Benvenuti in questo canale dedicato alla proiezione ortogonale,
al magico mondo delle tolleranze e ai fantastici render 3D.
Sono Daniele Borghi,
disegnatore tecnico CAD 3D e podcaster.
Preparatevi a salire a bordo,
perché qui non siamo solo appassionati di disegno tecnico,
ma anche di tecnologia.
Questo è il Tiralinee,
il podcast che vi porterà in un viaggio affascinante attraverso il mondo del CAD,
condividendo esperienze,
consigli e tante notizie.
Siete pronti?
Allacciate le cinture!
La nostra destinazione è la creatività e la passione per il disegno tecnico.
Bentornati amici Tiralinee,
all'episodio numero 85.
Dopo la lunga puntata precedente,
torniamo ai nostri ritmi abituali.
Vi è piaciuto il nostro ultimo episodio?
Io e Roberto ci abbiamo messo tutta la nostra passione,
spero si sia sentita la passione che ci contraddistingue e vi assicuro,
se non fosse stato per le occhiaie del giorno dopo,
avremmo continuato a registrare per un'altra ora.
Ma passiamo a quello che vi racconterò oggi.
Oggi parliamo di decodifica sul model-based enterprise.
Attenzione,
non si tratta del model-based definition,
di cui abbiamo discusso qualche episodio fa.
Tuttavia,
il model-based enterprise si basa proprio sul model-based definition.
È un approccio davvero interessante che,
con molta probabilità,
le aziende manifatturiere dovranno integrare sempre di più nelle proprie strategie,
specialmente in questo nuovo panorama del CAD,
attraverso il cloud.
Come sempre,
esploreremo come gestire con successo l'implementazione del gemello digitale.
Ormai i gemelli digitali sono una realtà consolidata nella progettazione CAD,
in particolare in ambiti ad alta intensità progettuali come l'ingegneria e l'architettura.
Parleremo anche dell'ascesa delle applicazioni CAD per dispositivi mobili,
sempre più utilizzate nell'ingegneria meccanica.
Infine,
faremo una riflessione sugli Apple Vision Pro.
C'è chi ormai li dà per spacciati,
ma secondo me hanno ancora qualcosa da dire,
e anche per il futuro.
Detto questo,
iniziamo con l'episodio.
L'evoluzione del settore CAD,
insieme allo sviluppo di potenti software di progettazione,
ha rivoluzionato numerosi ambiti industriali.
Oggi gli ingegneri e i disegnatori non devono più affidarsi ai supporti cartaci per rappresentare le loro creazioni bidimensionali e tridimensionali.
I professionisti del CAD utilizzano software avanzati per progettare,
modellare,
visualizzare e analizzare i loro progetti.
Questi file vengono poi esportati in software CAM che simulano il progetto produttivo e generano programmi CNC attraverso postprocessori dedicati.
Oltre a semplificare il lavoro dei progettisti e degli ingegneri e a gettare le basi per i software CAM,
il CAD ha introdotto un nuovo concetto rivoluzionario.
L'impresa basata sui modelli Model Based Enterprise o MBE.
L'MBE rappresenta una delle tecnologie chiave che le aziende manifatturiere stanno adottando per digitalizzare le proprie operazioni.
Molti produttori considerano l'MBE come elemento fondamentale della loro strategia di trasformazione digitale,
mostrando particolare interesse verso questo concetto quando si rendono conto che i sistemi tradizionali stanno limitando la loro crescita.
La strategia MBE prepara le aziende all'utilizzo di tecnologie innovative come la produzione adittiva,
l'intelligenza artificiale,
il machine learning,
il CML digitale,
i thread digitali,
il 5G e l'internet delle cose o Internet of Things come dicono gli anglosassoni.
E poi abbiamo il Cloud Computing,
la robotica,
l'automazione e l'Edge Computing.
Questo approccio totale permette alle aziende di sviluppare e produrre prodotti con maggiore velocità e reattività.
Per comprendere a pieno il ruolo del MBE nel panorama CAD e come sta
trasformando gli ambienti di progettazione e produzione e i vantaggi che
offre alle aziende che lo adottano è necessario un'analisi approfondita.
Oggi vediamo di esplorare questo concetto di impresa basata sui modelli insieme a due concetti correlati.
La definizione è basata sui modelli o l'MBD e l'ingegneria dei sistemi basata sui modelli l'MBSE.
Un'impresa basata sui modelli è un'organizzazione manifatturiera che gestisce
e organizza i propri processi aziendali attraverso la creazione e l'utilizzo
di modelli CAD 3D digitali però durante l'intero ciclo di vita del prodotto.
Questi modelli definiscono,
rappresentano e gestiscono i vari aspetti dell'impresa,
dai prodotti ai processi fino ai sistemi,
i modelli 3D quindi costituiscono il vero fondamento su cui si costruisce
una MBE e devono contenere tutti i dati necessari per definire chiaramente e
comunicare efficacemente le caratteristiche di un prodotto o processo o sistema.
La definizione basata sui modelli o l'MBD è un componente cruciale dell'approccio sull'MBE.
Un'impresa MBE utilizza l'MBD per definire le specifiche
e requisiti del prodotto per tutte le attività di
ingegneria nell'intero ciclo di vita del prodotto,
superando l'era precedente in cui ci si affidava a documenti cartacei o digitali come fonti di dati.
I professionisti del CAD creano quindi questi dati di prodotto una sola volta,
collaborando con altri professionisti e li riutilizzano per tutte le attività successive dalla produzione all'ispezione.
Il concetto di thread digitale gioca un ruolo fondamentale nell'MBE,
fungendo da framework di comunicazione che permette il flusso di dati tra progettazione,
ingegneria,
produzione,
catene di fornitura e processi aziendali.
Gli esperti del settore considerano la creazione di un thread digitale come l'approccio ottimale per realizzare la visione di un'impresa basata sui modelli.
È proprio questo thread digitale che consente al MBE mature di collaborare efficacemente con stakeholder interni ed esterni come fornitori.
La necessità dell'impresa model-based è emersa dalle limitazioni delle pratiche tradizionali.
In passato,
noi disegnatori dovevamo ricavare i disegni 2D dai modelli 3D che stavamo progettando,
utilizzando poi questi disegni bidimensionali per fornire le informazioni necessarie alla produzione nelle fasi successive.
Questo processo richiede la ricreazione di modelli 3D per altre attività specifiche del ciclo di vita del prodotto,
risultando nel contempo inefficienti,
costosi e soggetti ad errori.
Inoltre,
vincolava le aziende manifatturiere ad un'attività prevalentemente basata sui documenti.
Di fronte alla crescente concorrenza,
le aziende hanno dovuto cercare soluzioni per essere più veloci ed efficienti,
mantenendo al contempo precisione e accuratezza nei loro processi.
Con l'avvento della trasformazione digitale del settore manifatturiero,
le aziende hanno iniziato a implementare strategie MBE e MBD per digitalizzare le proprie operazioni.
Secondo recenti studi,
oltre 85% delle imprese in vari settori sta avviando iniziative per migliorare e supportare la propria capacità MBE.
Tuttavia,
la dimensione aziendale risulta essere un fattore determinante nell'adozione di questa strategia.
Le aziende con un fatturato annuo superiore al miliardo di dollari mostrano una maggiore propensione all'adozione dell'MBE rispetto alle imprese più piccole.
Questo divario nell'implementazione riflette le diverse capacità di investimento e la disponibilità di risorse tra le organizzazioni di diverse dimensioni.
L'adozione dell'MBE porta numerosi benefici alle organizzazioni.
Dovrebbe migliorare significativamente la comunicazione,
la collaborazione attraverso un ambiente integrato basato sulla definizione del prodotto 3D,
facilitando l'implementazione rapida ed economica dei progetti.
L'efficienza aumenta grazie alla possibilità di effettuare iterazioni di progettazione più rapide,
con feedback immediati tra i vari reparti.
Questo permette di identificare e risolvere gli errori nelle fasi iniziali,
evitando costose correzioni nelle fasi successive della produzione.
Dal punto di vista economico,
l'implementazione di una strategia MBE potrebbe portare a una riduzione fino al 50% dei costi di innovazione,
di sviluppo,
di produzione e supporto al prodotto.
Questo risparmio deriva principalmente dalla riduzione della dipendenza dei prototipi fisici,
sostituiti da simulazioni e analisi basate su modelli CAD 3D.
Il time to market si riduce significativamente,
con studi che dimostrano una diminuzione fino al 45% dei tempi
di sviluppo e una riduzione al 75% del processo complessivo
di progettazione di produzione e ispezione dei prodotti.
La transizione verso un'impresa basata sui modelli richiede un approccio strutturato e graduale.
L'indice di maturità MBE,
sviluppato dalla National Security Enterprise degli Stati Uniti,
fornisce un framework di riferimento con sette livelli di implementazione,
partendo da un'organizzazione incentrata sui disegni 2D fino ad arrivare a un'impresa estesa basata sui modelli,
capace poi di integrare partner e fornitori nel proprio ecosistema digitale.
E' importante comprendere le distinzioni tra i tre approcci principali basati sui modelli MBD,
MBE e MBSE.
Lo so,
è il festival degli acronimi,
ma altrimenti dovrei ripetere tutte le volte le sigle.
Ma torniamo a noi.
L'impresa basata sul modello MBD si concentra specificatamente sulla produzione del prodotto,
utilizzando i modelli CAD 3D per descrivere parti e componenti.
Questi modelli catturano le informazioni essenziali come l'intento progettuale,
le note di produzione e le specifiche dei componenti,
includendo dettagli come le informazioni sulla produzione del prodotto,
PMI,
le annotazioni,
i dati dimensionali e le tolleranze geometriche.
L'ingegneria dei sistemi basati sui modelli,
quindi l'MBSE,
adotta invece un approccio più ampio,
utilizzando gli strumenti CAD per progettare,
documentare e simulare sistemi complessi.
Questo metodo permette di definire il comportamento,
i requisiti,
le iterazioni e le funzioni dell'intero sistema attraverso un modello digitale completo,
facilitando poi l'analisi e la comprensione dei sistemi complessi.
L'impresa basata sui modelli MBE,
invece,
rappresenta un concetto più ampio,
inglobando sia l'MBD che l'MBSE.
Questo approccio si estende all'intero ciclo di vita del prodotto,
quindi utilizzando i modelli 3D non solo per la progettazione e la produzione,
ma anche per la manutenzione,
l'assistenza,
il controllo qualità,
le vendite e l'approvvigionamento.
L'MBE integra modelli di prodotto,
il processo,
sistema,
servizio e logistica in tutta l'organizzazione.
L'impatto di questi concetti sulla professione CAD è significativo.
Nel passato i professionisti CAD creavano i disegni tecnici 2D separati per comunicare i vari aspetti del progetto,
un approccio che spesso portava anche a interpretazioni errate e a problemi di comunicazione.
Oggi,
nell'ambito invece dell'MBE,
tutte queste informazioni vengono integrate direttamente nel modello CAD 3D,
eliminando quindi la necessità di documenti separati e riducendo il rischio di errori.
Questo cambiamento ha richiesto ai professionisti CAD di sviluppare nuove competenze e familiarizzare con software MBD specializzati.
Il loro ruolo è diventato più strategico,
perché il loro lavoro iniziale influenza l'intero ciclo di vita del prodotto.
I moderni professionisti CAD devono essere più meticolosi nella fase di progettazione iniziale,
consapevoli che il loro contributo avrà un impatto duraturo su tutte le attività successive.
Tuttavia,
la transizione verso l'MBE presenta molte sfide.
Innanzitutto,
l'investimento iniziale può essere significativo,
perché richiede non solo l'acquisto di software specializzato,
ma anche la formazione del personale e implementazione di nuove tecnologie.
Le aziende quindi devono affrontare questioni di interoperabilità tra i diversi sistemi e applicazioni,
oltre a garantire l'autenticità e l'affidabilità dei dati dei modelli.
Le lacune nei set di dati MBD rappresentano un'altra sfida intensificativa.
Non sempre è chiaro quali informazioni debbono essere incluse
nella definizione di un prodotto e gli standard attuali
potrebbero non catturare tutti i dettagli necessari.
Questo problema è particolarmente evidente quando si cerca di trasferire informazioni dai disegni 2D esistenti ai nuovi modelli 3D.
Per superare queste sfide,
le organizzazioni,
le aziende,
possono adottare un nuovo approccio graduale all'implementazione dell'MBE,
seguendo l'indice di maturità proposto.
E' fondamentale investire in software CAD che supportino pienamente le funzionalità MBD e garantire una formazione adeguata del personale.
La collaborazione con gli organismi di standardizzazione e
lo sviluppo di pratiche interne robuste possono sicuramente
aiutare a colmare le lacune degli standard attuali.
Concludendo,
l'MBE rappresenta la vera trasformazione fondamentale nel
modo in cui le aziende manifatturiere gestiranno i loro
processi di progettazione e produzione nel futuro.
Nonostante le sfide iniziali,
i benefici in termini di efficienza,
qualità e collaborazione rendono questa transizione non solo desiderabile,
ma necessaria per rimanere competitivi in un mondo moderno industriale.
Il successo nell'implementazione dell'MBE richiede un approccio bilanciato che consideri tecnologia,
personale e processi,
sostenuto anche da una chiara visione strategica e un impegno a lungo termine verso la trasformazione digitale.
E parliamo anche di una delle innovazioni più interessanti nel mondo IT,
il gemello digitale.
Se state pensando di implementarlo nella vostra azienda,
potete ascoltare questo episodio,
che molto probabilmente potrebbe fare al caso vostro.
Nel mio piccolo cercherò di guidare attraverso gli aspetti chiave per una gestione di successo evitando le classiche trappole in cui molti cadono.
Farina del mio sacco?
Non proprio,
perché come sapete sono un umile disegnatore CAD,
quindi non è che faccio la trasformazione digitale o praticamente utilizzo gemelli digitali ogni giorno.
Mi sto informando,
mi sto documentando per produrre episodi per questo podcast,
quindi bando alle ciance e andiamo avanti.
Partiamo dalla domanda che cosa è davvero un gemello digitale e perché dovrebbe interessarci.
Immaginate di avere un clone virtuale del vostro sistema IT che replica in tempo reale ogni processo e operazione.
Sarebbe bello,
giusto?
Il gemello digitale è proprio questo.
È una copia virtuale che vi permette di analizzare,
testare e ottimizzare i vostri sistemi senza rischi per le operazioni reali e come avere una palestra dove allenarsi prima di una vera partita.
Apro una parentesi,
stiamo parlando di copie virtuali quindi non di digital twin come intendono gli americani.
Il digital twin è quel gemello digitale,
giusto per la traduzione,
ma che ha anche praticamente un riscontro da dati che arrivano direttamente dal gemello digitale,
ma dal gemello reale verso una copia digitale nel quale vengono trasferiti dati
dal gemello reale presente nella realtà e poi trasferiti nel gemello virtuale o
gemello digitale per poi vedere questi dati che effetto
hanno sulla progettazione o su altre determinate cose.
Mentre oggi parliamo di copie virtuali,
cioè di gemello digitale ma di una copia totalmente digitale senza nessun riferimento a una copia reale nel mondo.
Per me va giusto identificare questa differenza tra le due cose perché molte volte si fa un pasticcio totale,
naturalmente perché gli inglesi parlano di digital twin per entrambi i casi e quindi per noi sono due cose completamente diverse.
Ma torniamo a ciò che ci interessa,
perché implementare un gemello digitale non è una passeggiata.
Il primo aspetto fondamentale riguarda il team building,
il coinvolgimento del personale,
è essenziale creare un dream team multidisciplinare dove tecnici e manager collaborano a fianco a fianco e non è mai semplice,
sappiatelo.
L'organizzazione di workshop regolari aiuta ad allineare visioni e obiettivi
mentre una comunicazione aperta e trasparente mantiene sulla stessa
lunghezza d'onda e ciò che io mi aspetto sempre
ma lavorando per un'azienda non è mai così.
Parlando però di obiettivi questi devono essere chiari come il sole,
servono KPI misurabili,
milestone realistici e supportati da un sistema di monitoraggio efficace.
I momenti di verifica periodici sono fondamentali per mantenere un progetto sulla giusta rotta.
La scelta delle tecnologie rappresenta un altro momento cruciale,
occorre valutare attentamente le soluzioni disponibili considerando non solo le esigenze attuali ma anche la scalabilità futura.
La compatibilità con i sistemi esistenti e il rapporto qualità prezzo sono fattori che non possono essere trascurati.
Bisogna avere un approccio graduale,
molti articoli lo dipingono come il segreto del successo e qual è uno degli errori più comuni?
Voler fare tutto è subito,
la strategia vincente è invece quella dei piccoli passi,
il percorso ideale inizia con un progetto pilota,
prosegue con una fase di test e apprendimento per poi espandersi gradualmente,
è importante celebrare i successi intermedi che mantengono alta la motivazione del team e dimostrano il valore del progetto agli stakeholder.
Bisogna monitorare e adattarsi,
quindi keep calm and carry on come si dice,
il gemello digitale è come un organismo vivente,
ha bisogno di cure costanti,
il monitoraggio regolare delle performance e la raccolta di feedback da tutti gli utenti,
sono delle pratiche indispensabili,
la strategia deve essere flessibile,
pronta ad adattarsi alle nuove esigenze che emergono,
non sottovalutate mai l'importanza di mantenere aggiornata la documentazione,
è preziosa per l'effettuale evoluzione del sistema.
Bisogna avere degli strumenti pratici per non perdere la bussola,
per gestire efficacemente l'implementazione servono strumenti che devono rivelarsi particolarmente utili,
un piano di comunicazione ben strutturato mantiene tutti informati e allineati,
gli investimenti nella formazione del personale pagano sempre,
mentre un solido piano di gestione dei rischi vi aiuta a prevenire o mitigare eventuali problemi,
tenere un registro delle "listen learned" come dicono gli inglesi,
vi permetterà di migliorare continuamente il processo.
E' inutile che la gente vi dice "no ma rimaniamo così,
il futuro è digitale" ed è con eGemer digitale,
perché l'implementazione di eGemer digitale,
anche se può sembrare un'impresa titanica,
ma con la giusta pianificazione e un approccio strutturato diventa un'opportunità straordinaria per le aziende,
la chiave è mantenere un equilibrio tra ambizioni e realismo,
coinvolgendo le persone giuste e procedendo con un metodo.
Ricordiamo che Roma non fu costruita in un giorno e nemmeno il vostro gemello digitale lo sarà,
ma con pazienza e determinazione e le giuste strategie molto probabilmente i risultati arriveranno e soprattutto saranno sorprendenti.
Ma qualcuno di voi avete già esperienza con i gemelli digitali e quali sfide avete incontrato nel vostro percorso di implementazione?
A voi l'ardua sentenza!
Ti è piaciuto quello che hai sentito nell'episodio di questa settimana?
Bene,
la risposta è semplice.
Significherebbe moltissimo per noi se potessi andare su Apple Podcast o Spotify e lasciarci una recensione e un feedback a 5 stelle.
Diffondere la voce è davvero il modo migliore per far crescere il nostro podcast e ottenere risultati ancora più grandi.
Grazie!
In pochi anni,
l'uso dei dispositivi mobili per il flusso di lavoro di
ingegneria meccanica è passato dall'essere impossibile o
impossibilmente limitato a essere dirutile e prezioso.
La prima generazione di app mobili per CAD è apparsa con l'introduzione dell'iPhone,
erano dispositivi di sola visualizzazione o progetti di proof of concept iniziali.
Con la maturazione dell'hardware mobile e dell'uso della tecnologia cloud,
i fornitori di CAD hanno risposto con prodotti molto più utili.
Questo cambiamento sta rimodellando il modo in cui gli ingegneri e i progettisti affrontano il lavoro a freddo,
quindi nuovi livelli di flessibilità e collaborazione.
La spinta verso la compatibilità mobile nel software CAD è guidata da diversi fattori chiave.
Poiché i team distribuiti e la modalità di lavoro flessibili stanno diventando la norma,
approvazioni e piccole modifiche,
semplificando di contro la comunicazione all'interno dei team di progettazione.
Gli ingegneri e/o disegnatori che lavorano sul campo possono accedere e modificare i progetti in tempo reale,
migliorando l'efficienza.
La domanda cresce,
le soluzioni mobile crescono,
i fornitori di software stanno innovando per soddisfare le esigenze di molti utenti.
La maggior parte dei fornitori CAD ora offre anche app mobile complementari che consentono agli utenti di visualizzare modelli 3D,
apportare delle semplici modifiche e aggiungere annotazioni in movimento.
Alcune piattaforme stanno sviluppando versioni basate su browser nel loro software che possono essere eseguite su tablet e smartphone,
offrendo più funzionalità rispetto alle app dedicate.
Entrambe le soluzioni sfruttano l'archiviazione cloud e la potenza di calcolo attraverso il cloud,
consentendo agli utenti di accedere e manipolare modelli complessi senza dover ricorrere a potenti hardware mobili.
La maggior parte dei principali attori del settore CAD ha sviluppato soluzioni compatibili con dispositivi 3D,
salvo diversamente specificato,
le app elencate di seguito sono disponibili sia per gli ambienti mobili Apple iOS e Android.
Partiamo con Autodesk AutoCAD Mobile che è progettato per
la visualizzazione e la modifica e la marcatura e può
essere anche utilizzato per creare nuovi disegni.
Passiamo poi ad Autodesk Fusion 360 Mobile,
un'app complementare a Fusion 360 o a Autodesk Fusion Adesso,
che consente agli utenti di visualizzare,
annotare e collaborare sui progetti 3D,
ma non modificarli.
Poi abbiamo GrabArt Ares Touch,
questa soluzione CAD mobile per iOS e Android consente agli utenti di visualizzare,
modificare e creare disegni CAD 2D con particolare attenzione alla compatibilità con i file .dvg da qualsiasi programma incluso AutoCAD.
Abbiamo poi SOLIDWORKS e Drawings Mobile,
è una delle app più antiche nel senso totale della parola in questo elenco
e Drawings Mobile consente agli utenti di visualizzare e contrassegnare
modelli CAD 3D creati in SOLIDWORKS oltre a formati Neutris Step e Aiges.
Poi abbiamo PTC Creo Vive Mobile,
questa è solo per iOS e per visualizzare e interagire con i modelli CAD 3D creati da Creo.
Poi abbiamo PTC Onshape.
Mentre Onshape può essere eseguito da qualsiasi browser su qualsiasi dispositivo,
PTC offre anche un'app dedicata per offrire una migliore esperienza utente.
L'azienda afferma che una sessione Onshape su 8 è ora aperta da una delle applicazioni mobile.
Infine abbiamo Siemens Xel,
una nuova piattaforma di ingegneria basata su cloud dai creatori di NX e SolidAge.
Funziona tramite browser web,
rendendola accessibile su dispositivi mobili.
Non ci sono app specifiche per iOS e Android.
Queste app sono comode,
ma non è possibile confonderle coi sistemi CAD completi.
La maggior parte dei dispositivi mobili non ha la potenza di calcolo necessaria per attività di modellazione complesse.
L'archiviazione e il recupero dei file locali non sono generalmente ottimali per file così grandi.
Gli schermi poi sono naturalmente piccoli e possono rendere difficile il lavoro dettagliato,
specialmente per i modelli 3D complessi.
Le interfacce touch non sono poi così precise come le configurazioni con il mouse e la tastiera.
Anche se,
ultimamente,
tramite l'Apple Pencil e quindi su iPad OS,
questa interazione diventa più precisa del solito.
Quindi,
con il continuo progresso della tecnologia,
possiamo aspettarci che le soluzioni CAD mobili diventino sempre più sofisticate e capaci,
mentre attualmente integrano,
piuttosto che sostituire,
i sistemi CAD Desktop per la maggior parte degli utenti professionali.
È probabile che la linea tra le capacità mobili e Desktop si confonda ulteriormente nei prossimi anni.
Alcuni fornitori stanno già aggiungendo funzionalità speciali per iPad Pro e Apple Pencil,
come detto sopra,
ad esempio Sharp 3D,
un nome su tutti.
L'integrazione dei processi più potenti nei dispositivi mobili,
i progressi del cloud computing e lo sviluppo di interfacce touch più intuitive sicuramente contribuiranno all'evoluzione del CAD mobile.
Con la maturazione di queste tecnologie potremo anche
assistere a un cambiamento nel modo e nel luogo in cui
viene svolto il lavoro di progettazione ingegneristica,
portando potenzialmente a processi di progettazioni più flessibili e collaborativi.
Secondo un nuovo rapporto,
è probabile che Apple lancerà una versione aggiornata del visore Apple Vision Pro prima dell'arrivo di una nuova versione più economica del prodotto.
E con questo in-chip voglio sottolineare il fatto che molti ormai danno per morti questi Apple Vision Pro.
Anche se comunque in una nicchia di software e di produttori,
questi Apple Vision Pro invece sono ancora molto studiati e stanno sviluppando nuove tecnologie e nuove implementazioni.
Nella trans precedente delle applicazioni mobile per il CAD ho nominato l'applicazione Sharp 3D.
Questa applicazione,
questo software e soprattutto l'azienda a cui sta dietro,
crede molto in queste Apple Vision Pro perché li sta implementando in molte feature all'interno di questa applicazione che rendono questa applicazione,
secondo me,
secondo un piccolo parere,
un'applicazione da tenere sott'occhio per molti progettisti,
sia architetti che ingegneri.
Perché è un'applicazione che ha una visione,
che sicuramente darà da filo da torcere e porterà un nuovo paradigma per come si potrà progettare e anche disegnare in futuro,
in un mondo di cloud computing e di software web based,
per intenderci.
Ma torniamo a ciò che ho letto,
soprattutto su questi nuovi Vision,
Apple Vision Pro,
che dovrebbero arrivare prima di una versione economica dello stesso prodotto.
Dalle voci si ritiene che Apple stia lavorando a diverse idee per questa linea di prodotti,
per le Apple Vision Pro e per nuove intenzioni future.
Attualmente si prevede che Apple Vision Pro sarà aggiornato per primo,
prima di un visore Apple Vision Pro più economico e più a portata di tutti.
Il prossimo Apple Vision Pro molto probabilmente monterà un processore M5 e altre modifiche interne,
ma per il resto sarà molto simile al modello attuale.
Si prevede che arriverà verso la fine del 2025,
Bloomberg riporta questa notizia,
o nella primavera del 2026.
Per coloro invece che sperano in una versione meno costosa,
l'analista della supply chain Ming C.
Kou ritiene che un dispositivo del genere sia stato posticipato almeno al 2027.
Kou ha ragionato sul fatto che realizzare semplicemente un modello più economico non cambierebbe significativamente le aspettative di vendita.
Apple ha anche avuto difficoltà ad adottare un rapido sviluppo di app ed esperienze per questo visore.
Kou ha paragonato il pensiero di Apple all'esperienza dell'azienda con la linea HomePod.
Anche dopo aver lanciato l'HomePod mini più economico,
gli smart speaker di Apple non sono riusciti a diventare prodotti di largo consumo.
Kou non ha specificato se questa notizia provenga da fonti del
settore o se si tratti ancora una volta esclusivamente di una
sua estrapolazione basata sulla sua esperienza nel campo Apple.
Tuttavia la sua proiezione sui piani di rinnovamento per l'Apple Vision Pro a basso costo è supportata anche da un rapporto di Bloomberg.
Tale rapporto afferma che Apple sta seriamente considerando di sviluppare un visore Apple Vision più economico che scarica la maggior parte,
se non tutti,
dei compiti di elaborazione sull'iPhone dell'utente.
Un dispositivo del genere potrebbe assomigliare più agli occhiali intelligenti AR esistenti.
Si dice anche che Apple stia studiando il concetto di occhiali intelligenti come quelli visti su Meta già mostrati in alcune dimostrazioni.
Apple spera di aumentare l'interesse per Apple Vision Pro rilasciando
un visore di seconda generazione con il processore aggiornato e
altri miglioramenti proprio all'inizio del ciclo del chip M5.
Si pensa che questa versione di seconda generazione sarebbe un aggiornamento del design esistente,
ma si prevede una versione completamente nuova per un po' di tempo,
forse anche dopo il 2027.
Nel frattempo comunque sono stati fatti anche dei test di Vision Pro con la nuova opzione di visualizzazione Ultra Wide nel sistema operativo Vision OS 2.2.
La prima beta per sviluppatori di Vision OS 2.2 è uscita qualche settimana fa e include una nuova funzionalità molto attesa per gli utenti di Vision Pro.
Quando si usa Vision Pro come un display per Mac,
ora ci sono delle opzioni per usare il layout Wide e Ultra Wide,
oltre al display virtuale standard.
Con l'opzione Wide Display c'è abbastanza spazio sullo
schermo per usare quattro app contemporaneamente senza
compromettere le dimensioni della finestra Ultra Wide,
che aumenta ulteriormente lo spazio disponibile ed è quasi,
addirittura dal filmato che poi vi lascerò in descrizione,
quasi troppo spazio.
Dal video si vede che usare le impostazioni Ultra Wide è come avere più display,
o Apple Display insomma,
curvi di fronte al proprio viso per gestire le proprie applicazioni Mac,
e poi puoi anche aggiungere App Vision OS per utilizzare meglio lo spazio virtuale intorno a Pro a sé.
Le dimensioni maggiori dello schermo per Mac migliorano la produttività,
almeno quanto si può prevedere,
perché c'è molto più spazio su cui lavorare.
Dal video potete notare che non si possono usare più finestre quando si esegue il mirroring del display Mac sul proprio Apple Vision Pro,
ma la modalità Wide e Ultra Wide fornisce così tanto spazio che è essenzialmente la stessa funzione.
Apple afferma che la modalità Ultra Wide equivale a usare due monitor 4K affiancati.
Oltre ad aggiungere questa modalità di visualizzazione,
Apple ha migliorato la qualità dei display virtuali rendendo più nitidi e con una risoluzione più alta.
Inoltre l'audio viene riprodotto da Apple Vision Pro anziché dal Mac,
quindi abbiamo un suono migliore.
Vision OS 2.2 è attualmente in versione beta,
ma poi verrà lanciato insieme alla versione di Mac OS Sequoia 15.2 e iOS 18.2 all'inizio di dicembre 2025.
E' arrivato il momento di chiudere,
vi ringrazio di essere arrivati fin qui e di avermi nuovamente ascoltato.
Vi chiedo scusa per qualche incertezza nelle frasi,
ma purtroppo questo dannato raffreddore non mi molla e
ogni tanto il naso mi si intoppa e quindi praticamente
a volte sembra che balbetti oppure salti le parole.
Ringraziandovi per la comprensione,
non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo episodio e lunga vita e prosperità a tutti.