende esitano a integrare l'IA per la mancanza di casi di uso specifici e ben definiti che possono guidare a un cambiamento positivo.
Irschtick evidenzia che i settori come la produzione additiva e il controllo qualità stanno vedendo un impatto tangibile dell'intelligenza artificiale,
che permette alle aziende di migliorare la precisione e ridurre i difetti grazie all'analisi in tempo reale dei dati di produzione.
Un altro punto critico discusso è che come l'IA possa contribuire a una produzione più agile e personalizzata,
capace di rispondere velocemente alle variazioni di mercato dell'uso dell'IA,
combinato con l'Internet of Things che consente di monitorare ogni fase della produzione,
ottimizzando l'uso delle risorse e riducendo i costi complessivi.
Per gli operatori del settore la chiave sarà sempre sfruttare il
potenziale dell'IA senza ignorare la complessività legata alla
gestione dei dati e alla protezione della proprietà intellettuale.
Infine,
un bel link,
è il caso di lasciarvi questo link perché parliamo di 29 suggerimenti e trucchi per Autodesk Inventor,
perché se siate un principiante o un esperto,
ogni utente di Inventor dovrebbe conoscere questi semplici strumenti per risparmiare tempo durante la progettazione,
la modellazione,
gli assemblaggi e altro ancora.
Che abbiate appena scaricato Inventor o che siate un utente di lunga data,
c'è sempre qualcosa che può rendere il vostro flusso di lavoro un po' più efficiente.
In questo articolo ci sono 29 suggerimenti per schizzi,
modelli,
assemblaggi,
disegni e altro che faranno risparmiare tempo a tutti gli utenti di Inventor.
Siamo giunti alla fine e vi ringrazio di cuore per avermi seguito fino a qui.
Spero,
come sempre,
di avervi portato argomenti utili e interessanti.
Come avete sentito nelle interviste a Mike Haley,
di cui vi ricordo che manca ancora l'ultimo spezzone,
e John Eerstick di Onshape,
l'intelligenza artificiale è ormai una realtà consolidata nella produzione e nell'integrazione con i principali software di progettazione.
So che parlo spesso di intelligenza artificiale,
ma non sono uno di quei "cantori" entusiasti.
Mi sto semplicemente accorgendo di quanto sia inesorabile questa transizione e credo che sia importante portarla alla vostra attenzione.
Anche chi tra noi,
compreso il sottoscritto,
era inizialmente restito all'idea di integrare l'intelligenza artificiale nei flussi progettuali.
Sto vedendo una diffusione ormai pervasiva a tutti i livelli.
Quindi,
come accadde quando si passò dal disegno su carta a quello digitale,
penso sia arrivato il momento di familiarizzare con questi strumenti che,
in realtà,
non sono vere e proprie intelligenze,
ma algoritmi molto avanzati.
Siccome l'AIA diventerà parte integrante della nostra produttività e del software di progettazione,
vale la pena iniziare a conoscerla meglio e a sfruttarla a nostro vantaggio,
per non ritrovarci indietro rispetto a chi già la sta usando.
Con questo vi do appuntamento al prossimo episodio.
Un saluto e lunga vita e prosperità a tutti.