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Attacco su misura per chi crea software con l’IA: “slopsquatting”

Attacco su misura per chi crea software con l’IA: “slopsquatting”

Usare le IA per scrivere programmi è la moda del momento, ma è una scelta che apre nuove falle di sicurezza e offre nuove tecniche di attacco. Una di queste, lo “slopsquatting”, permette di infettare direttamente l’app originale ufficiale senza che se ne accorga nessuno. usando una tecnica particolarmente ingegnosa. Per fortuna, una volta tanto le guardie sono in anticipo sui ladri. Questa puntata descrive come funziona e come difendersi.

Smart TV che fanno la spia mandando screenshot di quello che guardiamo

Smart TV che fanno la spia mandando screenshot di quello che guardiamo

Da oltre un decennio, in molti televisori è annidata una funzione che cattura l’immagine di quello che c’è sullo schermo e ne manda una sintesi a un archivio centralizzato a scopo commerciale. Si chiama ACR, e ovviamente ha delle enormi implicazioni di privacy ed è fonte di continua irritazione degli utenti che si trovano bombardati di pubblicità. Vediamo come funziona, come localizzarla e soprattutto come disattivarla.

“Vibe coding”: creare programmi senza saper programmare

“Vibe coding”: creare programmi senza saper programmare

La moda del momento nella Silicon Valley e in generale nel mondo informatico è creare software senza scriverne il codice diprogrammazione ma delegando tutto all’intelligenza artificiale. Alcuni esempi concreti sembrano indicare che funzioni, riduca enormemente i tempi di sviluppo e permetta di affidare la creazione di software anche a persone non esperte, riducendo i costi. Ecco come funziona in pratica il “vibe coding”, come usarlo e quando usarlo.

Con l’IA la Teoria dell’Internet Morta si sta avverando

Con l’IA la Teoria dell’Internet Morta si sta avverando

Una tesi di complotto creata una quindicina di anni fa ipotizza che Internet sia popolata principalmente da contenuti, sistemi e utenti artificiali e che gli esseri umani siano una minoranza di spettatori passivi e manipolati. Con l’avvento delle intelligenze artificiali questa teoria si sta trasformando in realtà.Quanto c‘è rimasto di umano e reale online? Sorprendentemente poco, se si considerano le traduzioni automatiche, i generatori di testi e di immagini e i bot che simulano di essere commentatori e utenti nei social network.Paradossalmente, questa è una brutta notizia per la crescita delle IA, perché si è scoperto che non è possibile addestrarle usando contenuti generati da altre IA. Con una carrellata delle migliori perle di comicità involontaria generate dalle IA attuali e delle ultime novità del settore, questa puntata fa il punto della situazione.

Alexa perde le opzioni di privacy, ma ci sono alternative

Alexa perde le opzioni di privacy, ma ci sono alternative

Dal 28 marzo chi aveva Alexa in versione salvaprivacy perderà questa funzione e sarà costretto, come già fanno tutti gli altri utenti Alexa, ad inviare ad Amazon l‘audio dei propri comandi affinché Amazon lo elabori con i suoi computer. La storia di Alexa e degli assistenti vocali in generale è piena di violazioni della privacy, ma ci sono alternative ad Amazon, Google e Apple che consentono di riprendersi il controllo dei propri dispositivi domotici senza dover accettare di avere un microfono sempre aperto in casa.

Blender, software libero e gratuito, aiuta a vincere un Oscar. Creatività per tutti senza ostacoli di costi

Blender, software libero e gratuito, aiuta a vincere un Oscar. Creatività per tutti senza ostacoli di costi

Il premio Oscar 2025 per il miglior film di animazione è stato assegnato a Flow, di Gints Zilbalodis, che è stato realizzato interamente usando Blender, un software che non costa nulla e che chiunque può scaricare. Da dove nasce, che cosa può fare e come fa a esistere un programma di animazione digitale tridimensionale da Oscar che non ha costi di licenza pesanti come i suoi concorrenti commerciali? E che implicazioni ha questo premio per gli aspiranti creatori di film animati? Le risposte sono in questo podcast, insieme alla storia di un legame bizzarro e poco conosciuto fra la Svizzera e questo software di origini olandesi.

5 maggio, Skype dà il mortal sospiro

5 maggio, Skype dà il mortal sospiro

Microsoft ha annunciato che Skype non sarà più disponibile dal prossimo 5 maggio e invita i quaranta milioni di utenti di quest‘app storica a migrare verso Teams. Coincidenze manzoniane a parte, è davvero la fine di un’era: Skype ha contribuito enormemente alla trasformazione della telefonia. Ma pochi ricordano che si tratta di un’applicazione sviluppata in Europa e che Skype ha una singolare parentela con il mondo dei circuiti peer-to-peer di scambio di musica e film. Questo podcast ne racconta la storia e spiega come affrontare il passaggio da Skype verso Teams o altre applicazioni.

Fuori in 48 minuti: cronaca di un attacco informatico iperveloce

Fuori in 48 minuti: cronaca di un attacco informatico iperveloce

Un caso recentissimo di attacco informatico ai danni di un‘azienda mette in luce le nuove tecniche di intrusione usate dai criminali più agguerriti e permette di predisporre difese adeguate, che devono includere una grande prontezza di reazione. Questo attacco, infatti, è stato messo a segno in soli 48 minuti, dal momento del primo tentativo a quello in cui gli aggressori hanno preso pieno controllo del sistema informatico aziendale per saccheggiarlo. E questa rapidità non è un caso isolato: le statistiche indicano che tutti gli attacchi in generale sono diventati più veloci nell’esecuzione. Chi non si aggiorna rischia grosso, ma le soluzioni ci sono.

Social network senza algoritmi e senza padroni, grazie al fediverso

Social network senza algoritmi e senza padroni, grazie al fediverso

La scelta dei CEO dei principali social network di allinearsi con zelo alle direttive del presidente Trump, a danno dei loro stessi utenti, ripropone con toni più accesi e politici la questione periodica della difficoltà di migrare da un social network a un altro. Esistono social network alternativi, che agiscono a favore degli utenti: fanno parte del cosiddetto “fediverso”. L‘EPFL ha fatto proprio oggi la scelta di attivare un server in questo fediverso per tutelare la propria comunità e i propri valori. Vediamo in cosa consiste questa scelta e perché è così importante in questo momento per ogni utente di Internet.

Informatici in campo per salvare i dati scientifici cancellati dal governo Trump

Informatici in campo per salvare i dati scientifici cancellati dal governo Trump

Dai siti governativi statunitensi sono scomparsi moltissimi dati scientifici, in particolare sanitari, in seguito agli ordini esecutivi della presidenza Trump. Ma vari team informatici sono stati pronti a salvare e ripubblicare copie di questi dati prima che sparissero, grazie a un progetto nato quasi vent’anni fa proprio per situazioni come questa. Questa puntata racconta come si fa a scaricare e catalogare oltre mille terabyte di dati governativi nel giro di pochi giorni, dove si custodiscono così tanti dati, e quali sono le conseguenze concrete di questa cancellazione massiccia di informazioni.

A che punto è l’auto a guida autonoma? A San Francisco è già in strada ma non in vendita

A che punto è l’auto a guida autonoma? A San Francisco è già in strada ma non in vendita

I taxi di Waymo circolano senza conducente in varie città statunitensi e Tesla promette “robotaxi” entro l’anno. Ma la sfida tecnologica della guida autonoma è ancora tutta da vincere: ci sono intoppi, disastri e purtroppo anche morti. Le aziende del settore usano trucchi per sembrare più avanti di quello che in realtà sono? Questa puntata fa il punto della situazione sulla promessa della guida veramente autonoma.

Il finto Brad Pitt e la sua vittima messa alla gogna

Il finto Brad Pitt e la sua vittima messa alla gogna

È diventata virale la vicenda di Anne, una donna francese che è stata ingannata online da criminali che fingevano di essere Brad Pitt, con tanto di foto, audio, videomessaggi e documenti falsi e ha inviato loro in tutto oltre 800.000 euro. Ma nella narrazione più diffusa mancano molti dettagli cruciali. Questa puntata ricostruisce la cronologia della vicenda e mostra come operano i truffatori online e cosa succede nella mente delle persone che diventano vittime di queste truffe.

Davvero la scienza dice che “il fact-checking non funziona”?

Davvero la scienza dice che “il fact-checking non funziona”?

Meta abbandona il proprio programma di verifica dei fatti gestito da esperti esterni e lo rimpiazza con una verifica fatta gratis dagli utenti stessi, e riscrive le proprie regole per consentire maggiori discorsi d’odio. Intanto un professore dell’Università La Sapienza presenta dati scientifici che indicano che fare “fact-checking”, ossia verificare i fatti nei social, è “un fallimento”. I fatti hanno perso e le fandonie hanno vinto? È importante fare il punto della situazione e trovare soluzioni.